Diritti umani
UNICEF su tragedia 700 migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo

Necessaria un’azione rapida, collettiva e coraggiosa per evitare altre tragedie nel Mediterraneo; le autorità devono mettere il miglior interesse dei bambini al primo posto.
Roma, 22 aprile – “Le notizie delle tragedie che accadono nel Mar Mediterraneo – che lasciano dietro di loro centinaia di persone, compresi i bambini, morte o disperse – stanno diventando troppo frequenti e il costo umano troppo alto”.”Due tragedie in soli due giorni nel Mar Mediterraneo evidenziano la necessità di un’azione rapida, collettiva e coraggiosa. Migliaia di persone hanno intrapreso viaggi disperati verso l’Europa – uomini e donne, a volte intere famiglie, adolescenti e bambini, in cerca di sicurezza e opportunità in Europa – fuggendo dai terribili conflitti di casa loro, come quello in corso in Siria. Almeno 1.600 persone sono morte dall’inizio dell’anno prima ancora di avere messo piede sul suolo europeo”. “I bambini coinvolti in questi viaggi sono esposti ad abusi, sfruttamento e addirittura alla morte e, se sopravvivono, spesso sono collocati in condizioni non sicure e non idonee e/o criminalizzati. Questo rappresenta una violazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia”.”Chiediamo che tutte le azioni siano guidate dal superiore interesse di ognuno di questi bambini, in ogni fase della procedura. Non fa differenza se abbiano lo status di rifugiato o siano migranti, i bambini devono essere protetti in un luogo sicuro – e non in un centro di detenzione – e devono avere accesso all’istruzione, alla salute, ai servizi sociali e legali, con la piena attuazione delle misure di salvaguardia esistenti soprattutto per i più vulnerabili”. “Con l’inizio della stagione calda in Europa, con il numero di migranti in prevedibile aumento, un’azione decisa potrebbe evitare altre morti senza senso. Questo significa: seguire le linee guida esistenti dell’UE per i minorenni non accompagnati, rafforzare le capacità di ricerca e salvataggio per salvare e proteggere le vite, perseguire i trafficanti di esseri umani e affrontare le cause alla radice della migrazione nei paesi di origine – quali i conflitti, la povertà e la discriminazione – per evitare altre tragiche perdite”.