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Diritti umani

UNICEF su migranti e rifugiati al confine Grecia/Turchia: i bambini prima di tutto

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Delle diverse migliaia di persone ora concentrate vicino Edirne e lungo il confine turco-greco, il 40% sono famiglie con bambini.Dichiarazione di Afshan Khan, Direttore Regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale e Coordinatrice speciale per la risposta a favore dei migranti e rifugiati in Europa.

 “La notizia della morte di un bambino tra circa 50 persone su una barca che si è capovolta a largo dell’isola greca di Lesbo ieri, è una tragica testimonianza dei pericolosi viaggi intrapresi da giovani rifugiati e migranti alla ricerca di sicurezza in Europa.

In mare, in zone di confine o in aree colpite da conflitti da cui bambini sono in fuga, sono i bambini le prime vittime. Nelle ultime settimane, l’escalation delle violenze nella provincia di Idlib ha provocato lo sfollamento di 575.000 bambini. Delle diverse migliaia di persone ora concentrate vicino Edirne e lungo il confine turco-greco, il 40% sono famiglie con bambini. Gli Stati devono fare tutto il possibile per prevenire ulteriori sofferenze ai più innocenti.

L’UNICEF e i suoi partner sono sul campo e stanno rispondendo ai bisogni immediati dei bambini garantendo rifugio, acqua, kit per l’igiene, coperte e altre scorte. Stiamo anche lavorando per rispondere ai bisogni urgenti di tutte le persone bloccate lungo il confine turco con la Bulgaria, dove sono stati segnalati violenti respingimenti.

I bambini e le famiglie sradicate dalle loro case aspettano soluzioni condivise dai leader politici, che comprendono supporto economico e politico per gli Stati che accolgono tutte le persone e i bambini in cerca di aiuti, e impegni seri per ricollocare i più vulnerabili.

È tempo che tutti i paesi interessati rispettino gli impegni internazionali di proteggere i bambini da violenze e pericoli, a prescindere dal loro status o da dove provengano. È tempo di garantire accesso sicuro all’asilo e alla protezione internazionale, piuttosto che azioni e dichiarazioni che alimentano xenofobia o discriminazione.

È anche tempo per la solidarietà europea con la Grecia e la Turchia – che hanno mostrato al mondo la loro generosità nell’accogliere un gran numero di bambini e famiglie. Nessuno stato può gestire i flussi dei rifugiati e dei migranti da solo. Tutti gli stati hanno benefici se lavorano insieme per proteggere bambini e famiglie.

Già vulnerabili, i bambini migranti e rifugiati hanno bisogno urgente di protezione. Nessun bambino dovrebbe mai rischiare la propria vita o il proprio futuro nella speranza di essere al sicuro”.

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