Diritti umani
UNICEF: grave crisi idrica in Siria, dilaniata dalla guerra

Secondo l’UNICEF fino a cinque milioni di persone sono colpite dalla scarsità d’acqua ad Aleppo (2,3 milioni), Damasco (2,5 milioni) e Dera’a (250.000)
Roma, 27 agosto – In mezzo alla brutalità senza fine della guerra in Siria e ad una forte ondata di caldo estivo, ci sono sempre più prove che le parti in conflitto utilizzino le fonti d’acqua per ottenere vantaggi politici e militari. Negli ultimi mesi, fino a cinque milioni di persone che vivono in città e nelle comunità in tutto il paese hanno subito le conseguenze di lunghe e a volte deliberate interruzioni delle proprie forniture idriche. Nel nord della città di Aleppo, dove i combattimenti hanno paralizzato la principale fonte idrica per mesi, l’UNICEF quest’anno ha registrato 18 interruzioni deliberate d’acqua solo. In alcune comunità i rubinetti sono stati lasciati a secco fino a 17 giorni di fila – e per oltre un mese in alcune zone della città. Senza acqua a casa, i bambini spesso hanno il compito di raccoglierla dalle fontanelle e dai punti di raccolta di strada. Un ingegnere dell’UNICEF racconta di una bambina che si è messa in fila per ore per riempire due contenitori d’acqua di piccole dimensioni, ma troppo pesanti per lei da trasportare. “E’ scoppiate in lacrime”, ha ricordato. “L’acqua pulita è sia una necessità di base che un diritto fondamentale in Siria come ovunque”, ha detto Peter Salama, Direttore regionale UNICEF per il Medio Oriente e Nord Africa. “Negare ai civili l’accesso all’acqua è una paese violazione e deve finire”. Nelle ultime settimane, il conflitto è costato la vita ad almeno tre bambini mentre erano fuori per raccogliere l’acqua ad Aleppo. La scarsità d’acqua porterà a conseguenze per le famiglie a Damasco, Dera’a, Aleppo e nelle altre aree che hanno a disposizione solo acque non potabili che proviene da fonti non controllate, che espongono i bambini al rischio di contrarre diarrea, tifo, epatite e altre malattie. Nelle ultime settimane, i prezzi dell’acqua ad Aleppo sono aumentati fino al 3.000%, in un momento in cui per le famiglie è più difficile che mai far quadrare il bilancio. La crisi idrica della Siria è precipitata a causa del conflitto; la disponibilità di acqua è ora circa la metà di quella che era prima della crisi iniziata nel 2011. Scontri e pesanti violenze hanno causato gravi danni alle condutture e alle infrastrutture. Le frequenti interruzioni della corrente rendono difficile ad ingegneri e tecnici la fornitura di acqua per i civili. Alcune aree hanno a disposizione una sola ora di elettricità al giorno e sono segnalate interruzioni anche di quattro giorni. La situazione è particolarmente grave per milioni di famiglie sfollate che spesso devono condividere le limitate risorse idriche in rifugi sovraffollate. Ad aggiungersi a queste sofferenze, la Siria – come gran parte della regione – è stata investita dalla più dura ondata di caldo degli ultimi decenni. Le temperature ad Aleppo sono arrivate a 40 gradi Celsius nelle ultime settimane.
L’UNICEF richiama le parti in conflitto a prendere urgentemente misure per scongiurare ulteriori sofferenze per i civili in Siria.
-In osservanza del diritto internazionale umanitario, è necessario porre fine alle interruzioni di acqua tutte le attività che causano arresti dei rifornimenti idrici pubblici;
-Cessare tutti gli attacchi contro gli impianti idrici, i sistemi di trattamento, le condotte e le infrastrutture.
-Proteggere la sicurezza degli ingegneri idraulici e del personale che riparano gli impianti di approvvigionamento idrico.
-Interrompere gli attacchi ai civili vicino alle fontanelle d’acqua e nei punti di distribuzione.
L’azione dell’UNICEF a supporto del settore idrico in Siria comprende:
– autotrasporto dell’acqua per 500.000 persone, di cui 400.000 a Aleppo
– Ripristino di 94 pozzi per fornire acqua potabile a 470.000 persone
– Distribuzione di 300.000 litri di carburante necessari per sostenere la distribuzione di acqua pubblica ad Aleppo e Damasco.
– Distribuzione di kit igienici a più di 660.000 persone.
Per poter continuare L’UNICEF ha la necessità di colmare la mancanza di 40 milioni di $ di fondi per portare le sue attività nel settore idrico e dei servizi igienici all’interno della Siria ; in particolare l’UNICEF ha urgentemente bisogno di 20 milioni di $ per rispondere alle necessità di Aleppo e Damasco.