Connect with us

Arte & Cultura

Sold out per le tre repliche di “Non vedo l’ora. Non c’è peggior sordo di chi aspetta” di Enrica Corradini

Published

on

Tempo di lettura: 3 minuti

Al teatro Lo Spazio di Roma 10 protagonisti in scena raccontano il mal di vivere dell’uomo odierno: aspettando il futuro ci si dimentica di vivere il presente

Senza-titolo-51

Roma, 28 maggio – Vivere proiettati nell’ansia di cosa  porterà il futuro è il peggior impedimento nel godere del presente e ci rende infelici. E’ questo il messaggio della piece teatrale ‘Non vedo l’ora. Non c’è peggior sordo di chi aspetta” andata in scena al Teatro Lo Spazio, via Locri 42- Roma, la scorsa settimana. Il testo, frutto della sapiente penna di Enrica Corradini, scrittrice di successo e  storica dell’arte, è il primo lavoro teatrale dell’autrice, già nota per la pubblicazione dei libri  ‘Il filo sottile’, ‘Goccia leone’, ‘La femminilista’. L’opera a tratti comica, regia della giovane Gloria Luce Chinellato, che è anche in scena nel ruolo di Nilla, è una riflessione profonda sullo stress  che vive l’uomo di oggi spesso sopraffatto dall’ego e dimentico della sua vera essenza, con la smania di un successo che stenta ad arrivare   ma che i vari personaggi attendono come la manna dal cielo che cambierà la loro vita. Una varietà di personaggi, quelli ideati e descritti dalla Corradini, che ritrovandosi insieme per caso in uno stesso luogo, come potrebbe essere un treno in viaggio o la sala d’aspetto del medico, si raccontano l’un l’altro esprimendo ognuno le proprie aspettative e speranze, senza mai cogliere il piacere dell’attimo presente, quello appunto che li vede insieme, restando così sospesi nell’attesa e soli, ognuno chiuso in sé stesso, incapace di comprendere e di farsi comprendere dagli altri. Tra i dieci personaggi s’intreccia un dialogo senza senso, intriso di luoghi comuni e di monologhi che conducono in direzioni imprevedibili.

Senza-titolo-52

Un dialogo tra sordi, nel quale la parola, privata del suo significato e isolata dal contesto, diventa equivoco e dunque, strumento d’incomprensione, talvolta comico, talvolta grottesco.
Pierandrea (Marco Lupi), è uno scrittore un po’ troppo compiaciuto del suo ruolo di intellettuale, aspetta il suo editore, sperando che la pubblicazione del suo ultimo libro possa portare il tanto atteso successo.
Rosa (Valentina Paribelli) , aspetta un figlio, e proietta tutta la sua vita nel futuro del nascituro, convinta che la “sacralità” del suo atteso ruolo di madre potrà salvare il mondo.
Nilla (Gloria Luce Chinellato) , è una donna semplice, talvolta greve, e una convinta teledipendente. E come tale è portata a confondere il mondo reale con quello dell’attesa puntata quotidiana della sua soap preferita.
Gino (Corrado Scalia)  è un impiegato in attesa di pensione, che vede come il riscatto di una vita modesta e costretta nei limiti del lavoro dipendente.
Mario (Domenico Rosace) , stanco delle lunghe attese alla fermata dell’autobus, sta aspettando che gli venga consegnata la patente, identificata come strumento di libertà e indipendenza.
Lucia (Caterina Taccone), è una donna ambigua, accusata di aver ucciso il marito è in attesa della sentenza che le restituisca giustizia.
Omar(Davide Sanchini), è un hippy di altri tempi, sognatore, aspetta il miracolo della pace nel mondo e il trionfo dell’amore.
Giovanni (Leonardo Iacuzio) è invece il classico yuppie. Arrogante e presuntuoso aspetta di essere eletto deputato.
Gemma (Giovanna Cappuccio) è alla ricerca, esasperata, di un marito.
Leonardo(Leonardo D’angelo), infine, è un ex sarto che trascura la professione perché cerca il successo come attore. Alla fine appare un misterioso personaggio che pone termine alle diverse attese in modo, ovviamente, “inaspettato”. Un impianto scenico che fa riflettere sul vero senso della vita e su quali sono le priorità da affrontare giorno per giorno, per non rischiare di cadere in false aspettative. Un progetto nato dall’originale testo teatrale di Enrica Corradini che lo aveva scritto già dieci anni fa, che oggi viene rivisitato anche grazie al supporto registico di Gloria Luce Chinellato con la partecipazione e l’aiuto regia della sorella Ilaria Fiore Chinellato. Una dimostrazione pratica che anche in tempi di tagli allo spettacolo, accomunati da una stessa passione, quella per il teatro e la recitazione, si può andare in scena anche con poche risorse economiche, basta avere un buon prodotto e tanta voglia di condividere.

 Cast Tecnico:

Aiuto Regia: Ilaria Fiore Chinellato

Assistente alla regia: Valentina Paribelli

Light Designer: Matteo Fasanella

Trucco e Costumi: Sara Angeletti

Social Media Manager: Edoardo D’Andrassi

Social Media Manager: Lorenzo Pellegrini

Print Friendly, PDF & Email