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Skal: “12 milioni di turisti, 12 milioni di opportunità, una tavola rotonda sul turismo del futuro”

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“Il turismo del futuro passa attraverso progetti ed iniziative di turismo eco-sostenibile di qualità e turismo accessibile, proprio ciò che Skal International Venezia sta promuovendo attraverso i propri associati”.

Roma, 22 febbraio – Lo ha comunicato Armando Ballarin, riconfermato presidente di Skal Club Venezia, associazione internazionale di professionisti del turismo, alla presentazione della tavola rotonda dal titolo “12 milioni di turisti: 12 milioni di opportunità” che si è tenuta in una gremita Sala della Musica dell’hotel Ca’ Sagredo di Venezia. “Questa tavola rotonda”, ha aggiunto Ballarin,”ha l’intento di mettere in evidenza le molteplici opportunità che il turista offre alle destinazioni ospitanti e che queste ultime, spesso, non sono in grado di cogliere”. “La situazione europea vede il Veneto come la sesta destinazione per numero di presenze” ha dichiarato la direttrice del Ciset, Centro Internazionale di Studi sull’Economia del Turismo, dott.ssa Mara Manente, “mentre a livello nazionale è la prima regione turistica con una quota di oltre il 16% delle presenze complessive. Le previsioni fino al 2030 prevedono uno spostamento dei flussi turistici dall’Europa verso l’area Asia – oceano Pacifico e quindi un contesto competitivo sempre più aggressivo. Come poter quindi sfruttare i 12 milioni di opportunità? Modificando il modo di fare rete, quindi reti che siano alleanze per intercettare innovazione e nuovi mercati, network flessibili e veloci comprendendo il cliente come soggetto interattivo con gli operatori turistici. Servono per questo: la personalizzazione dei prodotti, attraverso l’esperienza turistica originale, dall’altro lato ci vuole una forte intelligence, cioè una profonda conoscenza delle motivazioni, esigenze, domande dei clienti. In questo contesto l’azienda deve prestare molta attenzione a ciò che la circonda attraverso l’integrazione nel territorio, puntando ad essere competitiva anche nella sostenibilità ed accessibilità, entrambi temi cari a Skal”. “Il continuo aumento dei turisti asiatici” ha aggiunto Bruno Bernardi, docente di economia aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia “lontani dalla nostra tradizione, richiede iniziative del tutto nuove per aiutare questi ospiti a dare un senso alla loro esperienza. Perché ciò accada, dovremo aver compreso le loro attese, ci dovremo immergere nella loro cultura, dovremo costruire con i loro mondi vitali una sorta di partenariato culturale. L’Università di Venezia ha una consolidata esperienza di dialogo interculturale che può mettere a disposizione degli operatori del turismo e dell’arte. Un grande contributo può venire anche dalle tecnologie informatiche, sia per rendere più interattiva, personalizzata e memorabile l’esperienza del singolo visitatore, sia per tracciare il comportamento di consumo culturale dei turisti. I benefici per l’intera filiera del turismo e dell’offerta culturale sono evidenti”. “I 12 milioni di turisti che raggiungono ogni anno Venezia” ha puntualizzato Mauro Santinato del TeamWork di Rimini “rappresentano il più grande patrimonio di cui oggi disponiamo. Per questo bisogna investire sulla cultura dell’accoglienza, sui 12 milioni di ambasciatori che tutti gli anni possono portare in giro per il mondo la loro positiva esperienza. Se capiamo che l’accoglienza è il fattore determinante dovremmo evitare la paradossale chiusura degli uffici Iat che si sta verificando. Il Veneto è leader del turismo perché vanta l’eccellenza in tutte le tipologie di attrazione turistica, naturali come mare, lago, laguna, collina, montagna e culturali, come città d’arte, Venezia, Verona, Padova. Regione leader ma senza leadership, perché manca di strategia d’investimento nel turismo. Non è previsto un budget adeguato. Considerando che il Pil generato dal turismo rappresenta l’8,5%, tre volte superiore al manifatturiero ed al tessile, il budget d’investimento dell’assessorato al turismo è tre volte superiore a quello per gli altri comparti? Credo che il turismo produca una ricchezza che rimane nel territorio valorizzandolo ed offrendo occupazione ai residenti, sostenendo nel contempo altri settori produttivi, e per questo sia necessario rendersi conto anche nel Veneto che non si può volere la ricchezza del turismo evitando i disagi che questo comporta”. “Sulla relazione fra trasporto e turismo” ha relazionato il direttore generale di Atvo, ing. Stefano Cerchier “devo premettere che una società di trasporti deve prima di tutto essere dotata di infrastrutture all’avanguardia come autostazioni pulite ed efficienti, in una parola che attirino il cliente. Detto questo, il cardine diventa l’innovazione tecnologica. Su questo Atvo si è prodigata in tutti questi anni con soluzioni che rispondano alle richieste della clientela. Cito ad esempio la web app basata su tecnologia di Google Maps, sviluppata di recente da una collaborazione fra Atvo e il Mit di Boston (Usa), che fornisce all’utente la possibilità di scegliere il mezzo di trasporto pubblico più utile in base all’ora ed alla sua posizione. Altro settore è l’implementazione degli acquisti on line che rappresenta per Atvo il 10%, oltre alla formazione del personale linguistica, almeno per l’inglese, ma anche nella risoluzione dei conflitti. Serve infine la verifica continua di come ci giudicano nel mondo e sul web attraverso i social network, aprendo un contatto evoluto con l’utenza per un coinvolgimento proattivo che la guidi nella sua libera scelta”. “A Stra, non lontano da Venezia e Padova, lungo la Riviera del Brenta” ha raccontato la dott.ssa Cristina Rossi, direttore di Villa Foscarini-Rossi “sorge il complesso architettonico seicentesco Villa Foscarini-Rossi. Dopo l’acquisto nel 1990 ed un accurato restauro che ha valorizzato le purissime linee architettoniche, gli importanti affreschi e l’intero complesso, la famiglia Rossi ha aperto al pubblico Villa e Foresteria con l’intento di renderle vive cosi come era stato pensato e voluto dai nobili Foscarini. I saloni della Villa sono quindi diventati sede del Museo Rossimoda della Calzatura, che ripercorre la storia della manifattura calzaturiera europea fin dagli anni ’60 attraverso la committenza di importanti brand europei con cui l’artigianato della famiglia Rossi si è confrontato nei decenni, mentre quelli della Foresteria ospitano convegni, meeting, ricevimenti, concerti, esposizioni. Tutto il complesso rappresenta un importante esempio di come il connubio fra l’artigianato e una location storica di valore artistico possa trasformarsi in un importante motivo di turismo per il territorio”. “In quanto ente governativo monegasco” ha esposto la dott.ssa Gloria Svezia, direttore dell’Ufficio del Turismo e dei Congressi del principato di Monaco “ci occupiamo della promozione turistica del Principato su tutto il territorio italiano, nei vari segmenti: turismo congressuale, leisure e nei confronti della stampa e dei media. Alcune delle operazione svolte lo scorso anno: la serata Vip a Napoli in ottobre o la terza edizione del Trofeo velico Principato di Monaco a Venezia in giugno, dedicata alle vele d’epoca, entrambe per il consumatore finale “haut de gamme”; inoltre il progetto del Club degli Ambasciatori di Monaco per il Turismo d’affari e il recente “Carnevale di Venezia â munegasca” per una selezione di giornalisti. Punto fondamentale di tutte le nostre azioni è la collaborazione con i Consolati di Monaco nelle varie città e con quello di Venezia in particolar modo. Una strategia di promozione che è flessiible e ricettiva verso gli stimoli esterni, come dimostrato dalle iniziative svolte lo scorso anno presso il Padiglione Monaco, nei sei mesi dell’Expo”. Grande attesa per i contenuti dell’intervento del docente universitario Stefan Marchioro che, a nome della Regione Veneto, nel suo contributo ha annunciato che sono arrivati dall’Europa i 40 milioni attesi per i bandi di sostegno alle imprese. “Si tratta di una fonte di finanziamento dei Fondi comunitari del POR FESR riferiti alla programmazione 2014-2020” ha spiegato Marchioro all’uditorio “sono disponibili 40 milioni per il turismo così suddivisi: 30 milioni per l’innovazione, 6,4 milioni per le start up d’impresa, ed infine 3,6 milioni dedicati alle reti d’impresa ed al cosiddetto club di prodotto”.

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