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Arte & Cultura

Siracusa, Filippo La Vaccara e Danilo Torre in una mostra sulla visione periferica

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La galleria Spazio AmMare di Salvatore Mauro, inaugura il 28 dicembre “Visione periferica”, la mostra dell’artista catanese Filippo la Vaccara, dove saranno esposti otto acquerelli, due sculture ed un docufilm di dieci minuti di Daniele Torre, che mostra la nascita delle opere d’arte del pittore.

di Francesca Garofalo

Uno spazio vicino al mare, inteso come una scialuppa di salvataggio dove ormeggiare e rendere stabile la propria esistenza, un luogo in cui ognuno presenta una piccola parte di sé. È spazio AmMare, un co- working di artisti il cui nome richiama un gioco di parole, l’amore per l’arte e la vicinanza al mare, ideato da Salvatore Mauro. L’artista siracusano che ha avuto una “migrazione al contrario”, dopo aver lasciato la sua terra ha deciso di ritornare e dar vita aduna galleria, non come le altre, ma uno spazio espositivo in cui gli artisti dialogano, intrecciano rapporti e dove si realizzano mostre d’arte con un format locale e di persone siciliane che sono andate via. Questo è il caso della mostra doppia personale curata dalla storica dell’arte Mercedes Auteri dal titolo “Visione periferica” di venerdì 28 alla galleria Spazio AmMare a Siracusa dove saranno esposti otto acquerelli e due sculture dell’artista catanese Filippo la Vaccara e proiettato un docufilm di Danilo Torre, in cui una sonda posta nel pennello di La Vaccara mostra come viene creato il segno dell’artista. Un titolo emblematico che indica le zone di periferia, in cui è stato girato il docufilm, luoghi poco conosciuti ma che andrebbero riscoperti ed anche un riferimento alla visuale ottica che risiede al di fuori dal centro dello sguardo ma che è parte di esso, senza la quale non si potrebbe concepire l’insieme. Tra le carte esposte“Garden”, un acquerello con un paesaggio sognato su carta da spolvero,che rasenta l’astrazione con una doppia visione, d’insieme e particolareggiata, e due testine in ceramica, figure umane frutto della fantasia, in cui l’osservatore può scorgere tratti che in realtà somigliano ad esseri reali.

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