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Ambiente & Turismo

Sciacca, Carnevale 2019 tra divertimento, maschere e carri allegorici

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Oggi l’ultimo dei sei giorni del Carnevale a Sciacca, che annualmente attira più di duecento mila spettatori. Ben 7 i carri in concorso quest’anno, che hanno richiesto mesi di lavoro da parte di comitati ed associazioni, con temi politici e di attualità. Tra i più fotografati “Fiori d’arancio”, il matrimonio tra Salvini e Di Maio gioiosi in sella ad una motocicletta. Attesa, stasera, per il consueto rogo di Peppe Nappa, maschera tipica. Nel video in esclusiva le canzoni originali del Carnevale

a cura di Mariella Restuccia

Coriandoli al cielo, la schiuma spruzzata, i corpi armoniosi che danzano fino a nottata. Ci son timorosi e permalosi fatti mira degli spassosi, ma niente paura venite a giocare, che a Carnevale ogni scherzo vale. Il clima di festa e di allegria non ha risparmiato anche quest’anno Sciacca, in provincia di Agrigento, con una kermesse di sei giorni, organizzata dalla società di eventi Futuris srls. Una tradizione lunga centodiciannove anni, risalente ai romani e le cui prime testimonianze scritte risalgono al 1889 con lo scrittore ed antropologo Giuseppe Pitrè. Luci, colori e danze dei vivaci gruppi mascherati hanno accompagnato la sfilata, per le vie del centro storico, dei 7 carri in concorso appartenenti a due categorie A e B, relative alle dimensioni. Ad aprire la sfilata il tradizionale carro, fuori concorso, di Pappe “Nappa” (toppa in siciliano) il servitore, con casacca e calzoni verdi, goloso di cibo e del buon vino al quale sono state consegnate simbolicamente le chiavi della città e che ha distribuito ai cittadini vino e salsicce cucinate sopra il carro.

A contendersi il premio di carro più bello e significativo in serata, per la categoria A: “Fiori d’arancio”, ironico matrimonio tra Salvini e Di Maio; “La bufala, non è vero ma ci credo”, un bufalo con un giornale di fake news in mano; “Guardami negli occhi”, Salvini nei panni di Perseo che tenta di mozzare la testa a Medusa che incarna l’Europa. E ancora “Andate a quel paese”, un confronto con il Carnevale di altri paesi e “Andiamo a comandare”, un galeone dei pirati sempre con i due leader politici. Per la categoria B: “Oh bella….ciao”, Sciacca nei panni della bella, spesso maltrattata sia culturalmente che ecologicamente; “Ma che ci… sushi?”, gioco di parole tra il soffiare il ventaglio in siciliano e questo cibo alla moda. Un Carnevale che abbraccia diversi contesti artistici: la maestria dei carristi saccensi nella ricchezza dei dettagli di ogni carro, con movimenti realistici ed effetti speciali ed anche la scrittura di copioni teatrali e coreografie. Oggi, ultimi festeggiamenti. Peppe Nappa è pronto, beffardo e pigro, ad essere seguito in processione dal popolo e circondato nella piazza mentre viene fatto ardere. Con lui van via pagliacci, fate, ballerine, emoticon e tutte quelle maschere che permettono di essere, per cinque giorni, altro da sé, che vengono riposte in cassetti ed armadi in attesa di uscire allo scoperto il prossimo anno di stravaganze.

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