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I rifugi storici di Cortina: un viaggio nella montagna più autentica

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Abbarbicati sulla roccia, a più di 2.000 metri di quota, affacciati su panorami indimenticabili, custodi di un memoria lunga più di un secolo: nei più antichi rifugi di Cortina si respira ancora oggi la storia e si percepisce la montagna in tutta la sua maestosità. Un percorso “alternativo” per conoscere il volto autentico delle Dolomiti Patrimonio UNESCO e di chi le abita.

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Cortina d’Ampezzo, 05 Giugno 2016_Esistono luoghi dove si respira, ancora oggi, l’atmosfera degli albori dell’alpinismo: i rifugi storici, nidi d’aquila incastonati nelle Dolomiti dove i pionieri della montagna facevano tappa, condividendo le loro esperienze, e dove la Grande Guerra ha lasciato le sue tracce. Nomi che ricorrono nelle cronache dell’alpinismo e della Storia, tappe ideali di un tour alla scoperta della montagna più autentica. A fianco del lago di Fedèra, al cospetto dei colossi di Croda da Lago, Croda Rossa, Pomagagnon, Cristallo, Sorapiss e del Becco di Mezzodì, sorge il Rifugio Croda da Lago, a 2.046metri: aperto nel 1901, fu voluto dal Club Alpino austriaco e costruito dalla guida alpina ampezzana Giovanni Barbaria. Dopo la Seconda Guerra Mondiale al nome “Croda da Lago” venne aggiunto “Gianni Palmieri” in onore del comandante partigiano, medaglia d’oro al valor militare. Il lago di Fedèra, straordinario gioiello in questo scrigno, si estende di fianco. È la famiglia Alverà a gestire questo rifugio del CAI Cortina (www.crodadalago.it). Immerso in uno spettacolare circondario, il Rifugio Cinque Torri si trova ai piedi del versante sud delle 5 Torri, a 2.137 metri. Inaugurato oltre un secolo fa, nell’ottobre del 1904, è una delle strutture storiche più longeve del comprensorio. Meta ambita di diverse generazioni di alpinisti di tutto il mondo, ha ospitato principi e regnanti di tutta Europa, tra i quali, nel 1916, lo stesso Re Vittorio Emanuele III. Da qui si possono raggiungere in pochi minuti le vie della palestra di roccia delle 5 Torri e il Museo all’aperto della Grande Guerra con le trincee e le postazioni restaurate (nel periodo del conflitto fu inoltre un’importante sede dell’esercito italiano). Dal 1937 è gestito dalla famiglia Alberti Lelo, che ha mantenuto l’ambiente familiare e accogliente (lagazuoi5torri.dolomiti.org).

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