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Ricerca, scoperta la proteina che contribuisce alla progressione del cancro alla mammella

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sperimentazione-vaccino-hivFmrp, responsabile della disabilità intellettiva sindrome dell’X Fragile, è coinvolta anche nel tumore al seno. 

Roma, 18 settembre – Importante scoperta nel mondo della ricerca medica e nella lotta contro i tumori. All’Università di Tor Vergata di Roma, un gruppo di studiosi guidati dalla professoressa Cladia Bagni, ha individuato la proteina che contribuisce alla progressione del cancro alla mammella. Per raggiungere questo importante obiettivo, il gruppo della professoressa Bagni ha collaborato con diversi centri di ricerca e ospedali italiani (tra i quali l’Istituto oncologico Ifom-Ieo di Milano e il Campus Bio-Medico di Roma) ed esteri in Belgio e Inghilterra.

I ricercatori hanno dimostrato che la proteina Fmrp agisce come uno switch molecolare che è in grado di controllare i livelli di altre proteine coinvolte in diversi stadi della progressione del tumore alla mammella, come per esempio la diffusione delle cellule cancerose nel circolo sanguigno e l’invasione di altri organi a formare le metastasi. Lo studio è stato pubblicato on-line sulla rivista scientifica internazionale Embo molecular medicine.

“Il cancro alla mammella è la più comune forma di cancro nella popolazione femminile- afferma Bagni-Questo tipo di cancro può recidivare anche a distanza di molti anni dopo il trattamento, dando poi metastasi che diffondono in tutto il corpo. Noi abbiamo dimostrato che esiste una relazione stretta tra i livelli della proteina Fmrp nel tessuto tumorale e la capacità delle cellule cancerose di diffondere in altri organi. Mi auguro che questa nostra scoperta possa portare alla messa a punto di nuovi test per predire la probabilità di metastatizzazione nel cancro alla mammella”.

I ricercatori hanno trovato livelli molto alti della proteina in un’ampia percentuale di tumori alla mammella altamente invasivi (tramite l’approccio del tissue microarray), e hanno anche studiato l’effetto della modulazione dei livelli di Fmrp sulle cellule cancerose, utilizzando un modello murino per lo studio del cancro. In questo modello murino, l’aumento dei livelli della proteina Fmrp nel tumore primario porta ad una veloce e massiva diffusione delle cellule cancerose nel circolo sanguigno e allo sviluppo di metastasi ai polmoni; di contro, la riduzione dei livelli della proteina porta ad una riduzione nella formazione delle metastasi ai polmoni. Un altro dato interessante è che le persone affette dalla sindrome dell’X Fragile, che non hanno la proteina Fmrp, presentano una probabilità minore di sviluppare il tumore alla mammella, come pure una insolita protezione contro l’invasività e l’aggressività di questo e di altri tipi di cancro.
Il ruolo di Fmrp è stato ampiamente studiato nel cervello, dove l’assenza di questa proteina porta alla sindrome dell’X Fragile, la più comune forma di ritardo mentale ereditario nella popolazione umana. Questo studio ha esplorato per la prima volta la relazione diretta che esiste tra i livelli della proteina Fmrp e la progressione del cancro alla mammella.
“Precedenti studi hanno evidenziato che pazienti affetti dalla sindrome dell’X Fragile hanno un minor rischio di sviluppare il cancro, ma ancora poco è noto circa gli eventi molecolari alla base di questo effetto protettivo- ha sottolineato la ricercatrice- Noi abbiamo dimostrato che alti livelli della proteina FMRP nei tumori alla mammella sono legati ad un aumentato rischio di sviluppare il cancro e soprattutto ad un aumentato rischio di diffusione delle cellule tumorali ad altri tessuti nell’organismo. I nostri risultati suggeriscono che Fmrp possa agire come un regolatore principale di un ampio gruppo di molecole coinvolte in varie fasi della progressione del cancro alla mammella. Ci auguriamo che i livelli della proteina Fmrp- conclude Bagni- possano essere usati in futuro come un indice di aggressività nel cancro alla mammella per predire la probabilità di diffusione delle metastasi in altri organi come i polmoni”.

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