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Profughi. Comune Milano, affidamento di servizi sempre secondo le norme

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‘Ingiustificate le illazioni o ipotesi che parrebbero assimilare quanto accade a Milano rispetto alle vicende oggetto di indagine della Magistratura in altre città italiane’

 

profughi1-650x276Milano 14 giugno  – In riferimento a quanto pubblicato oggi da alcuni organi di stampa sulla modalità di affidamento dei servizi sociali, si precisa che, nella scelta degli enti, il Comune si è sempre attenuto alla normativa vigente. Tale normativa ha previsto, sin dal 2000, modalità specifiche in ragione della particolarità dei servizi, rivolti a persone in condizioni di grave fragilità, da affidarsi ad enti di comprovata competenza, professionalità, esperienza e vocazione.  La normativa (tra cui Decreto Presidente Consiglio dei Ministri 30.03.2001, la Delibera Giunta Regione Lombardia 1.353/2011, e lo stesso Codice degli Appalti del 2006) prevede in sintesi, per questi particolari servizi (così come elencati nell’allegato IIB , richiamato dall’articolo 20 comma 2):

– l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa (disciplinata dall’art. 83 del Codice), quale metodo per garantire l’individuazione di un adeguato standard di prestazioni, dovuto in quanto rivolto a persone in condizione di grave fragilità, privilegiandolo rispetto al costo e quindi al criterio del prezzo più basso;

– l’applicazione limitata del Codice dei Contratti pur all’interno di una cornice di economicità, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, con affidamento preceduto da invito ad almeno 5 concorrenti e con l’ invito a privilegiare forme negoziali, che garantiscano la scelta del miglior servizio tra almeno 5 concorrenti, fatti salvi i casi contraddistinti da imprevidibilità e urgenza per i quali la legge ammette (art. 57), con debita motivazione, anche un affidamento diretto.

La corretta e completa adesione ai principi previsti dalla legge e ai dettami della Autorità Nazionale Anticorruzione ha permesso e permette al Comune di Milano di affrontare gravi emergenze sociali, come quelle accadute negli ultimi mesi, avvalendosi dello straordinario apporto del Terzo settore che, in questo quadro normativo, trovano il loro posto in qualità di attori accanto al Comune nella gestione delle sempre più importanti situazioni di bisogno, emarginazione e fragilità. Ci appaiono assolutamente e gravemente ingiustificate le illazioni o ipotesi che parrebbero assimilare quanto accade a Milano rispetto alle vicende oggetto di indagine della Magistratura in altre città italiane.

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