Arte & Cultura
PIERO MAZZOCCHETTI, PUNTA DI DIAMANTE DELLA MUSICA ITALIANA NEL MONDO

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Piero Mazzocchetti è uno dei cantanti italiani più bravi e conosciuti al mondo: nel 2007 si è classificato terzo al Festival di Sanremo con la stupenda “Schiavo d’Amore” e da allora la sua parabola ascendente è in continua crescita, dopo i primi successi in Germania. Ecco cosa ci racconta della sua vita e del suo bellissimo lavoro.
di Francesca Rossetti
Chi è Piero Mazzocchetti e come nasce la passione per la musica?
“Piero Mazzocchetti è un uomo di 38 anni che ha sempre vissuto nella musica da quando aveva 8 anni e la passione per la musica è nata non per caso: avevo a casa un organo e riproducevo già a 5-6 anni le musiche delle pubblicità ed io ero sempre con il dito sul tasto quando ad esempio in tv c’era lo spot della Barilla. I miei genitori si accorsero che avevo talento per la musica e non mi sono più fermato: la musica mi ha sempre accompagnato da quando ero in chiesa con il coro durante la Messa della domenica fino ad oggi, girando un po’ tutto il mondo e vivendo in tanti Paesi.”
Come nasce l’esperienza della musica in Germania?
“ E’nata lì perché quando avevo 18 anni, per esigenze economiche, dopo la scuola, dovetti partire e fare pianobar per guadagnare qualche soldino e permettermi di pagare per gli studi. Da lì, in un ristorante di Monaco molto importante quale era frequentato da calciatori e manager del Bayer Monaco molto importanti e che in qualche modo si affezionarono a me durante i miei concertini di pianobar e mi vollero promuovere in Germania facendomi firmare un contratto con una casa discografica molto importante, la Universal e da lì in poco tempo scalai le classifiche e vendetti un disco d’oro, per cui fu per caso ma la determinazione di andare all’estero, ignaro di una lingua e di un Paese che magari agli Italiani era anche abbastanza ostile come la Germania qualche anno fa”.
Hai duettato con il grande tenore José Carreras: cosa ci puoi raccontare di quell’esperienza?
“Aver duettato con José Carreras è stato uno dei momenti più belli della mia vita perché ho davvero imparato da lui l’umiltà, la semplicità dei grandi e mi sono accorto che nella mia vita gli incontri davvero straordinari che ho fatto mi hanno sempre dato la consapevolezza di essere sicuro che più si è grandi, più si ha la possibilità e l’umiltà di rimanere con i piedi per terra, perché quando si è consapevoli del proprio talento non c’è bisogno in qualche modo di rivestire un ruolo che non ti appartiene o di in qualche modo avere una maschera che sia anche un po’ uno sdoppiamento della personalità di un artista che potrebbe essere anche fraintesa come un bipolarismo: tanti artisti che magari vivono un forte dramma di insoddisfazione e di insicurezza cercano con l’arroganza e con la prosopopea di poter in qualche modo bilanciare queste difficoltà e queste carenze. Nel mio caso ho avuto degli insegnanti e degli insegnamenti molto importanti come Pavarotti, come Magiera, come Carreras che mi hanno reso davvero un artista sicuro, anche se nelle sue insicurezze e nelle sue difficoltà, ma sicuro di poter comunicare grazie alla musica ed alla mia voce senza dover avere per forza di cose un caratteraccio, che poi magari ce l’ho sotto certi altri aspetti ma di certo sono uno di quelli che comunque riflette e che cerca di trovare nella comunicazione le risorse giuste per andare avanti”.
Che cos’è Crossover Academy?
“ Crossover Academy è la pietra, in qualche modo la culla di tutto ciò che ho imparato in questi tanti anni di gavetta e di arte. E’ il mio tempio, è il posto in cui io medito, il posto in cui tanti credenti della mia musica e della musica di un certo livello, intesa non solo come lato qualitativo ma anche e soprattutto come lato umano, trovano rifugio. Trovano riparo in una struttura che vive di arte, che preserva l’arte in maniera intatta e tutela i ragazzi da tutto ciò che è il mondo se vogliamo brutto della musica, dello spettacolo, quindi di fatto forse l’unica cosa concreta che in questi anni sono riuscito a fare, perché la carriera di un artista è sempre abbastanza altalenante, fatta di successi ed insuccessi, ma fondamentalmente non riesce a toccare con mano il successo. Invece avere una struttura che ti permette di comunicare con i ragazzi e di accoglierli è qualcosa di straordinario e credo che non debba essere fatto a fine carriera di un artista ma nel momento in cui è all’apice, perché ha la possibilità, grazie alla sua esperienza ed al palcoscenico, di portare poi quella formazione che in qualche modo è necessaria per insegnare ai ragazzi qualcosa di nuovo.”
Come si combinano musica e beneficenza?
“Unire musica e beneficenza credo che sia…qualche giorno fa sono stato ospite del Telethon e continuo a fare beneficenza per le associazioni in cui credo. La beneficenza credo che debba essere fatta in maniera molto silenziosa, ovviamente noi artisti non possiamo rimanere molto in silenzio perché la musica essendo un linguaggio universale ha più possibilità di essere divulgata e di toccare i cuori delle persone, sensibilizzarle alla beneficenza che non deve in qualche modo ridursi al periodo natalizio o delle feste importanti durante l’anno ma dev’essere spalmata a 365 giorni, cercando con dei piccoli gesti di compiere dei grandi miracoli. Questa è la cosa bella della musica, che riusciamo grazie a dei nostri piccoli gesti a muovere le menti e l’animo di tante persone.”
Quali saranno i prossimi concerti?
“Dopo quello dello scorso 23 dicembre in Abruzzo, nella mia terra, al Teatro Auditorium di Atessa ( Ch) che fortunatamente ha registrato il sold out e di questo sono molto, molto felice, il 24 ho partecipato al “Concerto di Natale” che è andato in onda su Canale 5 in prima serata in duetto con Deborah Iurato, il 27 sono stato a Bolzano, il 29 al Teatro di Sorrento, il 31 ho partecipato al “Concerto di Capodanno” su Rai Uno a Potenza, a “L’anno che verrà”. Il 9 gennaio sono stato al Circus di Pescara, il 12 sono partito per Shanghai ed il 15 in Algeria. Quindi tanti concerti in giro per l’Italia e nel mondo, dove è possibile portare la mia musica e la musica dell’Italia è sempre un grandissimo piacere, soprattutto è un onore essere un Ambasciatore del nostro Paese che ha bisogno sempre di essere messo in mostra non per le sue vicende negative ma per la cultura che ha e la sua grande risorsa che è l’arte”.
Davvero bravissimo il Nostro e per informazioni https://www.facebook.com/Piero-Mazzocchetti-43818762711/