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Salute

Musicoterapia e danza movimento terapia: gli effetti benefici in maternità e nello sviluppo psicofisico del bambino

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Tempo di lettura: 4 minuti

La tavola rotonda si è tenuta sabato 14 Maggio 

di Barbara Belfiore

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Roma, 19 Maggio – Una giornata di pioggia torrenziale a Roma ha aperto ed accompagnato sabato 14 maggio sui lavori della Tavola Rotonda sui “Benefici della Musicoterapia e Danza/movimento terapia nel percorso della maternità e nello sviluppo psicofisico del bambino” organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale “Sibilla Tiburtina ” di Roma. L’iniziativa è nata da un progetto creato e fortemente voluto dalla Presidente Emanuela Capozzi, e dallo speciale contributo delle socie volontarie dell’associazione, con il patrocinio di SANIT, il Portale della Salute. La tavola rotonda ha dato occasione di parlare di un aspetto buio della maternità: la depressione post-partum soprattutto nelle mamme di bimbi cosiddetti “immaturi o prematuri” e di come e quanto la Musico e la danza terapia possano fare in questo particolare periodo della vita di molte donne. In prima persona la dott.ssa Emanuela Capozzi ha raccontato la sua esperienza di mamma oggi di una splendida bambina di 5anni nata alla 27° settimana di gravidanza raccontando con voce tremula di “quel ritmo sovrapposto di emozioni ormai tatuaggi invisibili ma indelebili nel suo cuore”. Due uno due uno è il ritmo di un bambino “non bimbo”, quando la nascita prematura interrompe violentemente un legame perfetto; non più due, nè uno, ma una metà che cresce lentamente in uno spazio senza tempo. Il ritmo è spezzato, il dolore e la paura sono i soli suoni che il bimbo “non bimbo” trova dentro di se’ fino a quando dolci note di una voce conosciuta, gonfia il piccolo trasparente torace e trasforma quel bip … bip …di angoscia in un bip bip bip di gioia, a quel punto si lascia catturare dal suono soave del canto della mamma accompagnato dal toccare di corde di chitarra, e dalla melodia di un flauto traverso capace di ricreare quella serenità interrotta”.

Tutti gli interventi della giornata sono stati presentati dalle parole e dalle voci delle mamme e dei papà, di bimbi prematuri ed anche nati a termine, che attraverso i loro video amatoriali hanno raccontato la loro storia, fra tante quella che colpisce molto è la storia di Laura, mamma di due bimbi, il primo nato con parto cesareo in Ospedale, la seconda nata “in casa” dopo quasi 1 anno di sedute di musicoterapia. L’altra è la storia di “Bianca” cresciuta “a latte e musica”, che al 1° mese di vita, già aveva reazioni di movimento spontaneo al suono di un flauto traverso o di una canzone “intonata” dalla voce della mamma (metodo Benezon). Questo e tanti altri come il metodo Gordon della Scuola AIGAM (di avvicinamento del bambino alla musica già in tenera età) ed ancora la Danza Movimento Terapia come riscoperta sensoriale e sensibile dell’altro (attraverso il tocco delle mani sulla pancia trasmette sensazioni ed emozioni al bambino ma anche al partner) sono state tutte metodologie trattate nei particolari che hanno spiegato come la Musica e la Danza abbiano effetti benefici e sorprendenti negli adulti ma soprattutto nei bambini (dai 0 ai 3 anni). La Musica vista come un momento magico di riscoperta prima di tutto del sé, della natura e dello spazio fisico che ci circonda come è spiegato dalle parole di Priscilla Giuliacci, Insegnante di Danza Sensibile, “la musica è magia, è guarigione, è ciò che maggiormente ci fa contemplare l’Infinito”.  Oltre alla musica ad Aiutare, seguire e supportare la madre ma anche la famiglia del bimbo nato “immaturo” dalla nascita al periodo più difficile il post-partum intervengono spazi, luoghi e persone come la dott.ssa Ausilia Sparano ed il professor Rocco Agostino che lavorano presso il Reparto di Terapia Intensiva Neonatologica del Fatebenefratelli “Isola Tiberina” di Roma con arte e passione. Una volta cresciuto, ogni bambino va primaditutto rispettato, lasciato libero di crescere senza fretta, senza manuali da seguire, queste sono state le parole della Prof.ssa Grazia Cenerini: “non esiste un fiore che sboccia nello stesso momento di un altro, perché un bambino deve affannarsi e raggiungere traguardi che la sua natura non gli impone? No alle “sedute terapeutiche” individuali che marchiano un bimbo come diverso, malato. Il gruppo è il punto di forza, giocando insieme ci si imita ed è questa l’unica regola che vale. I bambini non si giudicano, ma si lasciano liberi di sbagliare e lo psicologo e studioso di psicomotricità, Aucouturier (dal quale deriva il metodo illustrato dalla prof.ssa Cenerini) l’aveva riscoperto”. L’ultimo relatore è stato il Presidente della FEDIM, (Federazione musicoterapisti) Stefano Martini, il quale ha posto l’accento sul problema del riconoscimento a livello istituzionale e socio-sanitario della figura del musicoterapista: “la musica non è astratta, i suoi effetti non sono fantasia come è stato dimostrato, i musicoterapisti possono e devono ottenere il riconoscimento pubblico e quindi  entrare a far parte del protocollo sanitario nazionale quale supporto alla medicina specialistica. Questo convegno lascia un punto interrogativo ma lancia anche una sfida con le parole conclusive della Presidente di Sibilla Tiburtina: “sarebbe opportuno che tutti i genitori, gli insegnanti, i medici e paramedici ma soprattutto i Ministri conoscano e comprendano che la musicoterapia e coloro che ne fanno buon uso come i professionisti che sono intervenuti oggi, siano di aiuto allo sviluppo ed anche in certi casi alla  guarigione psico-fisica di ognuno di noi”.  

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