Italia
Margherita Mirabella ed il mondo della fotografia
[AdSense-A]
Intervista a Margherita Mirabella
di Francesca Rossetti
Margherita Mirabella, giovane fotografa romana già di grande esperienza, sta trascorrendo un periodo a New York come fotoreporter ed ecco cosa ci racconta del suo bellissimo lavoro.
Chi è Margherita Mirabella e come nasce la tua passione per la fotografia?
“Il mio interesse per la fotografia è nato dalla mia passione per la memoria: la memoria di un instante, la memoria collettiva e storica come quella privata di un album di famiglia. Le foto private che guardavo da bambina, quasi ossessivamente, e le foto dei grandi fotografi a volte incontrate per caso. Ho studiato tanto la Storia dell’Arte, mio nonno dipingeva nel tempo libero, mia madre mi ha sempre portata a vedere grandi mostre e musei, mio padre Michele mi ha fatto trascorrere parte della mia infanzia nei teatri dove faceva il regista di spettacoli di prosa, diciamo che ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente di grandi stimoli culturali e prettamente visivi.”
Quali sono i tuoi soggetti e tecniche preferite e quali grandi Maestri del settore segui?
“La lista dei fotografi che seguo è fin troppo lunga, siamo per altro continuamente bombardati da immagini di ogni tipo, dalle news ai social network è impossibile non assorbire ogni giorno una massiccia, a volte esagerata, quantità di immagini ed allora viene quasi naturale ricercare altro, magari un progetto personale di un fotografo che dedica anni all’approfondimento di un tema, penso a Darcy Padilla che ha recentemente vinto un World Press Photo con il suo progetto “Family Love 1993-2014” o sempre rifacendomi ad “incontri” recenti: il lavoro di Mary Ellen Mark esposto in questi mesi alla Fondazione Aperture di New York: Tiny: Streetwise Revisited , un lavoro iniziato nel 1983 seguendo Tiny una ragazza allora tredicenne ora trentacinquenne con 9 nove figli e un passato drammatico. “
Cosa cerchi di comunicare con le tue foto che sono una vera e propria opera d’arte?
“La fotografia ha infinite sfumature, una varietà di toni e temi più alta di qualsiasi altra arte figurativa (mia opinione), la contemporanea bulimia di immagini da social network annoia e spaventa ma se fruita con moderazione ed intelligenza è un modo interessante di scoprire il lavoro di tanti artisti e foto amatori che talvolta sono più sensibili e liberi di esprimersi di alcuni fotografi. Le foto non vanno necessariamente scattate con grandi macchine, certo ci vuole una base tecnica anche per usare uno smartphone, ma ci vuole soprattutto un gusto estetico, senso della composizione, del colore, capire la luce, del resto fotografare significa scrivere con la luce. “
Come nasce la collaborazione con Operation Smile e quali sono le lezioni di vita più importanti imparate in Africa?
“La mia collaborazione con Operation Smile è nata per caso ed ha cambiato il mio modo di intendere il mio lavoro e anche il mio rapporto con la quotidianità di persona che vive in un paese dove ha accesso ad acqua potabile, cure mediche ed elettricità. Sempre. Quando si parla di Africa il rischio di dire banalità è altissimo quindi vorrei limitarmi e dire che avere la fortuna di lavorare con medici o con ragazzi che dedicano il loro tempo ed il loro talento a cambiare e migliorare le condizioni di vita di alcune persone che sarebbero perdute è un onore e una fortuna. Ho vissuto in Ruanda per un po’, ho raccontato per un magazine italiano la storia di una donna straordinaria che negli ultimi 20 anni ha sostenuto ed aiutato decine e decine di donne traumatizzate dal Genocidio dei Tutsi del 1994, ecco, lavorare al fianco di questa donna è stata la lezione di vita che spero mi abbia resa una persona migliore.”
Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
“Ho un paio di progetti fotografici che cercano di prendere forma nella mia testa, spero di riuscire a realizzarli presto, continuerò la mia collaborazione con Operation Smile perché credo fortemente in quello che fanno e l’idea che una mia foto riesca a raccontare una storia a lieto fine e magari a raccogliere fondi per aiutare più bambini mi fa sentire appagata, come persona e come fotografa.”
Davvero bravissima Margherita e per informazioni www.margheritamirabella.com