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Diritti umani

Lidu, Italia in sovraffollamento carcerario a quattro anni dalla sentenza Torreggiani

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Il Centro Studi della Commissione DIRITTI DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTÀ della LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo), presieduta da Domenico Alessandro De Rossi, fa il punto  sul sovraffollamento carcerario: 55.929 persone ristrette in 45.268 posti detentivi che determinano un affollamento del 123%.

“Sovraffollamento carceri in continua crescita, a febbraio raggiunte le 56mila presenze con 548 detenuti in più rispetto alle presenze dello scorso gennaio: diciotto Regioni ospitano più detenuti di quanti ne possano contenere. Se continua con questo trend, a fine 2017 arriveremo a 62mila presenze. Per la prima volta in Italia vi possiamo mostrare i dati reali del sovraffollamento”.

 Ad affermarlo è il Centro Studi della Commissione DIRITTI DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTÀ della LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo) che aggiunge: “I dati diffusi dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria aggiornati al 28 febbraio indicano in 55.929 il totale delle presenze, i posti disponibili però non sono i 50.177 dichiarati, ma quasi cinquemila in meno, il che determina un indice di sovraffollamento reale del 123%, ben al di sopra dei calcoli del Ministro Orlando che diffonde un più ottimistico 111%. Si tratta di uno studio approfondito in collaborazione con il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE e l’Associazione Pianeta Carcere, che da tempo monitorano la situazione delle carceri italiane e diffondono dati e numeri sulla realtà detentiva.”

 Il Centro Studi della Commissione LIDU afferma: “La differenza tra i due indici di sovraffollamento, quelli calcolati dalla LIDU e quelli diffusi dal Ministero della Giustizia su fonte DAP è dovuta dai posti non utilizzabili nelle carceri. Sono 4.909 i posti non disponibili nelle carceri. Vanno sottratti ai 50.177 pubblicati dal Ministero; posti detentivi in ristrutturazione, in riparazione oppure non agibili da anni che però il DAP continua a presentare nei suoi report statistici mensili. Quindi abbiamo 55.929 persone ristrette in 45.268 posti detentivi che determinano un affollamento del 123%”.

 La regione più affollata è la Puglia con 3.286 detenuti per 2.183 posti realmente disponibili (affollamento del 151%). Segue la Lombardia: 8.037 detenuti presenti per 5.643 posti realmente disponibili (143% di affollamento). Terzo nella classifica il Molise: 343 detenuti per 252 posti realmente disponibili. Quarto il Friuli Venezia Giulia: 604 detenuti per 458 posti (132% di affollamento). Quinta la Liguria con 1.437 detenuti per 1103 posti 130% di affollamento.

 A seguire tutte le altre Regioni ,  tutte in sovraffollamento tranne la Sardegna, 2.226 detenuti per 2.230 posti realmente disponibili (100% di affollamento) e il Trentino Alto Adige, 477 detenuti per 500 posti (95% di affollamento).

 “Questi sono i dati reali, non quelli diffusi dal DAP. Possiamo affermarlo – prosegue il comunicato del Centro Studi – dopo un accurato lavoro che ci ha permesso di incrociare i dati statistici con altri dati pubblicati sul sito giustizia.it in un’area poco visibile e in cui sono riportati i posti non disponibili per ogni istituto penitenziario italiano. La collaborazione con il SAPPE è stata fondamentale. Ci ha permesso di aggiornare i dati istituto per istituto e di leggere anche oltre i numeri, ossia di chiarire le differenze sostanziali tra capienza regolamentare, quella effettiva ed i reali posti detentivi. Con queste informazioni, mai rese pubbliche dal DAP, tutti potranno finalmente iniziare a rendersi conto dei dati reali del sovraffollamento delle carceri”.

“Nei prossimi giorni – conclude il Presidente – forniremo anche i dati dettagliati di ogni carcere. Conoscere la situazione reale è il primo passo per chiunque voglia davvero iniziare a risolvere i problemi delle carceri e ci auguriamo che anche il DAP e il Ministero della Giustizia inizino a rendere pubbliche quante più informazioni possibili”.

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