Diritti umani
Lidu, ” Dalla società dei consumi alla società dell’uso” di Giovanni Grieco
Il saggio, che sarà presentato presso la sede nazionale della lidu onlus il 18 giugno, analizza il percorso della trasformazione dell’originario mercato che si sviluppava nella sequenza bisogno-lavoro prodotto in mercantilismo, in cui la sequenza si è capovolta in prodotto-lavoro-bisogno.
Roma, 11 giugno – Il 18 giugno 2015 ore 16.30, presso la Sede Nazionale della LIDU , Piazza D’ Ara Coeli 12 in Roma, sarà presentato il saggio ” Dalla società dei consumi alla società dell’uso”, edizioni Albatros, scritto dal Prof. Dott. Giovanni Grieco, uno dei soci della LIDU più attivo e preparato nel campo dei problemi sociali e in particolare sull’influenza dell’economia di mercato, anche per la lunga esperienza politico-istituzionale. Da professore di medicina del lavoro ha scientificamente dettato le basi per la quantificazione del “costo umano del lavoro” nella società industriale, un tema di diritti umani. Il saggio analizza il percorso della trasformazione dell’originario mercato che si sviluppava nella sequenza bisogno-lavoro prodotto in mercantilismo, in cui la sequenza si è capovolta in prodotto-lavoro-bisogno. Con questo capovolgimento decisore dei bisogno non è stata più la persona, ma il mercante. Ne segue lo svolgimento nel tempo con la progressiva decadenza della libertà individuale nel soddisfare bisogni sentiti, sostituita dalla volontà del mercante. Un degrado dell’uomo, ormai senza volontà e con la libertà degradata al massimo al feticcio della libertà politica. Conseguenza ne è stata la comparsa del valore “Capacità di Spesa” che ha condizionato la vita sociale ed il frazionamento dell’umanità in ordine a tale capacità, con una scala che fa comparire alla sua base la povertà che non ha una sua ontologia. All’origine dell’agricoltura, col costituirsi di proprietà terriere finitime, per la regolazione di beni comuni, l’acqua, gli spazi percorribili e di aggregazione, ecc. gli agricoltori dovettero costruirsi una norma di comune osservanza, delegando ad alcuni di loro la formulazione delle regole. Ne risultò che le persone erano detentrici della norma e la politica lo strumento di formazione ed applicazione delle regole. Nel saggio si discutono le conseguenze della perdita del possesso della norma da parte delle persone, per appropriazione da parte del sistema mercantile che ha al suo servizio la politica. Con tale espropriazione della norma il mercante è stato despota ed ordinatore dei prodotti della terra e dell’ingegno umano, utilizzando anche lo strumento della guerra, pagando soltanto un piccolo prezzo ad ideologi, politologici, ai mezzi di informazione (ai nostri tempi straripanti), trasformando le società umane in aggregati in nicchie protettive in base alla capacità di spesa. A questo tipo di sviluppo dell’Umanità, ormai senza frontiera, gli AA suggeriscono di contrapporre una nuova società dell’uso che faccia riappropriare le persone del naturale diritto di decidere i propri bisogni, ridiventando esse i detentori della norma e senza i camuffamenti ideologici della politica al servizio del mercante. Recuperando, altresì, il concetto di progresso come utilizzo di risorse naturali e dell’ingegno umano a strumento per il miglioramento della qualità umana, non della disponibilità di spesa per allargare l’area del profitto dei mercanti. Introduce e modera il Presidente della LIDU On. Alfredo Arpaia RELATORI Prof. Amedeo Lepore: L’evoluzione dell’economia nella società del profitto e della conoscenza. Prof.ssa Sonia De Giacomo: Progettare il futuro. Prof. Avv. Riccardo Scarpa: I valori umani e la società del profitto. Conclusioni: Prof. Dott. Giovanni Grieco