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La risposta (italiana) alla contraffazione dell’olio d’oliva manipolato è “RevOILution”

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Tempo di lettura: 3 minuti

Il 50% dell’olio che si acquista al supermercato è estero, non è EVO, ed è povero di polifenoli

RevOILution©PietroLucerniPhoto

RevOILution©PietroLucerniPhoto

Roma, 1 dicembre – Vi siete mai chiesti perché l’olio d’oliva, italiano, extravergine, spremuto a freddo, difficile da reperire (al supermercato), abbia un costo che oscilla tra gli 8 e i 15 euro a bottiglia? Mentre con 8 euro se ne trovano in grandi quantità? La risposta è sulla bocca di tutti, benché non se ne parli più: frode non solo economica, ma anche etica perché il consumatore è ignaro (a volto “confortato” da bandiere e icone) di acquistare un olio non italiano, non extravergine, e possibilmente, frutto di miscele di oli diversi. Dopo l’inchiesta scattata nelle settimane scorse, cui è seguita l’indagine da parte dell’Antitrust (Autorità Garante della concorrenza e del mercato) per la tutela del consumatore, nessuno si è posto la domanda più semplice: come evitare la frode? Spremendo in casa le olive acquistate dall’olivicoltore – tanto in Italia di piccoli produttori se ne trovano facilmente – con il rivoluzionario “frantoio domestico” RevOILution che garantisce la produzione di olio extravergine d’oliva italiano, 365 giorni l’anno. La risposta è italiana perché arriva dalla start up calabrese Age, creata da Antonio Pagliaro. RevOILution lavora 3 kg di olive per volta e produce fino a 500ml di olio extravergine d’oliva. 

  1. BUONI MOTIVI PER CUI VALE LA PENA PRODURRE L’OLIO IN CASA

  1. consumo etico ed ecologico delle bottiglie: si stimano fino a 2,0 miliardi le bottiglie di vetro che vengono usate e poi buttate, per imbottigliare l’olio;

  2. salvaguardare la biodiversità: sono oltre 500 le varietà di olive in tutto il mondo. Creando i blend perfetti per ogni piatto, valorizzando quindi i vari cultivar, si darebbe un motivo in più agli olivicoltori di puntare su varietà meno commerciali, mantenendole in vita più a lungo possibile per le future generazioni;

  3. eticamente competitivi: le regole del mercato globale spingono a comportamenti poco etici quando si punta ad essere competitivi e non sempre lo si fa in modo legale. Puntare invece sulla qualità eviterebbe le lunghe filiere permettendo di ripagare il pregiato valore degli agricoltori;

  4. prodotto sicuro: 7 bottiglie su 10 di italian EVO è adulterato.
    Nei supermercati italiani 1 bottiglia su 2 è venduta per EVO quando in realtà non lo è.

  5. mancata raccolta delle olive, un’opportunità di business: ogni anno solo in Italia, oltre 100k tonnellate di olive non vengono raccolte, per lo più perché i piccolissimi produttori preferiscono non raccoglierle data la difficoltà e i costi elevati, specie se rapportati a ridotte quantità di produzione;

  6. risparmio di tempo: a caricare il cestello pieno di olive, s’impiegano pochi secondi. Al resto pensa RevOILution. Fa tutto lui: nei 45 minuti successivi spreme le olive senza dover “controllare” e l’olio espresso, è pronto.

  7. olio espresso, dunque più buono, più genuino perché ha tutta l’intensità aromatica e i polifenoli che normalmente si perdono dopo 3 mesi dalla spremitura.

  8. olio fresco e personalizzato a piacere abbinandolo nella fase della premitura, ad altri ingredienti in aggiunta quali le erbe aromatiche, le fruttate, il tartufo, il peperoncino e altro.

  9. alta tecnologia impiegata – la medesima utilizzata negli impianti industriali, frutto di avanzate ricerche nel campo – garantisce l’efficienza del prodotto e il risultato che si ottiene. I materiali quali l’alluminio e l’acciaio inossidabile inox, lo differenziano da un qualunque altro utensile da cucina.

  10. costo/qualità: giusto compendio tra il prezzo di acquisto delle olive e l’eccellenza del risultato ottenuto che non ha paragoni. Specie se ci considera la reale qualità dell’olio extravergine d’oliva che si ottiene.

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