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Inflazione: continua la crescita di cibi e bevande, valorizzare il ruolo dell’agricoltura

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Il presidente della Cia Dino Scanavino commenta i dati dell’Istat diffusi oggi: “Bisogna trasferire il rialzo dei prezzi alimentari sulle fasi a monte della filiera. Il divario in termini di prezzi e remunerazione che penalizza l’agricoltura rispetto agli anelli terminali della catena del valore deve essere colmato al più presto”. 

inflazioneRoma, 15 gennaio –  In un contesto di generale contrazione dell’inflazione nazionale che, per il terzo anno consecutivo, rallenta portandosi su un livello di variazione pressoché nulla (0,1% nel 2015), i prezzi al consumo di cibi e bevande continuano a crescere e chiudono l’anno con un aumento di oltre un punto percentuale sul 2014. È quanto emerge da un’analisi della Cia-Agricoltori italiani sui dati Istat diffusi oggi. In particolare, sono stati i prodotti ortofrutticoli a registrare l’incremento più importante rispetto all’anno precedente, con i prezzi di frutta fresca cresciuti del 3,5% e quelli della verdure di oltre il 6%.  Se nel 2015 c’è stato un timido rialzo generale dell’inflazione -ha osservato il presidente della Cia Dino Scanavino- lo si deve anche e soprattutto all’agricoltura. Ecco perché continueremo a sottolineare con urgenza la necessità di trasferire il rialzo dei prezzi alimentari sulle fasi a monte della filiera. Il divario in termini di prezzi e remunerazione che penalizza l’agricoltura rispetto agli anelli terminali della catena del valore deve essere colmato al più presto, attraverso e all’interno di un disegno strategico di politica agricola. Soltanto con un’agricoltura centrale nelle dinamiche di filiera, forte e competitiva -ha aggiunto Scanavino- il sistema agroalimentare potrà continuare a crescere ed essere un volano per la ripresa economica nazionale.
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