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India, muore suicida assistente universitaria che aveva subito violenza sessuale dai colleghi

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india_fotoreporter_23enne_stuprata_da_un_gruppo_di_uomini_a_mumbai-330-0-371749Si era data fuoco la 40enne dipendente dell’università di Nuova Delhi che aveva denunciato gli stupri dei colleghi. L’inazione delle autorità e la perdita del lavoro sono state la causa del gesto estremo che ha portato la donna alla morte  dopo una settimana di agonia

Roma, 7 ottobre –  Aveva subito più volte violenza sessuale dai suoi stessi colleghi l’assistente di laboratorio di chimica presso il college Bhim Rao Ambedkar dell’Università di New Delhi, ed alla fine si era decisa a denunciare tutto alle autorità. Pavitra Bhardwaj, 40 anni, il 30 settembre si era data fuoco dopo essersi cosparsa di cherosene davanti alla sede del governo nella capitale, urlando di essere stata violentata dai colleghi tre anni prima. Sulla  sua denuncia nessun provvedimento era stato adottato in sua difesa e la donna addirittura era stata costretta ad abbandonare il lavoro. Dopo il gesto estremo, dettato dall’inazione delle autorità competenti in sua difesa,  era stata portata all’ospedale di Lok Nayak con il 90 per cento del corpo ustionato. La sua agonia è durata una settimana e alla polizia per spiegare il suo gesto disperato aveva detto di averlo fatto per “protestare contro l’inazione dell’amministrazione sulle sue denunce” . Secondo il National crime records bureau i reati sessuali in India sono passati dai 2.487 casi del 1971 ai 24.206 casi del 2011. Ultimo  in ordine di tempo quello per cui il 10 settembre un tribunale indiano ha condannato quattro uomini: la grave accusa era quella  di aver stuprato e ucciso una studentessa di 23 anni su un autobus a New Delhi nel dicembre del 2012.

 

 

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