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In Italia sempre più difficile il recupero crediti per le vie tradizionali. Meglio con la via stragiudiziale.

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Christian Bertacchi. “Putroppo in Italia siamo molto distanti dagli standard definiti dalla direttiva europea”

unnamed (3)Milano, 10 febbraio 2016 – In Italia il recupero crediti è diventato molto difficile: il tempo medio di incasso di un credito supera ormai di gran lunga i 100 giorni. Infatti le procedure di recupero credito giudiziale sono troppo lente da un punto di vista burocratico oltre che molto onerose per il creditore, con l’aggravante di non avere nessuna certezza sul risultato finale, ragion per cui troppo spesso i creditori preferiscono non procedere. Per fortuna a venire incontro ai creditori che non riescono a recuperare i loro soldi sono nate in questi anni delle società specializzate, che non sono studi legali, in gradi di offrire meccanismi virtuosi di gestione del credito.  “Si tratta di servizi ancora poco conosciuti ed utilizzati anche se sono azioni di gran lunga più performanti ed economiche, basate su compensi ad obiettivo raggiunto, oltre ad essere estremamente più rapide”, prosegue, Christian Bertacchi. “Putroppo in Italia siamo molto distanti dagli standard definiti dalla direttiva europea” ci dice Christian Bertacchi, Amministratore delegato della ICM Credit Management di Milano.  “Oggi però chi si occupa di recupero credito stragiudiziale può offrire uno strumento dinamico a risoluzione delle problematiche di natura creditizia con innumerevoli strumenti quali ad esempio le figure professionali denominate “risolutori di crediti problematici” ossia quelli che un tempo venivano chiamati “esattori domiciliari”, che in maniera professionale e consulenziale hanno la funzione di trovare la giusta soluzione sia per il creditore che per il debitore” conclude Christian Bertacchi.

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