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Italia

I portatori del Tempo- Il tempo inclinato

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Giovedì 5 novembre 2015 dalle ore 18,00 all’Accademia Nazionale di San Luca

IMG20130517164713510_900_700Roma, 1 novembre- Dopo il primo volume dedicato al “tempo comico” e il secondo dedicato al “tempo interiore” entra in scena il “tempo ‘inclinato’”. L’aggettivo si riferisce alla teoria del clinamen di Lucrezio riscoperta nell’era Atomica con la fisica del Novecento (dalla Teoria della Relatività al Principio di Indeterminazione). Il tempo perde il suo connotato assoluto e si trasforma in uno spazio7tempo mutevole e soggettivo “che s’inclina; e le cose scivolano e rotolano, sfuggono, non sono mai così”. “Piega è difatti il clinamen, caro a Epicuro e Lucrezio, inclinatura che sfata il destino e introduce un tempo inspiegabile, ove le cose accadono secondo una logica che appare beffarda” come si legge nel testo. Il volume indaga il rapporto delle arti contemporanee con la nuova dimensione temporale inquieta, instabile, sempre mutevole, un istante imprecisato in cui si generano i cambiamenti universali, come la creazione e la morte. Il tomo, introdotto da uno scritto del filosofo ed epistemologo Giulio Giorello, ripropone la struttura dei precedenti ed è diviso in otto sezioni disciplinari: musica, architettura, arti visive, cinema, nuovi media, teatro, fotografia, letteratura, e si conclude con la postfazione, un testo di sintesi e raccordo di Achille Bonito Oliva, ideatore del progetto. Ogni sezione è composta da un saggio curato da specialisti del settore (per la musica Gianmario Borio; per l’architettura Marco Biraghi, per le arti visive Riccardo Venturi; per il cinema Umberto Silva; per i nuovi media Rinaldo Censi, per il teatro Attilio Scarpellini; per la fotografia Stefano Chiodi; e infine, per la letteratura Andrea Cortellessa) ed è accompagnato da quattro ‘medaglioni’, brevi interventi scelti dagli autori dei saggi come testi rappresentativi del tema trattato. In coda al volume, il consueto lemmario, a cura di Marie Rebecchi, Daniela Voso ed Enrico Camporesi, illustra le principali voci concettuali messe in campo dai vari saggi. “Esiste un’inerzia iniziale contro cui l’arte si arma, una serenità della comunicazione che essa tende a alterare mediante l’introduzione di uno stato di turbolenza”. Achille Bonito Oliva, postfazione

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