Attualità
Francia, approvata la legge per una reale parità tra donne e uomini

Il 23 luglio il Senato francese ha votato in larga maggioranza una legge quadro sulla parità di genere
Roma, 28 luglio – Il 23 luglio l’Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge per una vera parità tra donne e uomini, portata avanti dal Ministro dei diritti delle donne Najat Belkacem-Vallaud, e adottata anche dal Senato. Si tratta di una legge quadro sulla parità di genere, che mira a raggiungere la parità in tutti gli ambiti sociali. Tra le novità principali la riforma del congedo parentale, al fine di stabilire pari responsabilità tra padre e madre rispetto alla prole. Il congedo parentale ha come novità principale la durata del distacco lavorativo in occasione della nascita del primo figlio che viene portato a un anno, mentre per il secondo figlio il congedo viene ampliato a tre anni, a condizione che almeno sei mesi siano goduti dal padre. Sempre in ambito di diritto di famiglia la legge introduce l’aumento delle pene quando non vengono pagati gli assegni di mantenimento e la garanzia sugli alimenti da parte dello Stato quando il genitore separato non provveda, con l’obbligo di restituire la somma anticipata. Inoltre riguardo alla violenza subita da donne entro le mura domestiche, il giudice potrà espellere il coniuge violento con un provvedimento immediato e senza attendere la condanna penale. La Francia introduce anche il numero telefonico unico nazionale “3919″ per rispondere alle chiamate che denunciano violenze coniugali, mutilazioni sessuali o matrimoni forzati. Viene poi stabilito il divieto ai concorsi di bellezza per le minori di anni 16 e una maggiore tutela per le donne che vogliono abortire: con la nuova legge l’aborto è diventato un diritto a prescindere dalle motivazioni. Fino ad oggi una donna per abortire doveva dichiarare di essere povera, sola, oppure di essere in “situation de détresse”, cioè in condizione di disagio e disperazione. Nel campo del lavoro le aziende che pagano più l’uomo che la donna a parità di mansione, non potranno più partecipare a gare di appalto pubbliche.