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Italia

Filone d’Alessandria, globalizzazione e identità multiple

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Il seminario dedicato all’alessandrino  venerdì 20 novembre dalle 14.30, sarà guidato da Davide Assael, Mauro Bonazzi e Marco Zambon, alla Fondazione Campostrini a Verona.

davide-assaelVerona, 20 novembre – Riflettere oggi su Filone d’Alessandria significa pensare a quel contesto geografico fra il primo secolo a.C e il secondo secolo d. C., crocevia di culture molto diverse fra loro, un primo esempio di scenario globalizzato, dove convivevano sguardi ed esperienze culturali anche diametralmente opposte. Venerdì 20 novembre dalle 14.30 alle 18 alla Fondazione Centro Studi Campostrini, in via Santa Maria in Organo, 2, tre studiosi ne discuteranno insieme: Davide Assael, ricercatore della Fondazione Centro Studi Campostrini, parla di “Le fonti ebraiche di Filone d’Alessandria”, Mauro Bonazzi, professore aggregato di Storia della filosofia antica all’Università di Milano, di “In cerca della trascendenza: Filone e la filosofia greca”, e Marco Zambon, docente di Storia del cristianesimo antico e medievale all’Università di Padova, su “Filone di Alessandria, il primo padre cristiano”. Ingresso libero. L’opera di universalizzazione della Bibbia farà anche di Filone la principale fonte, con Paolo, dell’esegesi cristiana, problematizzando ulteriormente una figura già di per sé di difficile definizione. «L’intento del seminario non è di natura filologica, ma teorica – spiega Davide Assael –. Si vuole infatti sfruttare la particolare figura di Filone d’Alessandria per riflettere sull’identità individuale in un ambiente di meticciato culturale come l’Alessandria del periodo ellenistico. Attorno alla figura di Filone ruotano tre assi identitari: ebraico, filosofico e cristiano, tanto la religione ispirata alla predicazione di Gesù è stata influenzata dal pensiero dell’Alessandrino. Come possono coordinarsi queste coordinate in un’unica identità? Filone rappresenta, così, l’esempio di quella identità multipla che pare caratterizzare il nostro periodo storico. Un modo, anche, per riflettere sulle potenzialità di definizione identitaria delle diverse tradizioni culturali, convinti che i percorsi storici abbiano una grande capacità di adattamento all’ambiente circostante». Davide Assael si è laureato in Filosofia teoretica con Carlo Sini (110 e lode), per poi conseguire un DÉA (master) in teologia all’Università di Ginevra. Dal 2003 al 2009 ha svolto attività di ricerca per la Fondazione ISEC, svolgendo studi relativi alla Filosofia italiana contemporanea. Ha pubblicato, per Guerini e Associati, due volumi monografici e suoi articoli sono apparsi su diverse riviste specializzate. Dal 2006 collabora alle iniziative culturali e di ricerca della Fondazione Centro Studi Campostrini. Mauro Bonazzi insegna Storia della filosofia antica all’Università degli Studi di Milano. Si occupa in particolare di Platone e della tradizione platonica. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: I sofisti (Roma, Carocci 2011), Il platonismo (Torino, Einaudi 2015), A la recherche des Idées. Platonisme et filosofie hellénistique (Parigi, Vrin, 2015), e Plotino. La Felicità (Torino, Einaudi 2016). Marco Zambon è ricercatore di Storia del cristianesimo e delle chiese al Dipartimento di studi storici, geografici e dell’antichità dell’Università di Padova, dove insegna storia del cristianesimo antico e medievale. Svolge attività didattica anche all’Istituto di liturgia pastorale dell’abbazia di Santa Giustina in Padova e alla Facoltà teologica del Triveneto. Il suo lavoro di ricerca concerne la storia del platonismo di età imperiale, secondo due prospettive fondamentali: lo sviluppo interno della tradizione platonica nel corso dell’età imperiale e gli esiti del confronto di questa tradizione con il pensiero cristiano. Ha pubblicato vari saggi su Porfirio, Origene e Didimo il Cieco.

Per informazioni scrivere a csfenomenoreligioso@centrostudicampostrini.it.

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