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Export in crescita, assunzioni in aumento e accesso al credito per le aziende in difficoltà: l’Italia riparte

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La crisi? Il peggio è già alle spalle. Ne è convinto l’avvocato Sergio Scicchitano, esperto in diritto d’impresa e fallimentare, secondo il quale la nuova disciplina sulle crisi societarie sta permettendo a molte aziende di ripartire dopo le ferie con una ritrovata fiducia.

arton27406Roma, 16 settembre, 2015- Crescono le esportazioni e i contratti a tempo indeterminato. Molte aziende stanno così uscendo dalla crisi e già nel primo semestre di quest’anno sono aumentate le assunzioni stabili. L’Italia dunque riparte e a farsi portavoce di questa tendenza è il professor Sergio Scicchitano, uno dei più quotati «corporate lawyer», autore del manuale”Principi di Diritto Fallimentare” nonché liquidatore e curatore delle procedure concorsuali più importanti d’Italia. Secondo il titolare dello Studio Legale Scicchitano (www.studioscicchitano.it) è proprio la nuova disciplina sulle crisi societarie che sta permettendo a molte aziende di ripartire dopo le ferie con una maggiore serenità. Cosa prevede la nuova normativa?«Facilitazioni per l’accesso al credito da parte dell’impresa che abbia chiesto il concordato preventivo, richieste di finanziamento con il beneficio della prededuzione, un livello minimo fissato al 20% dei debiti chirografari per far sì che la proposta di concordato possa essere accolta e il passaggio dal silenzio-assenso al silenzio-dissenso nel voto sulle proposte concordatarie» sintetizza l’avvocato Sergio Scicchitano. Poi ancora la nuova normativa stabilisce che a fronte di un’offerta per l’acquisto compresa nel piano di concordato si debba aprire sempre un procedimento competitivo e precisa che, nel caso di concordato con continuità aziendale, la proposta alternativa dei creditori non possa essere ammessa se la proposta del debitore soddisfi almeno il 30% dei crediti chirografari. E viene stabilito che le banche che vantino crediti di modesta entità non possano opporsi ad accordi di ristrutturazione che vedano l’adesione delle banche creditrici maggiormente esposte. «E, non meno importante, si stabilisce che il sequestro dei beni dell’impresa non possa impedirne l’attività, se questa sia di interesse strategico nazionale. Una norma varata anche a seguito dello stop imposto dalla magistratura a un altoforno Ilva di Taranto»aggiunge l’avvocato Sergio Scicchitano, che non ha dubbi sul fatto che la riforma possa cambiare le prospettive per molte aziende che oggi sono in sofferenza, a partire dall’ambito del concordato preventivo che negli ultimi anni ha conosciuto un vero e proprio boom dovuto alla crisi economica e alla conseguente chiusura di moltissime attività sull’orlo del fallimento. «La nuova norma consentirà di sbloccare una serie di crediti incagliati e quindi di riattivare il canale creditizio per molte imprese in difficoltà che potranno così riprendersi: un passo fondamentale per riattivare il credito per le imprese e fare ripartire l’Italia»conclude l’avvocato Sergio Scicchitano.

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