Attualità
Egitto, Morsi respinge l’ultimatum dell’esercito e grida al golpe
Arriva anche l’appello di Obama alla moderazione.
Roma, 2 luglio – Ultimatum respinto. Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha detto no alle richieste dell’esercito che lo invitava ad accettare un accordo con l’opposizione per la condivisione del potere. Un modo per risolvere la crisi che ha investito il Paese in questi giorni. Morsi, però, non ha accolto l’appello e ha precisato di voler andare avanti con il suo piano di pacificazione nazionale. L’esercito aveva dato ieri a Morsi 48 ore di tempo per rispondere alle richieste fatte dal popolo egiziano, in caso contrario le forze militari avrebbero offerto una propria “road map per il futuro”.
In una dichiarazione letta alla tv di Stato, l’esercito ha detto che il Paese è in pericolo dopo che milioni di egiziani sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni di Morsi e alcuni hanno attaccato la sede dei Fratelli musulmani. L’annuncio è stato accolto con un immenso boato da piazza Tahrir, ma respinto dai Fratelli Musulmani e contestato dal presidente Morsi come una minaccia di golpe. Tanto che, poco più tardi, le forze armate egiziane sono state costrette a correggere il tiro respingendo le accuse di golpe e precisando che l’ultimatum era volto a “spingere le forze politiche a raggiungere un consenso” dopo avere ascoltato le richieste della piazza.
Nella già delicata situazione egiziana è sceso in campo anche Barack Obama che, dalla Tanzana dove si trova, ha chiesto a Morsi di rispondere alle istanze dei dimostranti. Dalla Casa Bianca fanno sapere che Obama ha detto al presidente egiziano che “gli Stati Uniti sono impegnati nel processo democratico egiziano e non si schierano con nessuna della parti”. In una nota si legge: “Il presidente Obama ha incoraggiato Morsi a mostrarsi sensibile alle preoccupazioni dei dimostranti, ed ha sottolineato che l’attuale crisi può essere risolta solo attraverso un processo politico”.
Intanto ieri si sono dimessi sei ministri del governo egiziano e sono state arrestate le guardie del corpo di un leader dei Fratelli musulmani. Il bilancio delle manifestazioni in piazza Tahrir è salito: i morti sono 16 e più di 700 i feriti.