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Italia

Dialogo tra cristiani e musulmani

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Da maggio la casa editrice francescana Edizioni Messaggero Padova pubblica volumi con testo in italiano e arabo per aiutare la conoscenza, il rispetto tra diverse fedi e il dialogo interreligioso

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Mai come in questi giorni il dibattito sui media si interroga sul dialogo interreligioso, in particolare sulla convivenza pacifica tra islam e cattolicesimo. «Credo che non sia giusto identificare l’islam con la violenza», aveva detto domenica papa Francesco ai giornalisti tornando da Cracovia, mentre migliaia di musulmani italiani e francesi si erano ritrovati a pregare insieme alla messa domenicale, in Francia così come in Italia, in segno di solidarietà e vicinanza ai cattolici dopo l’uccisione nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, di padre Jacques Hamel da parte di terroristi islamici. E ieri, di nuovo insieme cristiani, musulmani ed ebrei per l’ultimo addio a Fre’re Jacques. Un tentativo di arginare la violenta deriva estremista e di gettare ponti tra religioni, momenti e luoghi di conoscenza reciproca, ben al di là di un superficiale “vogliamoci bene”. È questa da alcuni mesi anche la scommessa della casa editrice francescana che edita il «Messaggero di sant’Antonio» e i libri per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova (Emp). Da maggio l’editrice ha iniziato la pubblicazione della collana “Punti d’incontro”dedicata al dialogo interreligioso, interamente bilingue: italiano e arabo. Ogni libro della collana propone un brano tratto, di volta in volta, dalle Scritture sacre di ebrei o cristiani o musulmani, commentato da vari autori appartenenti a queste fedi e laici“diversamente credenti” o non credenti, che accettano di incontrarsi e confrontarsi, con coraggio, senza pregiudizi. La scommessa dell’editrice, a partire dall’uso della doppia lingua, è di vincere l’ignoranza reciproca, che è la causa principale dell’odio e dell’intolleranza, per meravigliarsi insieme della bellezza e della forza della parola di Dio, spesso usata per costruire barriere anziché ponti, nel rispetto e nell’ascolto l’uno dell’altro, anche dei differenti approcci. «Il nostro è un tentativo di “rischiare incontri” là dove tutti o molti, da una parte e dall’altra, preferirebbero ideologicamente scontri – aveva commentato il direttore editoriale di Emp, fra Fabio Scarsato, illustrando il progetto editoriale – La parola di Dio è un buon motivo, in un momento dove le parole feriscono e dividono, scagliate aggressivamente come bombe addosso a chi non è come noi, per usare parole diverse. Anzi, per “osare” parole diverse. Per questo ci è venuto in mente di progettare una collana di libri leggibili da tutti, persino da chi conosce soltanto l’arabo, e soprattutto da chiunque abbia a cuore la propria fede personale, ma ritenga che Dio è più grande anche di questa». “Punti d’incontro” vuole offrire occasioni di scambio lontane da semplificazioni e pregiudizi, dalla dicotomia “noi/loro”. Una sorta di bussola per navigare in un mondo sempre più complesso, in cui la parola di Dio viene spesso usata per costruire barriere anziché ponti. Dopo Il padre misericordioso (presentato a maggio al Salone internazionale del libro di Torino) e La pace (presentato nell’ambito del Festival Biblico a Vicenza), il prossimo volume, il terzo, L’ospitalità, avrà come autori Claudio Monge, Gadi Luzzato Voghera, Mulayka Enriello e Ritanna Armeni, e introduzione di Mustafa Cherif, ministro emerito dell’educazione in Algeria. Il lancio di questo libro è in programma al Festival Francescano di Bologna, il prossimo 25 settembre (ore 14.30, Sala Tassinari, Palazzo d’Accursio in Piazza Maggiore).

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