Italia
Depositati in Consorzio di tutela 563 contratti di fornitura delle olive per l’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure: l’orgoglio di creare identità ligure
Un percorso che è garanzia di origine e qualità per il consumatore oltre che di sostegno economico per il primo anello della filiera quale è l’olivicoltore.
Imperia, 4 novembre- 563, 2.578, 750.000. Aridi numeri ? Numeri, ma tutt’altro che aridi. Anzi, indicatori di fertilità, di crescita, di voglia di fare. Sono 563 gli olivicoltori che hanno stipulato un contratto di fornitura con i frantoiani per la fornitura di olive da oliveti iscritti al piano di controllo dell’olio DOP Riviera Ligure. E a questi 563 olivicoltori desiderosi di seguire il piano di controllo della DOP Riviera Ligure si agganciano ben 2.578 ettari di terreni olivati e 750.000 piante di olivo. In tutta la Liguria e tutti dunque coinvolti nel medesimo piano di controllo.
I numeri allora parlano chiaro per il Consorzio di tutela dell’olio DOP Riviera Ligure: il deposito di 563 contratti è un dato rilevante. Appare infatti in crescita rispetto ai 454 contratti della scorsa stagione olearia e rispetto ai 543 dell’annata 2013/2014. Per il Consorzio, ancora, non sono solo numeri. Sono persone. Persone che lavorano la terra con fatica estrema in un territorio domato dall’uomo. Sono persone che grazie a questo deposito del contratto di acquisto vedranno un rispetto dei costi minimi di acquisto di olive. E sul versante acquirente, gli imbottigliatori vedranno un rimborso parziale del costo del collarino acquistato in Consorzio ed applicato su ogni bottiglia di olio DOP Riviera Ligure. Persone, lavoro, garanzie per tutti. L’olivicoltore che è sicuro della resa economica del suo lavoro è il primo tassello dell’unico vero, fondamentale e diffuso presidio territoriale in Liguria. Un presidio che si riflette negli altri numeri: ettari coltivati, olivi progressivamente recuperati. Un sistema che cresce ed arriva, con frantoiani e confezionatori, a ben 650 attività. Vitali. Vitale vuol dire anche essere sempre alla luce del sole: chi opera all’interno del sistema DOP è coinvolto in un percorso virtuoso: è bello poter mostrare ad un verificatore gli oliveti ordinati e pronti per essere il primo elemento materiale del sistema di verifica. E qui, sempre soddisfazioni: seguire procedure di buona coltivazione, essere parte integrante dell’economia del paese con il riconoscimento nei processi informativi elettronici su piano nazionale, vedere l’olio extravergine di oliva analizzato in relazione alla qualità. E infine apporre con orgoglio i collarini di garanzia DOP Riviera Ligure numerati sulle bottiglie. Un percorso che è garanzia di origine e qualità per il consumatore oltre che di sostegno economico per il primo anello della filiera quale è l’olivicoltore. Solo all’interno dell’olio a denominazione di origine protetta Riviera Ligure è possibile compiere tutte queste azioni di certificazione e garanzia. È una questione anche di appartenenza, di identità. Si parla di un percorso di tracciabilità e di un sostegno da parte del Consorzio per la Tutela nei quali si materializzano tutte le componenti della filiera: olivicoltori, frantoiani ed imbottigliatori. E tutto questo vuole dire anche e soprattutto garanzie a favore del consumatore.