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“Dare più qualità alle relazioni con gli altri”: parole buone generano relazioni buone

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L’ultima opera di misericordia attualizzata al presente invita a ripensare il nostro modo di comunicare con gli altri senza “uccidere con le parole”

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Roma, 07 Giugno – Volge al termine il percorso di preghiera e meditazione dei “Tredici martedì”. Nell’ultima video-meditazione di oggi “Dare più qualità alle relazioni con gli altri”, padre Paolo Floretta affronta il tema della qualità delle nostre relazioni con gli altri. Il vangelo da questo punto di vista è molto chiaro, spiega il francescano della basilica del Santo: «Gesù ci dice: “Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio”». Si può uccidere infatti anche con la lingua, con parole pesanti come o più di pietre, con la calunnia, con il gossip e il pettegolezzo sterile, invidioso e irresponsabile. «Quante volte ci lasciamo trascinare dalle nostre rabbie dentro conflitti che poi si rivelano inutili, di fronte ai quali poi stiamo male portandoci dentro un malessere che rovina la nostra vita. E ci dimentichiamo che una delle regole fondamentali della qualità della vita è esattamente curare la qualità delle relazioni. Ma per curare la qualità delle relazioni dobbiamo imparare a curare le parole che scegliamo per entrare in relazione con gli altri». Perché parole buone significa relazioni buone. E allora quali parole usiamo rivolgendoci ai nostri fratelli? Sappiamo dire grazie o chiedere scusa? Ci adiriamo con chi ci sta accanto? Parole come grazie, prego, permesso, scusa, che insegna anche papa Francesco, sono «parole semplici che però ci permettono di rispettare gli altri, di riconoscere la loro dignità, di far si che il nostro convivere sia sempre più bello e sano», conclude padre Floretta.

La diretta streaming dalla basilica del Santo di Padova inizierà alle 17.00 con la preghiera del rosario, per proseguire alle 17.20 con la Tredicina e alle 18.00 con la santa Messa dall’altare maggiore.

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