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Arte & Cultura

Cultura, il mondo di Roberta Rotondi

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Tempo di lettura: 6 minuti

Intervista all’autrice di ‘Leggenda di un Pirata’, ‘Star’ e ‘Allegra: l’amore è una cosa semplice’

Di Francesca Rossetti

MichaelRoma, 26 settembre – Roberta Rotondi è una giovane autrice di romanzi con la passione della danza che cattura il lettore fra le pagine dei suoi bellissimi libri. L’ho incontrata per conoscere più da vicino il suo mondo ed i suoi interessi.

Chi è Roberta Rotondi e come nasce la tua passione per la scrittura?

Mi piace definirmi una ballerina. Ho sempre vissuto per la danza e quando qualcuno che non mi conosce mi domanda che lavoro faccio, rispondo sempre: la ballerina. Anche se sono una semplice insegnante di danza. Ho inseguito questo sogno fin da bambina, l’ho coltivato e conservato, senza mai abbandonarlo. E oggi sono felice di poter dire di averlo realizzato quasi completamente. Ma la passione per la danza è arrivata col tempo e con la dedizione. La passione per la scrittura, invece, è innata. Non so spiegarmi da cosa abbia origine, l’ho sempre avuta dentro di me. La mia maestra delle elementari mi prendeva spesso d’esempio di fronte alla classe per come sviluppavo i temi. Scrivo da sempre, da quando ho ricordi e sono tutti piacevoli. Tenevo un diario dove quasi ogni giorno scrivevo un tema dedicato a qualcosa in particolare che mi accadeva. È un’abitudine che ho conservato in età adulta, anche se con meno regolarità. Ed è stato proprio uno dei miei diari il punto di partenza.

Di che cosa parlano i tuoi romanzi? Sono racconti autobiografici o ispirati a fatti realmente accaduti ad altre persone?

Scrivo per raccontare intensi scorci di vita vissuta. Storie a sfondo romantico ma mai banali, cariche di sentimenti ed emozioni. Attorno ai miei personaggi ruotano situazioni drammatiche, forti, dolorose, ma solo per portare insegnamenti importanti. In ogni mio libro ho ricercato una trama da comprendere e un finale che lasciasse riflettere il lettore. L’ispirazione che mi spinge ad iniziare a scrivere  arriva quasi sempre da uno stralcio autobiografico. Un fatto che in un modo o nell’altro ha attraversato la mia vita, magari anche solo sfiorandola, lasciando qualcosa di particolare di cui parlare. Ma è solo la rampa di lancio sulla quale si costruisce poi tutto il resto dell’opera. Non posso definirli autobiografici, perché non contengono nulla della mia vita reale. Ma in essi descrivo ambientazioni a me conosciute e familiari. Luoghi in cui sono stata fisicamente e nei quali ho vissuto. Anche i personaggi svolgono mansioni a me congeniali e che io stessa ho praticato. Nulla, infatti, che non sia stato realmente vissuto da un autore, difficilmente sarà credibile e realistico per chi leggerà. Non a caso, due dei miei libri, descrivono il mondo dello spettacolo visto sotto diversi aspetti e punti di vista, perché è l’ambiente che frequento da quando ero ragazzina e di fatto, quello che conosco meglio in assoluto, nel bene e nel male.

Oltre alla scrittura ti occupi anche di spettacolo: ce ne puoi parlare?

 Vi parlerò ancora della danza, non per essere ripetitiva ma, dopotutto, è il mio lavoro e il mio impegno più grande. Dalla base dell’insegnamento ho costruito con le mie sole forze, una scuola con allievi semi-professionisti, molti dei quali oggi svolgono a loro volta il mio stesso lavoro in maniera autonoma. Grazie a loro, i nostri musical (basati su danza, canto e recitazione) sono cresciuti con noi e negli anni siamo riusciti a presentare spettacoli che richiamassero un gran numero di spettatori. Questa posso definirla la mia soddisfazione più grande e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti i miei allievi, vecchi e nuovi, quelli che mi seguono da anni e quelli che hanno sempre creduto in me. A fianco di quest’esperienza ho studiato canto e recitazione, grazie ai quali sono riuscita a prendere parte a spettacoli teatrali e a girare alcuni film con produzioni indipendenti, uno dei quali con il ruolo di protagonista. Non ho mai smesso di imparare e mai mi fermerò. Ho intenzione di continuare a sviluppare le mie competenze in campo artistico per poi applicarle nella scrittura, negli show e nella formazione di nuovi ballerini.

Cosa cerchi di comunicare con le tue opere e spettacoli e quali sono i target preferenziali del tuo pubblico?

Mi rivolgo ad un pubblico molto vasto senza escludere nessuno. Ragazzi, bambini, nonni, mamme, papà, single.  Ma soprattutto mi rivolgo a chi ha una famiglia, a chi vorrebbe averne una, a coloro che l’hanno perduta. Agli amici persi e ritrovati, alle passioni vere, all’amore rappresentato in ogni sua forma. Vorrei che il lettore trovasse un po’ di se stesso in ogni mia opera, che si riconoscesse in alcune situazioni, nei gesti, nelle circostanze e nelle parole usate. La famiglia è il fulcro di ogni mia storia, la calamita che veicola tutti i personaggi portandoli in un’unica direzione, il segno concreto che vorrei fosse compreso.

A quali grandi Maestri ti rifai?

Scrissi il mio primo vero romanzo nel 2006. Fu il film sui pirati dei Caraibi ad ispirare la mia storia. Da qui è nato: <Leggenda di un Pirata> andato poi in ristampa nel 2013. L’affascinante e misterioso mondo che suscita in me un grande interesse. Nella stesura dell’opera ho effettuato moltissime ricerche storiche (il libro è ambientato nel 1700)  per renderlo il più veritiero possibile. Sono perfino stata su un veliero di quei tempi, per immedesimarmi nel tipo di vita che si svolgeva su una nave come quella. Scrivere un romanzo storico è stato molto impegnativo ma anche molto gratificante. Lascerò a voi la curiosità di scoprire la mia musa ispiratrice a cui è dedicato. Nel 2011 un sogno ha catturò la mia attenzione. La mattina seguente scrissi la traccia di quello che poi diventò <Allegra: l’amore è una cosa semplice>. Lo definisco un romanzo in musica, perché al suo interno quasi ogni capitolo è accompagnato dalla canzone di un grande artista, ne trovate circa una ventina, tutti rigorosamente italiani. Così come l’attore italiano a cui è dedicata l’opera. Ma nel 2009 è accaduto qualcosa che il mondo non ha potuto proprio ignorare. Ognuno di noi, e questo è insindacabile, è stato colpito da un’onda d’urto così forte e talmente violenta da poter affermare che la vita di molti, dopo quel giorno, non sia stata più la stessa. Sto parlando del 25 giugno, giorno in cui il mondo ha perso Michael Jackson. Ricordo ancora dove mi trovavo quando appresi la notizia: stavo spegnendo il fornello della cucina per scolare la pasta. Credo che molti di coloro che stanno leggendo ora le mie parole, possano affermare di ricordarsi quel momento. Da qui ha preso forma <STAR>. Come già accennato, ogni mio libro si rifà ad un personaggio pubblico di grande spessore al quale ho dedicato l’intero romanzo. La dedica è visibile nella prima pagina. Questo perché è proprio l’intensità del personaggio a cui faccio riferimento a dare vita alla storia che racconto ed a coinvolgermi ancor più in ciò che sto scrivendo. Per Star, il personaggio in questione è proprio lui: Michael Jackson. Ho scelto di parlare di lui, osservandolo da vicino, ricercando i suoi pensieri e stati d’animo, avvicinandomi all’uomo che realmente è stato. Ho cercato il più possibile, attraverso gli intrecci delle vicende, di trasmettere i suoi insegnamenti, le sue straordinarie doti di cantante e di ballerino, la sua profonda umanità, generosità e gentilezza che aveva verso tutti, senza riserve. Tutto questo passa attraverso gli occhi di una giovane ragazza che giunge in America per realizzare un sogno. Una ragazza che potrebbe essere ognuna di noi. Un sogno come tanti, ma che attraverso le esperienze da lei vissute, diventerà unico e assolutamente magico.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sono una persona che vive il presente. Difficile per me fermarmi a riflettere sul futuro, in quanto sono aperta a nuove esperienze, non escludo mai nulla, valuto ogni possibilità e probabilità. Con questi presupposti ho imparato che nella vita tutto può accadere. Sicuramente continuerò a dedicarmi al mondo della danza e in particolare, sarò insegnante e coreografa di giovani talenti che vorranno avvicinarsi a questo mondo straordinario. Ma soprattutto desidero continuare a scrivere seriamente, pubblicando altri libri e cercando di farmi conoscere e apprezzare come scrittrice. Sto già abbozzando storie, soggetti e ambientazioni che sicuramente diventeranno nuovi libri. Inoltre collaboro con un gruppo di scrittori in progetti di scrittura creativa che mi stanno aiutando molto a crescere ed a migliorarmi. L’esperienza della scrittura collettiva è molto positiva per me ed importante. L’unica certezza che vedo nel futuro è proprio questo: scrivere. Non potrei farne a meno, così come non si potrebbe rinunciare a mangiare. So che potrà sembrare bizzarro, ma devo assecondare i personaggi che bussano alla mia porta con nuove vicende da portare alla luce. C’è una frase nella quale mi identifico molto e che vorrei condividere:’non ho la pretesa di creare o inventare nulla di nuovo. Tutto è già stato creato e inventato. Più semplicemente sono le storie che vengono da me, chiedendo di essere raccontate’

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