Cinema & Teatro
Chernobyl e la sua preghiera, per non dimenticare. Al Teatro Off Off di Roma
Preghiera per Chernobyl tocca il cuore profondamente fin dalle prime battute, arrivando fino all’anima. Il testo è una calibrata riduzione del Premio Nobel Svetlana Aleksievic firmata da Massimo Luconi e portato in scena dalla splendida Mascia Musy.
L’interpretazione intensa di Mascia Musy ha incantato il pubblico alla prima di Preghiera per Chernobyl, capolavoro letterario del Premio Nobel (2015) Svetlana Aleksievic, che fissa in maniera indelebile la memoria dell’atroce disastro ambientale e umano che ci ha colpito nell’aprile del 1986 con l’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl.
Una delle pagine senza dubbio più terribili del nostro contemporaneo. Svetklana Alksievic, giornalista e scrittrice bielorussa, classe 1948, ha raccontato, nel suo capolavoro la tragedia attraverso la narrazione dei suoi protagonisti, costruendo un monumento al coraggio e alla sofferenza del nostro tempo. Il testo, portato in scena dalla splendida Mascia Musy, attrice solida e sensibile del nostro teatro, è una calibrata riduzione firmata da Massimo Luconi, che ha curato anche la regia ed ha fedelmente riportato l’intendimento dell’autrice, che è quello di raccontare soprattutto una storia di sentimenti, piuttosto che di spiegazioni di fatti. Preghiera per Chernobyl tocca il cuore profondamente fin dalle prime battute, arrivando fino all’anima.
Quella di Chernobyl è stata una tragedia mondiale, l’autrice per più di tre anni ha intervistato ed ascoltato, pazientemente le storie, le verità di decine e decine di persone coinvolte, dai contadini, che si erano rifiutati di lasciare la loro terra, agli scienziati, agli insegnanti, ai ragazzi e ai politici, ma nonostante la sua caparbia volontà di cercare la verità, la spiegazione su ciò che è successo rimane un mistero. Dopo Preghiera per Chernobyl è difficile rimanere indifferenti sul tema del nucleare, le cui scorie non possono essere smaltite in nessun modo, alcuni dei materiali hanno bisogno di molto, molto tempo per essere smaltiti, l’uranio per esempio, necessita almeno di quattro miliardi di anni.
In platea, tra il pubblico numeroso ed attento, gli attori Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Elena Croce e ancora Rodolfo Martinelli Carraresi, Gigliola Funaro Patric Rossi Gastaldi e molti altri, oltre alla presenza attenta del direttore artistico Silvano Spada che, ancora una volta, ha regalato al suo pubblico una grande emozione.
Lettere per Chernobyl, di cui ricordiamo anche la musica di Mirio Casottini, i costumi di Aurora Damanti e la collaborazione tecnica di Paolo Morelli, è in scena fino al 20 febbraio 2022, al Teatro Off Off di Roma