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Catania: prima tappa per la mostra itinerante “Cicatrici” .

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Inaugurata a Catania la mostra “Cicatrici”, dal 15 al 20 luglio alla Gam-Galleria di Arte Moderna. Il risultato del lavoro svolto dai ricercatori e studenti di +Lab e dai giovani di B.Live, un progetto con ragazzi dai 14 ai 29 anni affetti da gravi patologie, il cui fine è mostrare, senza vergogna, alle persone sane i segni che la malattia lascia sui corpi.

Convivere con la malattia, quel malessere considerato un nemico insinuato nel proprio corpo, che si desidera combattere a tutti i costi. Dopo una lunga sofferenza, giunti alla sua sconfitta, non restano che le cicatrici, marchio indelebile e simbolo di una battaglia vinta. Nasconderle? Camuffarle? Renderle, piuttosto, uno strumento a cui donargli bellezza e nel quale potersi identificare, questo lo scopo della mostra per la prima volta itinerante “Cicatrici” dal 15 al 20 luglio alla Gam-Galleria d’Arte Moderna a Catania. Un evento unico, sviluppato nel 2012 dalla Fondazione Near Onlus, esposta per la prima volta alla Triennale di Milano ad ottobre 2018, frutto del lavoro e dell’esperienza dei ricercatori e studenti di +Lab (laboratorio di Stampa 3D del Politecnico di Milano) e dei giovani di B. Live (da “to be” e “to live”), un progetto di cui fanno parte ragazzi affetti da gravi patologie come tumori, Hiv e disturbi alimentari. Un modo, prima di tutto, per poter ridurre la distanza tra le persone sane e quelle che devono lottare conto una malattia.

A fare da riferimento due icone di bellezza del passato: La Venere di Milo e Il David di Michelangelo, ripensati dai ragazzi di B.Live come figure sulle quali poter trasferire le proprie cicatrici fisiche ed interiori, per poi rappresentarli in modelli 3D. Quarantuno riproduzioni alte 35 cm, realizzate lungo un percorso durato un anno, cariche di un forte valore simbolico che non vuole rattristare, ma far riflettere e spingere l’osservatore in un viaggio dentro se stesso e sviluppare anche quel senso di empatia che la società contemporanea sembra rifuggire. Importante anche il messaggio contro le discriminazioni di genere: nessun indizio permette di stabilire il sesso dell’artista di ogni opera, in quanto anonime. Per tutta la durata della mostra, i visitatori saranno accolti dai B.Livers, che li guideranno nel percorso. Non mancheranno gli incontri, durante i quali protagonisti e realtà del territorio si confronteranno sul tema della fragilità

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