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Brand Journalism, la Nuova Grande Opportunità di Lavoro per i Giornalisti

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Il brand journalism non è solo giornalismo, ma una nuova grande opportunità per i giornalisti e chi lavora nella comunicazione

ImageProxy (1)Roma, 8 aprile 2016 – È possibile coniugare le esigenze di lavoro dei giornalisti e l’etica giornalistica con le esigenze delle aziende di informare il  pubblico? Ci prova il Brand Journalism, la nuova grande opportunità professionale per chi lavora nel giornalismo o semplicemente nella comunicazione. Con il termine Brand Journalism, traducibile in italiano con giornalismo d’impresa, si intende quel tipo di giornalismo che si occupa della comunicazione e di tutto ciò che ruota attorno a un marchio (brand) con lo scopo fondamentale di informare i lettori su tutto ciò che attiene all’identità ed alla storia dell’azienda attraverso gli strumenti e le regole proprie del professionista che opera nei mass media. Un’opportunità che immediatamente pone un problema non di poco conto: il giornalista, in considerazione delle norme deontologiche che regolano l’attività in Italia, può occuparsi di un marchio, o meglio, può scrivere su di esso, anche in maniera continuativa, facendo parte della redazione del relativo magazine, senza incorrere al divieto di confondere il messaggio informativo con quello pubblicitario, cosi come previsto dalla Carta dei Doveri del 1993? “La risposta è sì, senza ombra di dubbio” racconta Roberto Zarriello (www.robertozarriello.com), giornalista e formatore, autore del libro “Brand Journalism, il libro edito dal Centro di Documentazione Giornalistica dedicato a descrivere questa nuova opportunità lavorativa per i professionisti dell’informazione. Zarriello nel suo libro spiega infatti che il brand journalist non si occupa della comunicazione di un bene o servizio del marchio ma della sua storia e dell’elaborazione di notizie che lo riguardano. In poche parole, il giornalista non vende alcunché (al contrario del content marketing), ma comunica storie, informando i lettori ed offrendo in questo modo un servizio di pubblica utilità. Il brand journalism, quindi, è giornalismo a tutti gli effetti, convinzione rafforzata, ad esempio, dalle parole di Thomas Scott, uno dei pionieri del giornalismo d’impresa, appartenente al team di www.brandjournalism.com: “Si tratta di un altro tipo di giornalismo, così come esiste il giornalismo politico, sportivo, ecc. Perfino i post pubblicati su Facebook che raccontano gli eventi che avvengono in un quartiere è giornalismo“. Per chi volesse approfondire l’argomento e scoprire qualcosa in più di questa nuova frontiera lavorativa può richiedere il libro direttamente sul sito del Centro di Documentazione Giornalistica.

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