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Arte & Cultura

Bobo Rondelli poeta, musicista, cantautore, ma soprattutto “anima” di Livorno al Teatro Titano

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Venerdì 15 gennaio San Marino Teatro

bobo-rondelli-ridSan Marino, 13 gennaio – Arriva al Teatro Titano per la rassegna Microphonie di San Marino Teatro, venerdì 15 gennaio (ore 21.00) Bobo Rondelli, poeta, musicista, cantautore, ma soprattutto “ragazzaccio”, considerato l’anima di Livorno e riconosciuto come uno fra i maggiori esponenti della canzone d’autore italiana.  Consacrato da Virzì nel docufilm L’uomo che aveva picchiato la testa, porta in concerto Come i Carnevali titolo tratto dall’ultimo disco, scritto in collaborazione con Francesco Bianconi dei Baustelle. Come i Carnevali, rimanda a Emanuel Carnevali, poeta e mito del secolo scorso, un precursore della beat generation anche se a in realtà il filo conduttore di tutto il lavoro dice sia la figura di Ugo Tognazzi che definisce “un uomo tra difetti e passioni”.  Forte il legame con il cinema e la letteratura, ai quali Bobo si ispira in quasi ogni canzone: Le notti bianche di Visconti in Cielo e terra, l’omaggio al dimenticato poeta Emanuel Carnevali, Ugo Tognazzi, L’educazione sentimentale de I mostri in Autorizza papà, Cosini di Svevo in Ugo’s dilemma. (“Perché il cinema? Perché come la canzone porta dentro di sé un’italianità che ci manca e ci fa sognare”) C’è il sentito ricordo della madre Nara F., e del padre in Qualche volta sogno, l’amore strampalato ma fortissimo per i figli in Autorizza papà. L’omaggio al pedagogo e scrittore polacco Henryk Goldszmit e al suo ruolo chiave con i bambini vittime dello Shoah. “Come i carnevali” è la testimonianza di un uomo innamorato delle assurdità e delle passioni della vita, troppo sensibile per non subirne la crudeltà, troppo lucido per prenderla sul serio. Bobo Rondelli è  un concentrato di italianità e passione, di ironia e intelligenza. Di lui Francesco Bianconi (Baustelle),  ha detto: «Si gode a scrivere canzoni con Bobo, perché ha una voce che trasuda tante cose. Chiudo gli occhi e mi pare di sentire Celentano, lo sento parlare e mi immagino Fellini».   Dopo aver esordito con gli Ottavo Padiglione, Bobo ha cominciato la carriera solista, pubblicando cinque dischi dal 2001. Provocatorio, a tratti scurrile (è pur sempre di Livorno, de’), ma mai veramente volgare, Rondelli non conosce il politically correct  perché è dotato di una particolare sensibilità, raffinata e rude allo stesso tempo.  Si definisce un clown, e come tutti i clown è tragico e comico insieme. Dichiara di sentirsi inutile, ma aggiunge che c’è un “nonsoché  di profondamente poetico nell’inutilità”. Vive la sua vita “in disparte” perché è timido, ma nella musica e, soprattutto sul palco,  riesce a dar voce all’inquietudine e a combattere contro i suoi mulini al vento.
Dopo la consacrazione mediatica grazie a partecipazioni prestigiose sul grande e piccolo schermo (dal sodalizio con Paolo Virzì – attore in La prima cosa bella e protagonista nel docufilm L’uomo che aveva picchiato la testa – alle ospitate su Rai Tre in programmi come “Sostiene Bollani” e “Gazebo”) e dopo aver studiato e prodotto uno spettacolo interamente dedicato a Piero Ciampi, è stato celebrato recentemente anche da Sky Arte con un bellissimo docufilm.

E’ possibile acquistare i biglietti on line sul sito www.sanmarinoteatro.sm, oppure presso la biglietteria del Teatro Titano da mercoledì 13 gennaio dalle ore 16.30 alle 20.00
Il giorno stesso dello spettacolo la biglietteria sarà aperta dalle ore 16.30.

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