Italia
BEPPE BEVILACQUA, DA NAPOLI A FIRENZE SULLA SCIA DELLA LETTERATURA

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Intervista a Giuseppe Bevilacqua
Di Francesca Rossetti
Giuseppe “Beppe” Bevilacqua è un simpatico ragazzo napoletano da tempo trapiantato a Firenze e con la passione per la letteratura: a lui la parola.
Chi è Giuseppe Bevilacqua e come nasce la passione per la letteratura?
“ G.B. citando Pirandello è “Uno, nessuno e centomila”. Un ragazzo diplomato, studente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, devoto al volontariato, allo sport e alla musica. Al momento impegnato con il servizio civile. G.B. è un ragazzo come tanti altri, con la differenza di essere: un nostalgico, sognatore, un eterno Peter Pan,un ottimista incurabile. Ha sempre vissuto di speranza, per qualsiasi cosa, agendo ovviamente,e non aspettando di essere investito dal destino. Il suo scopo principale oggi è quello di trasmettere questa vivace speranza ai coetanei, per rendere la propria patria, qualcosa di invidiabile. La mia passione per la letteratura vorrei dire che è stata forzata dal fatto di essere figlio di due insegnanti e fratello di un piccolo genio (mia sorella), ma in realtà, i classici e i nuovi stili di scrittura mi hanno un po’ “salvato la vita”, ecco perché devo tanto alla lettura e perché no, alla scrittura. Ho sempre letto, il giusto, tutti i classici che avevo in casa, assegnati dagli insegnanti e non. Poi mi sono accorto che con il tempo, rileggendo e riassaporando le pagine, ho provato nuove sensazioni e emozioni, cosi intense da risultarmi poi necessarie ogni giorno. Quindi posso affermare che questo avvicinamento cosi forte alla letteratura, sia avvenuto su per giù tre anni fa. Non c’è un vero e proprio motivo, forse le giuste letture,al momento giusto…”
Di che cosa parla il libro” Io iena” e quali significati comunica?
“Io Iena” è una mia piccola prova, un mettersi in gioco e farsi forza contro le barriere dell’ignoranza. Io in primis mi sento e sono ignorante, per questo desidero spesso il confronto, e questo libro, mi da il modo di farlo. E’ un breve racconto autobiografico, con in alternanza deliri personali, sulle iene in generale, partendo da molto lontano. Quindi pensieri filosofici, ricordi e parallelismi con il cinema e la musica. Il racconto vede da vicino un ragazzo giovane, appunto con gli occhi pieni di speranza che affronta uno dei primi lavori che gli capitano. Il messaggio che vuole trasmettere è semplice e incisivo: rivalutare l’Italia e la propria cultura per rinascere dalle ceneri.”
Quali sono i tuoi generi ed autori preferiti e perché?
“Mi risulta piuttosto difficile, classificare un mio genere preferito, anzi non riesco proprio a trovarlo, ma posso dire che romanzi basati sulla psicologia e filosofia di vita o brevi racconti in generis sono quelli che preferisco. Di autori ne avrei una valanga, ma nomino soltanto quelli che davvero, in parte, mi hanno “cambiato la vita” e il modo di viverla: Daniel Pennac, primo su tutti, perché ha reso le mie letture “libere dalle regole”, Erri De Luca perché mi affascina la sua vita e adorerei imitarlo, Pirandello perché chi sennò? il primo in assoluto che ho letto con amore e non odio, Saviano perché ammiro il suo coraggio e la sua preparazione, E . A. Poe perché in alcune sere è essenziale e per finire O. Wilde perché, non c’è un perché, mi piace e basta . Ma ci tengo a precisare che anche i fumetti hanno avuto molto impatto sulla mia formazione, come Dylan Dog.”
Come è prodotto e distribuito il libro?
“Tasto dolente, devo dire. Per quanto riguarda la produzione e la distribuzione, diciamo che è in fase evolutiva. Essendo quasi amatoriale, ho pubblicato tramite il sito “il mio libro” e con le giuste conoscenze e il buon vecchio passaparola è stato distribuito. L’intenzione è quella di renderlo accessibile a tutti con i giusti mezzi entro fine 2016…quindi a breve insomma. Ovviamente al momento è disponibile sul sito “ILMIOLIBRO” di Feltrinelli.”
Ti sei trasferito da Napoli a Firenze: di che cosa ti occupi e quanto di autobiografico c’è nel romanzo?
“Attualmente sono impegnato nel servizio civile come bibliotecario, qui ho l’opportunità di seguire corsi di Filosofia e Psicologia. Sì, mi sono trasferito ormai da quasi dodici anni, quindi mi sento partenopeo e parte toscano, a parte gli scherzi, il libro è a tutti gli effetti figlio del mio caos mentale e di una mia esperienza lavorativa. E’ parte di me, è me stesso, ma non c’è proprio tutto, qualcosa spesso bisogna tassativamente eliminare.”
Napoli e Firenze sono culle letterarie mondiali e tu sei figlio di entrambe: che effetto fa?
“Questa domanda è tanto bella quanto difficile da rispondere. Napoli è prima di tutto uno stile di vita, una religione, una donna, Napoli è quella storia d’amore finita da un pezzo, che quando la ricordi, non stai male, perché dopo la lacrima ti lascia un sorriso. Napoli ha partorito artisti e letterati eccezionali, e per niente al mondo la baratterei. Inoltre, e che lo dico a fare, essendo una donna, Napoli è una donna bellissima, che era ovvio facesse da musa per tanti poeti. Per quanto riguarda Firenze, è stato facile subito capire, com’è, cos’è. Firenze è poesia, è arte, ma quell’arte che ti trafigge l’anima, che ha fatto storia, e che storia! Firenze è per romantici, altroché Parigi e Venezia: con Firenze, per me è stato amore a prima vista. Essere figlio di entrambe, mi onora e mi emoziona, so di non essere all’altezza di precedenti autori e scrittori, so che non lo sarò mai, ma, forse proprio perché ho visto e vissuto queste due “donne meravigliose”, ho questa spavalderia e umiltà allo stesso tempo. L’effetto che mi fa? Un innamoramento permanente.”
Davvero molto in gamba Beppe e per informazioni http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/273401/io-iena/