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Arte & Cultura

Beni culturali: “Piano grandi progetti”, soddisfazione dalle Regioni

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65 milioni per 17 interventi in diverse regioni italiane. Queste in sintesi le cifre del piano grandi progetti culturali per l’anno 2019 che ha ricevuto il parere positivo delle Regioni nel corso della Conferenza Unificata del 21 settembre.

A parte la soddisfazionne del Ministro Dario Franceschini e del presidente della Conferenza delle Regioni (cfr, Regioni.it n.3224) sono giunti giudizi positivi anche dal Friuli Venezia Giulia e dalla Liguria.
8 Milioni e mezzo di euro per il completo recupero e la valorizzazione di due siti dall’alto valore culturale e storico dell’Emilia-Romagna. I due progetti finanziati in Emilia-Romagna sono quello della Rocca Brancaleone di Ravenna, cui sono destinati 5 milioni di euro, e quello del Campo di Fossoli a Carpi (Mo), cui vanno 3,5 milioni.
“Si tratta di un’ottima notizia per la valorizzazione dei beni culturali e il turismo sia del nostro Paese sia dell’Emilia-Romagna- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che presiede anche la Conferenza delle Regioni – la Rocca Brancaleone e il Campo di Fossoli rappresentano infatti progetti importanti per i rispettivi territori e per la nostra regione, dall’alto valore culturale, storico e della memoria, che contribuiscono a rendere l’Emilia-Romagna una terra da conoscere e vivere a pieno”. Per quanto riguarda la Rocca di Brancaleone, è previsto il consolidamento dei parametri murari, il recupero degli spazi interni e l’ottimizzazione dei servizi ubicati all’interno, per il Campo di Fossoli l’adeguamento dell’illuminazione, l’approvvigionamento idrico e la sistemazione della pavimentazione.  Rocca Brancaleone è stata costruita nel 1441 dai veneziani quando assunsero il controllo di Ravenna. Il sito si divide in due parti: la Rocca, che oggi ospita eventi come il Ravenna Jazz festival, e la Cittadella, ora adibita a parco per i bambini. Nel 1965 la proprietà è passata al Comune di Ravenna. Fra il 1972 e il 1980 si sono succeduti alcuni interventi di recupero con un duplice obiettivo: recuperare l’immagine originale della fortezza e la sua destinazione ad uso pubblico attraverso la creazione di un parco e un teatro all’aperto. Fossoli è stato il campo nazionale della deportazione razziale e politica dall’Italia. Costruito nel 1942 dal Regio Esercito per imprigionare i militari nemici, nel dicembre del 1943 il sito è trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in Campo di concentramento per ebrei. Dal marzo del 1944 diventa Campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager nazisti. I circa 5 mila internati politici e razziali che passarono da Fossoli ebbero come destinazioni i campi di Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dachau, Buchenwald, Flossenburg e Ravensbrück. Dodici i convogli che si formarono con gli internati di Fossoli, sul primo diretto ad Auschwitz, il 22 febbraio, viaggiava anche Primo Levi che rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine di “Se questo e un uomo” e nella poesia “Tramonto a Fossoli”. Con la fine della guerra fu utilizzato fino al 1947 come sito di permanenza per i profughi stranieri, ebrei reduci e rimpatriati. Nel 1996 nasce la Fondazione con lo scopo di diffondere la memoria storica, attraverso la conservazione e valorizzazione del Campo.
Ulteriori 3 milioni di euro per la ristrutturazione delle mura della città fortificata di Palmanova (Udine) e 4 milioni per i lavori di recupero del Parco del comprensorio del Castello di Miramare di Trieste. Questa la distribuzione che riguarda il Friuli Venezia Giulia del riparto di 65 milioni del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) passata al vaglio della Conferenza delle Regioni riunitasi il 21 settembre a Roma. Ne ha dato notizia l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, che ha partecipato ai lavori della Conferenza. Lo stesso Torrenti ha rimarcato l’ottimo risultato conseguito a favore del territorio regionale, grazie anche al lavoro fatto dalla Regione assieme a Franceschini. Per quel che riguarda Palmanova, come ha spiegato l’assessore, queste nuove risorse si sommano ai 5 milioni di euro già stanziati in precedenza (3 dal Governo, 2 della Regione) e “dimostrano – ha detto – la sensibilità del Ministero su una questione molto sentita anche a livello internazionale, visto il riconoscimento dell’Unesco, di fronte alla quale la Regione e il Governo hanno saputo dare una risposta concreta”. “Anche per Miramare – ha sottolineato l’assessore – parliamo di un patrimonio culturale decisivo per l’identità della comunità locale e questi 4 milioni di euro rappresentano un tangibile segno di attenzione che contribuirà a risolvere quei problemi di degrado che rischiavano di ledere l’immagine del sito e la qualità dell’offerta turistica e culturale di Trieste”.
“Questo finanziamento – ha concluso l’assessore – conferma inoltre la bontà della scelta concordata dalla Regione con il ministro Franceschini di fare del comprensorio di Miramare un Museo autonomo e non intraprendere altre strade che non avrebbero potuto contare sulle risorse statali”.
“Voglio esprimere grande soddisfazione per il risultato ottenuto oggi con l’approvazione in Conferenza unificata Stato-Regioni del Piano per interventi strategici 2019 presentato dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini che dà il via alla Casa dei Cantautori Liguri. Il ministro aveva dimostrato fin da subito apprezzamento e interesse per il progetto presentato nei mesi scorsi da Regione Liguria con questo provvedimento ha dimostrato di crederci fino in fondo, in maniera concreta, destinando risorse che daranno vita a questa nuova realtà, caratterizzata dalla doppia funzione espositiva e formativa e che sarà unica a livello nazionale”. Così l’assessore alla Cultura della Regione Liguria Ilaria Cavo, che a Roma ha seguito l’approvazione del Piano Strategico dei Grandi Progetti Beni Culturali per l’anno 2019 che destina 1 milione e 500mila euro alla Casa dei Cantautori Liguri – Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Ivano Fossati, Umberto Bindi, Gino Paoli e Luigi Tenco – presso l’Abbazia di San Giuliano, sulla base progetto proposto da Regione Liguria, individuata quale soggetto attuatore del progetto. “Il fatto che il Piano individui Regione quale soggetto attuatore – aggiunge l’assessore Cavo – è segno del un riconoscimento del nostro ruolo ideativo e propositivo, confermato anche dalla scheda del Piano che ricalca il nostro progetto presentato al Mibact. Già da domani come Regione Liguria saremo al lavoro insieme a tutti i soggetti per condividere il percorso di elaborazione, studio e ideazione nel dettaglio della Casa dei Cantatori, nella consapevolezza che si tratta di un riconoscimento della storia della tradizione cantautorale che il paese aspettava da anni”. “Sono particolarmente soddisfatta – ha proseguito l’assessore alla Cultura di Regione Liguria – perché il ministero, scegliendo di investire non solo sui musei già esistenti ma anche su questa nuova realtà, ha saputo coglierne appieno il valore e le potenzialità dal punto di vista culturale e di incremento dell’offerta turistica. Lo si legge chiaramente nella presentazione dell’intervento, che diventerà un nuovo polo attrattivo per i giovani e per i turisti. Genova e la Liguria se lo meritano. A questo proposito – conclude – un ringraziamento va al Comune di Genova che ha di recente appoggiato il progetto davanti al ministero contribuendo, insieme alla collaborazione di Sovrintendenza e Polo Museale, al risultato di oggi”.   Nell’ambito del finanziamento destinato alla Casa dei Cantautori Liguri sono previsti 1 milione e 380mila euro per le opere e 120mila euro per la progettazione.

Fonte: Regioni.it

 

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