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Afghanistan al voto, talebani mozzano le dita ad elettori
Il ballottaggio per la scelta del nuovo Presidente afghano si è svolto sotto la minaccia e la violenza talebana: tra morti, feriti e dita mozzate alle urne il 52 per cento degli elettori
Roma, 15 giugno – Sono più di sette milioni gli elettori che hanno votato per il ballottaggio presidenziale in Afghanistan , una affluenza del 52 per cento su un elettorato stimato in 13,5 milioni di votanti. Il voto si è svolto nonostante le minacce dei talebani e gli atti violenti messi in campo per sabotare il risultato elettorale. Circa 200mila uomini della sicurezza sono stati dispiegati nelle 34 province per proteggere le operazioni di voto ma “15 ANA (Afghanistan National Army) e 20 civili sono stati martirizzati”, ha riferito il ministro dell’Interno Omar Daudzai, aggiungendo che circa 60 militanti sono stati uccisi. Undici elettori nella provincia occidentale di Herat si sono visti amputare le dita dai ribelli per aver votato.
Il risultato, che uscirà alla fine di luglio, deciderà se sarà l’ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah o l’economista ex Banca Mondiale Ashraf Ghani a condurre l’Afghanistan in una nuova era senza il controllo militare e l’assistenza civile internazionale. Il segretario di Stato americano John Kerry ha avuto parole di elogio per tutti gli afghani che “hanno sfidato la minaccia della violenza andando alle urne” per realizzare un “futuro più solidale, prospero e stabile”. Durante la campagna elettorale, entrambi i candidati hanno proposto soluzioni programmatiche per affrontare la corruzione, costruire infrastrutture e proteggere i cittadini dalla violenza.