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280 bambini ‘soldato’ in Sudan sono stato affidati all’UNICEF

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Iniziano le operazioni di rilascio di 3.000 bambini da gruppi armati in Sud Sudan.

 

bambini soldatoRoma, 28 gennaio – L’UNICEF e i suoi partner hanno assicurato il rilascio di circa 3.000 bambini da gruppi armati in Sud Sudan – una delle più grandi operazioni di sempre. Il primo gruppo di 280 bambini è stato rilasciato oggi, presso il villaggio di Gumuruk nello Stato del Jonglei, nel Sud Sudan orientale. Le successive fasi di rilascio di altri bambini seguiranno durante il prossimo mese. Arruolati dal South Sudan Democracy Army (SSDA) Cobra Faction guidato da David Yau Yau, i bambini hanno tra i 7 e i 17 anni. Alcuni hanno combattuto per quattro anni e molti non sono mai andati a scuola. Nell’ultimo anno, 12.000 bambini, la maggior parte ragazzi, sono stati arruolati e utilizzati come soldati da forze e gruppi armati in Sud Sudan. I bambini hanno lasciato le armi e le uniformi in una cerimonia organizzata anche grazie all’’UNICEF e sotto il controllo del South Sudan National Disarmament, la Demobilization and Reintegration Commission, e la Cobra Faction. “Questi bambini sono stati costretti a fare e vedere cose che un bambino non dovrebbe mai provare”, ha dichiarato Jonathan Veitch Rappresentate UNICEF in Sud Sudan. “La smobilitazione di migliaia di bambini richiede una risposta di massa per dare supporto e protezione a questi bambini che hanno bisogno di iniziare a ricostruire le proprie vite.” I bambini rilasciati dalla Cobra Faction riceveranno  cure mediche di base, protezione e aiuti come cibo, acqua e vestiti per aiutarli a prepararsi al ritorno in famiglia. Programmi di sostegno psicologico stanno per prendere il via. I bambini avranno presto accesso all’istruzione e a programmi di formazione professionale. L’UNICEF sta lavorando per identificare e riunificare i bambini con le loro famiglie, un compito arduo in un paese dove più di un milione di bambini sono sfollati interni o sono scappati nei paesi vicini da quando i combattimenti sono iniziati a dicembre 2013. Il supporto verrà esteso alle comunità locali per prevenire e ridurre le discriminazioni verso il ritorno dei bambini e prevenire altri possibili tipologie di sfruttamento. “Il reinserimento di questi bambini nelle loro comunità è una questione di tempo, una risposta coordinata per i loro bisogni immediati e di lungo termine. Questi programmi richiedono risorse significative,” ha aggiunto Veitch. L’UNICEF stima che i costi per il rilascio e il reintegro di ogni bambini è di circa 2.330 dollari per 24 mesi. Fino ad ora l’UNICEF ha ricevuto 1,6 milioni di euro dalla Ikea Foundation – un primo e importante contributo per il rilascio e i programmi di reintegro – e richiede un supporto di altri 10 milioni di dollari. Altri donatori comprendono l’Unione Europea e i Comitati Nazionali UNICEF della Germania e del Regno Unito. “Oggi finalmente 280 bambini hanno abbandonato le armi e le uniformi, saranno 3.000 entro la fine del prossimo mese. Questi bambini sono stati affidati all’UNICEF perché si prenda cura di loro, li aiuti a superare i traumi psicologici e le violenze subiti, a ricongiungersi con le proprie famiglie, a dare loro la possibilità di vivere una vita normale.” – ha dichiarato Giacomo Guerrera, Presidente UNICEF Italia. “Per fare questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Mi appello alla generosità degli Italiani perché sostengano, per quanto possibile, le attività dell’UNICEF: ogni centesimo donato diventa una speranza per questi bambini e noi abbiamo il dovere di dare loro almeno una possibilità.” – ha concluso.

 

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