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In memoria di Papa Francesco: la Chiesa saluta con commozione e gratitudine il Santo Padre

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Il Pontefice che ha saputo parlare con il cuore, abbattere barriere e promuovere una Chiesa più vicina alla gente, ci lascia con un’eredità di umanità, compassione e verità.

di Laura Marà

La morte di Papa Francesco segna un momento di profonda commozione per la Chiesa cattolica e per il mondo intero. Il Pontefice che ha saputo parlare con il cuore, abbattere barriere e promuovere una Chiesa più vicina alla gente, ci lascia con un’eredità di umanità, compassione e verità. Con la sua scomparsa, si apre la fase della Sede Vacante, un tempo di raccoglimento e preparazione.

La vita di Jorge Mario Bergoglio: fede, servizio, semplicità

Nato a Buenos Aires nel 1936 da una famiglia di origini italiane, Jorge Mario Bergoglio è cresciuto con i valori del lavoro, della fede e dell’umiltà. Entrato nella Compagnia di Gesù, ha vissuto la sua vocazione nelle periferie dell’Argentina, dedicandosi a chi aveva più bisogno. Il 13 marzo 2013, il Conclave lo ha eletto Papa: il primo del continente americano, il primo gesuita, e il primo a scegliere il nome di Francesco, ispirandosi a San Francesco d’Assisi.

Il suo pontificato è stato un segno dei tempi: sobrietà negli stili, fermezza nel dialogo interreligioso, vicinanza ai migranti, agli emarginati, ai giovani e agli anziani. Ha affrontato con determinazione le sfide della Chiesa contemporanea, chiedendo riforme, ascolto e perdono.

Il riconoscimento della morte e l’avvio del tempo di attesa

Alla constatazione ufficiale del decesso da parte del medico personale, è seguito il rituale previsto dalla tradizione. Il Cardinale Camerlengo ha chiamato il Papa per tre volte, poi ha pronunciato la frase in latino “Vere Papa mortuus est”. La notizia è stata comunicata ufficialmente e diffusa ai fedeli e al mondo intero.

Il Camerlengo ha quindi provveduto alla chiusura degli appartamenti papali, alla distruzione dell’Anello del Pescatore e all’avvio delle procedure che regolano il governo temporaneo della Chiesa durante la Sede Vacante. I dicasteri della Curia romana continuano nel frattempo le attività ordinarie, ma restano sospese le decisioni riservate esclusivamente al Pontefice.

L’ultimo saluto al Pontefice

I funerali si terranno in Piazza San Pietro e saranno presieduti dal Decano del Collegio Cardinalizio. Vi parteciperanno fedeli, cardinali, autorità civili e religiose, in una celebrazione sobria ma intensa. Secondo la volontà espressa da Papa Francesco, la sua salma verrà sepolta nella Basilica di Santa Maria Maggiore, un luogo che ha segnato i momenti più importanti del suo ministero petrino.

Durante i Novendiali, nove giorni di commemorazione e preghiera, verranno celebrate Messe in tutto il mondo in suffragio dell’anima del Pontefice scomparso.

Stampa 3d

Verso l’elezione del successore

Il Collegio dei Cardinali si prepara ora al Conclave. I cardinali sotto gli 80 anni si raduneranno a Roma e, nella Cappella Sistina, daranno avvio alle votazioni secondo un rituale custodito nei secoli. Fino a quando non verrà raggiunta la maggioranza richiesta, le fumate nere continueranno a salire. Poi, un giorno, la fumata sarà bianca. E il mondo saprà che è stato scelto un nuovo Papa.

Dal balcone centrale della Basilica Vaticana, il cardinale protodiacono annuncerà il nome del nuovo Pontefice, che si affaccerà per impartire la benedizione Urbi et Orbi.

Un ricordo indelebile

Papa Francesco ci lascia con parole, gesti e scelte che resteranno nella storia. La sua testimonianza è stata quella di un uomo autentico, capace di aprire le porte del Vaticano a chiunque bussasse con sincerità. Ha invitato la Chiesa a camminare con umiltà, a non avere paura del cambiamento, a rimanere fedele al Vangelo.

“Non dimenticate di pregare per me” ci aveva detto la sera della sua elezione. Oggi siamo noi a custodire quella richiesta, trasformandola in affetto, preghiera e memoria.

Grazie, Francesco. Con te, la Chiesa ha imparato a guardare il mondo con occhi più umani.

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