Diritti umani
Guerra, l’orco cattivo che uccide i bambini
Con il conflitto Russia-Ucraina è in atto un’altra orrenda carneficina di bambini, a pochi chilometri da noi. Ecco il video che affianca la campagna di Amnesty International Italia, dedicato ai bambini vittime della guerra.
di e con Isabel Russinova
Avete guardato negli occhi un bambino che ha visto la guerra? Non sanno piangere, né sorridere, né chiedere, vedono e basta, non vogliono guardare perchè hanno visto troppo, non vogliono piangere, perchè hanno pianto troppo, non vogliono desiderare perché non credono più al bene, restano lì, muti in balia della loro oscurità.
Secondo una stima di Save the children del 20 novembre 2020, 426 milioni di bambini vivono in guerra, 93.236 minori sono stati uccisi e mutilati negli ultimi 10 anni, più o meno ogni giorno muoiono 25 bambini, vittime di attacchi aerei, bombardamenti, mine antiuomo, armi esplosive e dobbiamo pensare anche che più di tre milioni di bambini crescono senza conoscere la pace perché vivono in aree dove la guerra infuria da più di 18 anni. Negli ultimi 10 anni si sono verificate più di 200 mila gravi violazioni nei confronti dei bambini. A gran voce le organizzazioni che tutelano i diritti degli esseri umani chiedono agli Stati di sostenere e garantire la protezione dei bambini, che continuano ad essere mutilati, rapiti, abusati, costretti ad abbandonare le proprie case, a non andare a scuola, a non avere futuro, a morire, ieri come oggi.
I bambini che sopravvivono alla guerra, oltre a subire mutilazioni e ferite, restano in gravi condizioni di salute fisica e mentale, spesso irrimediabili a causa della denutrizione, colpiti da varie malattie, soprattutto da patologie respiratorie e dell’apparato sessuale. A trent’anni dall’ultimo conflitto che ha colpito l’Europa, la terribile pagina della guerra nei territori della ex Yugoslavia, oggi dobbiamo assistere ad un’altra orrenda carneficina di bambini, a pochi chilometri da noi, dove è divampato un altro conflitto che riscrive la narrazione di presunta civiltà dietro a cui ci eravamo nascosti. La guerra è un male da cui, a quanto pare l’uomo non è in grado o non vuole liberarsi.
Il 25 febbraio 2022 Amnesty International ha potuto confermare che un razzo contenente bombe a grappolo, il razzo utilizzato dai lanciarazzi Urcan 200 mm, che contiene 300 bombe a grappolo, ha colpito un asilo nella città di Okhtyrka, nell’ Ucraina nordorientale uccidendo anche un bambino e ferendone gravemente un altro, la struttura era usata come rifugio per la popolazione civile. Le bombe a grappolo sono proibite dalla convenzione delle Nazioni Unite del 2008, a cui, però, né la Russia né l’Ucraina hanno aderito, questo attacco è uno dei tanti documentati contro strutture scolastiche nel corso dell’attuale conflitto e nessuna di queste era usata a scopi militari.
Gli occhi dei bambini in guerra, ci guardano, eccoli, quelli che subiscono, quelli utilizzati per essere soldati o quelli istruiti per esserlo, sacrificati all’ orco della guerra che spegne il sorriso al nostro futuro. Quei bambini, che solo poche settimane fa, giocavano nella loro stanza, disegnavano il sole e campi fioriti, ora pensano che cielo non è più azzurro e che il sole non esiste più e molti di loro hanno smesso di sognare, a loro abbiamo impedito di diventare grandi. Per colpire l’orco della guerra dobbiamo puntare sulla formazione e sulla cultura per poter, proprio ai bambini insegnare la cultura della pace, ma noi, adulti saremo in grado di farlo?
Ecco il video che affianca la campagna di Amnesty International Italia, dedicato ai bambini vittime della guerra.
Non diventeremo grandi. No.
Mi passi il giallo? Lo sto usando per i girasoli,
A me serve per i miei campi di grano,
e va beh, tieni vuol dire che io dipingerò il cielo con l’azzurro
io ho un azzurro bellissimo, se vuoi te lo presto,
se ci metti un pò di bianco diventa un celeste e se ci metti un pò di blu puoi fare la notte quando ci sono le stelle,
no io volevo metterci il rosso per fare l’alba,
però il colore che c’ e qui non esiste …
non so neanche come si chiama questa luce qui…,
neanche io,
beh qui è tutto così tranquillo,
qui non ci sono le guerre,
qui non si sente male,
ma qui non ci sono i colori della mia terra e la voce della mia mamma
qui non si diventa grandi,
io volevo diventare un ingegnere
e io ero brava sulle punte delle mie scarpette da ballo
la mia mamma diceva “quando sarai grande volerai come piuma di angelo sui palchi dei grandi teatri,
noi non diventeremo grandi. No
Sono i grandi che non ce l’hanno permesso
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