Arte & Cultura
Luigi Menichelli: “Tra Arte e Natura”, il Miracolo di Fermare il Tempo

Roma si prepara ad accogliere un duplice appuntamento espositivo dedicato al maestro Luigi Menichelli, figura che ha fatto del dialogo tra la caducità della natura e l’eternità dell’arte la sua cifra stilistica.
di Gisella Peana
Roma si prepara ad accogliere un duplice appuntamento espositivo dedicato al maestro Luigi Menichelli, figura che ha fatto del dialogo tra la caducità della natura e l’eternità dell’arte la sua cifra stilistica. Le gallerie “Monogramma” e “Clode Art Gallery” inaugurano contemporaneamente la mostra collettiva “Tra Arte e Natura”, un percorso che svela l’evoluzione della ricerca artistica di Menichelli, dalla genesi pittorica alle celebri opere con foglie.
L’inaugurazione è fissata per il 3 ottobre alle ore 18.30, con le esposizioni che rimarranno aperte al pubblico fino al 18 ottobre.
Presso la Galleria Monogramma, in via Margutta 102, saranno esposte le opere che hanno reso celebre l’artista: le accumulazioni di foglie che incarnano la perfetta fusione tra i due mondi. Parallelamente, la Clode Art Gallery, in via dei Greci 7, proporrà la serie degli oli su tela, testimoni delle prime e fondamentali ricerche pittoriche del Maestro.
A guidare l’intera esposizione è il mood della natura, da sempre musa ispiratrice di Menichelli. L’artista stesso chiarisce la genesi del suo peculiare linguaggio visivo: “Il mio linguaggio visivo si era inizialmente sviluppato dall’osservazione della natura e dalla dolce semplicità del paesaggio pontino. Dopo un periodo di ricerca improntato all’astrazione lirica e al riassunto della realtà sensibile e cromatica, mi sono successivamente orientato verso una sperimentazione più incisiva sul dato naturale della realtà, o meglio della vita.”
La svolta, racconta Menichelli, avvenne in modo casuale e illuminante: la visione a New York del fenomeno del leaf peeping, ovvero il pellegrinaggio nell’autunno precoce per ammirare le infinite sfumature cromatiche delle foglie che cadono. “Leaf peeper è letteralmente uno che va in giro per godersi un fenomeno naturale “spiare le foglie” per apprezzarne tutte le sfumature,” spiega il maestro.
Questa folgorazione è la chiave di lettura della poetica di Menichelli, che riecheggia la massima di Henry Wadsworth Longfellow: “La natura è rivelazione di Dio; l’arte, rivelazione dell’uomo”.
Menichelli concepisce la natura come luogo di ispirazione e rifugio. Il suo atto creativo diviene una passeggiata in cui l’artista raccoglie “memorie vegetali” per portarle nella sua “patria a cui tornare”: l’arte. Il suo obiettivo è la durevolezza, trasformando materiali effimeri e deperibili, come le foglie caduche, in opere eterne. Questo processo è una duplice operazione: appropriazione della natura e restituzione ad essa in una dimensione atemporale.
Le sue creazioni sono una “testimonianza poetico-psichica” di una riuscita operazione alchemica: la trasmutazione della sofferenza in poesia, il passaggio metaforico della passione in pazienza, del disagio in armonia. L’artista realizza così una fusione in cui immanente e trascendente si incontrano.
Tecnicamente, le opere di Menichelli sono state definite come “ready made rettificati” e “accumulazioni” (simili a quelle di Arman, ma composte da elementi organici). L’artista interviene sulla materia naturale, portandola fisicamente nell’opera e realizzando una perfetta sintesi di Arte e Natura.
Le foglie e le piante caduche vengono dapprima stabilizzate con catrame e resine, e successivamente colorate, un atto che trasforma la pittura in una vera e propria scultura. L’intervento cromatico “battezza” l’elemento naturale, riscattandolo dal suo destino biologico.
L’arte di Menichelli, attingendo a elementi romantici come il ciclo vitale e lo scorrere inesorabile del tempo, persegue il “miracolo” di fermare il tempo. Egli “ricicla” la realtà non per semplice recupero, ma per sottrarre la natura alla sua distruzione, inserendola in una dimensione di memoria e mito che sopravvive alla caducità. La sua arte si configura come un mezzo per traghettare il dato reale nella dimensione atemporale e definitiva dell’arte.