Diritti umani
Figli di… La vera chiave per sconfiggere le mafie
Crescere in contesti criminali è una condanna senza processo, poiché si ereditano le dinamiche, le amicizie, e dei modelli basati sull’intimidazione e sulla violenza.
Di S. Leccese
Per anni si è creduto che la mafia si potesse sconfiggere solo con gli arresti. Era la logica della repressione pura: catturare i boss, smantellare i clan, riempire le carceri. Un passo decisivo, certo, ma non ancora sufficiente.
Poi arrivò l’intuizione che cambio per sempre la strategia antimafia: colpire i patrimoni, sequestrare e confiscare i beni dei mafiosi. Fu una visione illuminata, sostenuta da magistrati come Giovanni Falcone, che capì prima di tutti che togliere ricchezza e potere economico significava indebolire l’intera struttura criminale.
Quello fu un salto di qualità enorme: non si colpivano più solo le persone, ma il sistema. Non si arrestavano solo i boss, si sequestravano terre, aziende, case, denaro.
Si toglieva alla mafia ciò che la rende forte: I SOLDI.
Appare chiaro che investire nell’istruzione, nello sport, o in qualsiasi cosa che dia un’identità, sia un passo fondamentale per dare un futuro alle nuove generazioni.
Crescere in contesti criminali è una condanna senza processo, poiché si ereditano le dinamiche, le amicizie, e dei modelli basati sull’intimidazione e sulla violenza.
“I figli di” non scelgono la mafia, ci nascono dentro, e senza istruzione e uno Stato più presente non possiedono gli strumenti giusti per poterne uscire.
Proteggerli significa: allontanarli da contesti inquinati, dare loro educazione, supporto psicologico, uno sport… insomma, far capire che esiste un’alternativa.
Tutto ciò quindi, può essere un nuovo salto in avanti, altrettanto rivoluzionario.
Un nuovo strumento che non guarda al passato dei mafiosi, ma al loro futuro.
Così come il sequestro dei beni ha spezzato le gambe economiche ai clan, la tutela dei bambini può spezzarne la continuità generazionale.
Perché un bene può essere ricomprato, ricostruito, ripulito.
Ma un figlio che cresce libero dalla cultura mafiosa è un’eredità criminale che si spezza per sempre.
E la stessa logica, applicata su un fronte nuovo: ieri si toglieva alla mafia ciò che possedeva, oggi si può togliere alla mafia anche ciò che la fa sopravvivere: i suoi eredi.
Questo sì che sarebbe un vero cambio di paradigma.
