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Arte & Cultura

“I tre appuntamenti”: la straordinaria Opera-prima di Antonio Borsa

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Tempo di lettura: 4 minuti

Antonio Borsa debutta come scrittore con la pubblicazione del libro “I tre appuntamenti”: un romanzo a dir poco emozionante, edito da La Bussola

 di Giordana Fauci

Antonio Borsa è uno scrittore novello che, invero, svolge la professione di informatore farmaceutico: nel gennaio 2024 ha pubblicato la sua Opera-prima, un romanzo a dir poco emozionante dal titolo I tre appuntamenti, edito dalla casa editrice La Bussola e che, non a caso, è stato presentato di recente a Somma Vesuviana, presso l’Enoteca Arci di Gerardo Iovino.

Antonio Borsa, in effetti, ama definirsi un “giovane Vesuviano”, perché è molto fiero delle sue origini, come pure delle sue passioni.

E scrivere romanzi è, indubbiamente, la sua passione più grande, anche se – è certo – continuerà a non abbandonare la professione di informatore farmaceutico, a cui si dedica da sempre con massima dedizione e impegno.

Pubblicare questa mia prima opera ha rappresentato un’occasione importante, anche perché mi ha dato modo di dedicare qualcosa al mio amato zio, Giulio Neri, deceduto nel 2021 e mai dimenticato… Un familiare molto caro ma, invero, mio punto di riferimento… Una persona, dunque, di cui non avrei potuto non parlare in questo mio primo romanzo, così permettendo di farlo conoscere…”: queste le parole del giovane scrittore.

Uno scrittore che è certo del suo obiettivo: trasmettere agli altri la sua visione delle cose, come pure dell’amore e dell’amicizia ma, prima ancora, del rispetto reciproco, in una società in cui ci si rispetta sempre meno.

Perché Antonio Borsa non ha dubbi: “É bello poter dare messaggi positivi… Soprattutto ai più giovani… Ed un romanzo rappresenta una grandissima occasione per affermare il proprio pensiero…”.

E sono proprio questi bei pensieri che Antonio Borsa desidera trasmettere, invero riuscendovi in ogni pagina del suo romanzo: un romanzo che tratta una storia di amore e di amicizia, oltre a dinamiche sociali a dir poco attuali.

Ho deciso di scrivere un romanzo in un momento particolare della mia vita, dopo aver perso quello che era il mio più grande amore. Perché io ritengo l’amore un sentimento nobile che troppe volte rischia di essere macchiato da atteggiamenti tossici… Atteggiamenti che nel 2024 non dovrebbero più esistere…”: queste le parole con cui l’autore ha presentato il suo romanzo a Somma Vesuviana.

Parole e pensieri che non possono non essere condivisi, perché l’amore è – e deve rimanere – il sentimento-principe dell’esistenza e, ad onore del mondo, il “motore del mondo e dell’intera esistenza…”, al di là di come possa, poi, concludersi e, anzi, fin troppo spesso si conclude.

Perciò Antonio Borsa ne è certo: “Tante, troppe sono le persone che considerano ancor oggi il partner ‘qualcosa da possedere’. E, così facendo, sempre più persone si allontanano dal proprio partner e, al contempo dall’amore. Anche se non è di certo amore vero il mero senso del ‘possesso’. Perché chi è realmente innamorato non può non collocare al primo posto il bene del proprio lui o lei. Ed è per questo che non può non lasciarlo/a andare quando il suo sentimento non è più ricambiato e corrisposto…”.

Ed è stata proprio questa la condotta che ha adottato Antonio Borsa quando il suo amore è voluto ‘andar via’, senza che lui lo trattenesse ancora, proprio in nome di quel loro amore, oramai definitivamente tramontato.

Così l’Autore ha continuato a vivere con il ricordo di quell’amore che, comunque, è stato e continuerà ad essere memorabile per la sua esistenza, finanche futura.

È stato così per me ed è stato così anche per il protagonista della mia storia, Dorian, un ragazzo di 25 anni assennato e studioso, che in una bella serata di marzo conosce Annabel… Una luciferina ribelle per cui non potrà non perdere la testa. E da lì in poi sarà tutto un susseguirsi di eventi e momenti agro-dolci che sfoceranno nei ‘tre appuntamenti’ a cui fa riferimento lo stesso titolo dell’opera… ‘Tre appuntamenti’ in cui Dorian tenterà di tutto pur di farla innamorare, come lui è oramai già da molto perdutamente innamorato di lei…”.

Dunque, un’Opera che intende trasmettere un messaggio positivo, attraverso il racconto di una storia che è tesa a far comprendere che è del tutto sbagliato trattenere chi non ci ama più. Tanto più con la forza e, invero, con modalità a dir poco scorrette e incivili.

Un’Opera che racconta, quindi, di uomini che sanno accettare – come è giusto che sia – l’abbandono e, al contempo, sono pronti a ricominciare, certi di non dover rinunciare a vivere, invero sopravvivendo.

Perché, al di là di tutto, la vita è – e rimane – il dono più bello della stessa vita. E, per questo, non potrà non permetterci di incontrare nuovi amori, amicizie e non solo.

Antonio Borsa, del resto, non ignora che “tra amici dotati di un briciolo di coscienza non ci si può non volere bene, rispettandosi e – laddove serva – difendersi, al di là di differenze finanche socioculturali che, in realtà, non esistono. E, comunque, imbastire battaglie di genere non è mai di alcuna utilità, né potrà mai esserlo… Per nessuno!

Ed è per questo che la lettura di un così bel romanzo non può non essere consigliata: perché una così bella storia di amicizia tra persone di cuore, generose e altruiste, non può non far del bene all’animo.

Del resto, “quando c’è cuore, empatia e generosità non c’è differenza che tenga, che uno sia etero, gay, bianco o nero non fa differenza… Perché chi ha un cuore puro hai già vinto…”: questo il pensiero-principe dell’Autore, tangibile in ogni pagina e, invero, rigo del romanzo.

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