Accoglienza. Cosa si spazza sotto il tappeto?

La parola accoglienza non ha solo un senso positivo, quindi dovremmo chiedere a tutti quelli che si fanno paladini dell’accogliere e che usano con disinvoltura la parola “accoglienza”, a quale tipo d’accoglienza fanno riferimento?

di Giuseppe Cossari e Paolo Buralli Manfredi CTIM – Australia

Accoglienza, l’Enciclopedia Treccani la spiega così: accogliènza s. f. [der. di accogliere]. – L’atto di accogliere, di ricevere una persona; il modo e le parole con cui si accoglie. E poi ancora… a. fredda, affettuosa, festosa, cordiale; l’a. oneste e liete Furo iterate tre e quattro volte (Dante); fare buona, cattiva a. a qualcuno; anche assol., fare accoglienza, accogliere cortesemente; fare buona a. a una tratta, nel linguaggio comm., accettarla o pagarla regolarmente alla scadenza; 

Nello specifico: centro di a., luogo, struttura nei quali si offre una prima ospitalità e assistenza a immigrati; profughi, vittime di catastrofi naturali e sim.

Come notiamo dalla spiegazione della Treccani la parola accoglienza non ha solo un senso positivo, quindi dovremmo chiedere a tutti quelli che si fanno paladini dell’accogliere e che usano con disinvoltura la parola “accoglienza”, il Ministro Lamorgese, il Segretario del PD Zingaretti, il Presidente del Consiglio Conte e tutti i sostenitori del buon pensiero al Governo ed in Parlamento: a quale tipo d’accoglienza fanno riferimento?

Ius soli:

Considerando sempre il significato di questa parola tanto abusata ultimamente: “ius soli loc. s.le m. Principio del diritto per cui la cittadinanza si acquisisce automaticamente per il fatto di essere nati nel territorio di un determinato Stato.”

Ed anche in questo caso, chiediamo ai soliti citati qui sopra: siete sicuri che con il tipo di sistema che esiste in Italia, un non sistema, di gestione d’immigrazione sia opportuno introdurre questa forma di cittadinanza?

Partiamo dal primo quesito, da quello che vediamo da questa parte del mondo, l’Australia, che in materia d’immigrazione ha delle competenze da primo della classe, ci permettiamo di farvi notare che continuare ad inviare messaggi che invitano, di fatto, i nordafricani ad intraprendere il viaggio per approdare in Italia è uno sbaglio che dimostra una gestione superficiale sia nelle comunicazioni governative sia nella gestione del problema; perché guardando come vengono trattate queste persone dopo il loro approdo, costrette a stare in questi centri d’identificazione che, per anni non identificano nulla e che sembrano dei riformatori, crediamo che la parola accoglienza possa essere usata solo nel senso negativo del termine.

Lo dimostra il fatto che le persone che vivono in questi centri cerchino in continuazione di scappare, il che dimostra che non sono ben accolti e purtroppo, il più delle volte riescono perfettamente ad eludere la sorveglianza andandosene a zonzo, divenendo preda inevitabile della criminalità organizzata che li arruola per fargli commettere illegalità come spaccio di droga, furti e quant’altro gli serva far fare a questi poveracci.

Ovviamente essendo giovani ragazzi provenienti da località dove, quasi sempre, l’uomo è considerato proprietario della donna, assistiamo spesso ad atti di violenza sessuale nei confronti di donne giovani e meno giovani; di pochi giorni fa la notizia della tentata violenza sessuale a danno di una settantenne evitata grazie all’intervento dei Capi treno. Atti di violenza sessuale che vengono persino giustificati da qualcuno delle Istituzioni che ha affermato, in relazione ad un altro stupro effettuato da un africano: “Un africano non può sapere che in spiaggia non si possono violentare le donne”, commettendo anche un atto razzista, visto che la sua affermazione fa apparire il Continente Africano come un Continente di sottosviluppati mentali!

Insomma ogni giorno le cronache ci raccontano di violenze sulle donne,  spaccio, risse, microcriminalità, una situazione completamente fuori controllo che pone i Comuni che sono costretti loro malgrado  ad accettare queste strutture di accoglienza e i relativi migranti, a volte essendo avvisati anche nel giorno stesso del trasferimento, a gestire l’ingestibile dovendosi assumere tutte le responsabilità che, come da copione in quest’ultimo anno il  Governo centrale, che dovrebbe esserne il responsabile, scarica su terzi.

Per quando riguarda lo Ius Soli, possiamo consigliare la creazione di un sistema d’immigrazione strutturato correttamente, qui da noi in Australia esiste un Ministero dedicato che lo regolamenta ed un Dipartimento che ne fa rispettare le regole e le leggi legate ad esso, perché senza un sistema d’immigrazione ben strutturato, lo ius soli è pura follia oltre che demagogia senza senso; in Australia esiste perché chi è sul territorio Australiano ha tutte le carte in regola per esserci come potrete immaginare tutto ha un senso, un capo ed una coda; mentre a noi pare che la costruzione dello ius soli in Italia da parte della sinistra, non sia per favorire il neonato ma abbia, come nel caso dell’immigrazione incontrollata, altri obiettivi che nulla hanno a che vedere con la volontà di far del bene agli altri ma di far del bene agli interessi di partito.

Chiudiamo questo nostra riflessione ricordando ai buonisti che se alle parole buone non seguono azioni buone, si mente al Popolo Italiano ed ai migranti e ricordiamo a quei Signori che siedono sui banchi del Governo Italiano che, continuare a emanare provvedimenti partendo dalla fine senza procedere per logica è un segno di completa incapacità gestionale oppure è la volontà di completare un disegno che noi oggi, abituati ad usare metodi logici, non comprendiamo, ma che sicuramente nuoce al nostro Paese perché continuare ad accogliere migranti e trattarli come animali e pensare ad uno ius soli senza aver strutturato il Paese con una logica di controllo sull’immigrazione, è una mancanza di rispetto nei confronti di tutto il Popolo Italiano, oltre che una disattesa delle più elementari regole dei Diritti Umani!