Diritti umani
Melonicidi, Pellegrino (FdI): femministe incitano alla violenza su una donna, striscioni e slogan shock al corteo di “Non Una Di Meno”
La senatrice Cinzia Pellegrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione straordinaria per i diritti umani, in una nota pubblicata anche sui social, denuncia il grave atto di minaccia contro la premier Giorgia Meloni in atto ieri al corteo femminista “Non Una Di Meno” a Roma.
Si è svolto ieri il corteo “Non Una Di Meno” a Roma, organizzato dai gruppi femministi, per ricordare le vittime della violenza maschile in occasione del prossimo 25 novembre. Peccato che invece di rivolgere l’attenzione al tema della violenza di genere alcuni gruppi abbiano invocato il ‘Melonicidio’, usando slogan o striscioni contenenti questa parola, o attraverso l’hashtag “femminicidiomelonicidio”, dando così sfogo ad un odio e dissenso politico che mai in un Paese come il nostro dovrebbe essere esternato con tale violenza. Un paradosso che appare quantomai raccapricciante espresso proprio nello stesso momento in cui si inneggia alla tutela della vita delle donne!
“Ancora una volta il corteo organizzato dalle frange estremiste femministe e rilanciato sotto la sigla “Non Una Di Meno” ha superato ogni limite accettabile, trasformandosi in un evento in cui si è invocato apertamente il cosiddetto “Melonicidio”, cioè l’uccisione della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una deriva che colpisce al cuore la credibilità – ove ancora ne fosse rimasta – di un movimento che pretende di parlare di diritti, mentre alimenta un clima di violenza contro una donna in quanto donna e in quanto figura istituzionale.

Episodi di questo tipo non possono essere considerati folklore politico. L’invocazione della morte di un avversario non deve ritenersi banalmente una provocazione, ma una vera e propria minaccia e un’istigazione all’odio ed alla violenza. L’incitazione al melonicidio viola ogni principio di convivenza democratica, degrada il dibattito pubblico, incoraggia una spirale di radicalizzazione e ostilità che il Paese e la battaglia per la tutela dei diritti e dell’inviolabilità del corpo delle donne non possono permettersi.
La contraddizione è evidente: chi dichiara di combattere la violenza di genere non può trasformare un corteo “di civiltà” in un palcoscenico per evocare la violenza contro una donna. Questo cortocircuito morale distrugge la forza della causa, la svuota di credibilità, la riduce a un esercizio identitario ostile verso chi non si adegua al pensiero dominante del gruppo.
Tutte assurdità alle quali eravamo stati abituati nel corso degli anni durante i cortei del 25 novembre, in cui le compagne non avevano mai rinunciato a azioni di basso livello, come espellere da una manifestazione donne ucraine che volevano manifestare contro gli stupri di guerra solo perché non portavano la bandiera della Palestina.
A Giorgia Meloni va tutta la mia solidarietà e il mio ringraziamento per aver contributo con il suo governo a portare avanti misure efficaci per il contrasto alla violenza sulle donne, con rigore e serietà.
Questa battaglia merita movimenti capaci di lottare con fermezza per la dignità di tutte noi senza trasformare le piazze nella legittimazione della violenza stessa.
Ed è chiaro che quei movimenti non possono essere quelli delle “NON UNA DI MENO”.”
Lo scrive in una nota la Sen. Cinzia Pellegrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione straordinaria per i diritti umani e Coordinatore nazionale del Dipartimento tutela vittime del partito.
