Diritti umani
Mauritania: Arrestata Warda Ahmed Souleymane, giornalista ed attivista, pilastro della lotta contro la schiavitù
Ancora un arresto pretestuoso in Mauritania, in difesa della vittima di questo abuso di potere si muove l’organizzazione IRA (Iniziativa di Rinascita del Movimento Abolizionista) che da anni lotta contro la schiavitù, pratica ancora in essere nel paese africano.
di Tiziana Primozich
La signora Warda Ahmed Souleymane, membro attivo dell’Ira, è stata arrestata dalla polizia a Nouakchott nella prima serata del 31 ottobre 2025 e immediatamente condotta in un luogo di detenzione sconosciuto.
La vittima si è distinta per i suoi interventi durante l’85ª sessione della Commissione africana dei diritti dell’uomo (Cadhp), in occasione del Forum della società civile, tenutosi a Banjul, capitale del Gambia, dal 17 al 19 ottobre 2025.
Il ritorno della suddetta al suo paese ha alimentato una campagna denigratoria senza precedenti. Le viene rimproverato di aver pubblicato sui social network un appello alla mobilitazione pacifica dei cittadini affinché prendessero in mano il proprio destino di fronte agli eccessi di un potere al tempo stesso indeciso e incompetente.
Altri attivisti avevano lanciato esortazioni alla rivolta di piazza con toni virulenti, senza tuttavia suscitare la reazione delle autorità. Essi appartengono al gruppo sociale dominante.
Ma soprattutto Warda Ahmed Souleymane è una giornalista, e come tale va difesa nella sua assoluta libertà di informare.
Antecedenti
Warda Ahmed Souleymane non è alla sua prima privazione della libertà. È stata incarcerata, con l’accusa di reato di opinione, il 1° aprile 2025 e poi rilasciata il 17 dello stesso mese. Il nuovo atto di persecuzione nei suoi confronti è frutto dell’accanimento mirato dei servizi di sicurezza contro le voci della dissidenza non violenta.
Youssouph Camara, altro animatore dell’Ira, figura di spicco del progetto di alternanza antisistema e uno dei vice sindaci del Consiglio comunale di Tevragh Zeina, continua a marcire in una cella della Direzione generale della sicurezza nazionale (Dgsn). Poiché si rifiuta di presentare scuse pubbliche ai suoi carcerieri, un magistrato agli ordini lo tiene in cattività da settimane.
La situazione degli oppositori mauritani si sta deteriorando, mentre le leggi sulla censura restringono, di giorno in giorno, lo spazio di espressione partitica.
L’arresto dell’attivista e giornalista Warda Ahmed Souleymane suscita crescenti preoccupazioni in Mauritania e fra le organizzazioni per i diritti umani internazionali. Membro della commissione comunicazione dell’Initiative de Résurgence du Mouvement Abolitionniste (IRA), Warda è nota per il suo impegno contro lo sfruttamento, la discriminazione e per la difesa dei diritti della comunità haratin.
L’arresto è inserito in un più ampio contesto di repressione verso gli attivisti anti-schiavitù e i difensori dei diritti civili in Mauritania. Secondo UNPO, l’iniziativa anti-schiavista (IRA-Mauritania) si trova sotto crescente pressione: manifestazioni pacifiche represse, denunce di detenzioni arbitrarie, e intimidazioni giudiziarie che colpiscono soprattutto esponenti della comunità haratin.

I sostenitori di Warda Ahmed Souleymane denunciano che il suo arresto non è un episodio isolato, ma parte di un pattern più vasto in cui lo Stato utilizza denunce legali, potenzialmente strumentali, per limitare la libertà di espressione e il lavoro delle organizzazioni della società civile.
L’arresto solleva questioni delicate riguardo al rispetto delle garanzie processuali, all’indipendenza del sistema giudiziario e alla protezione della libertà di stampa in Mauritania. Organismi internazionali invitano il governo a rivedere le modalità con cui vengono esercitate pressioni sui difensori dei diritti umani e a garantire che denunce contro questi soggetti siano esaminate in modo imparziale e legale.
Finché non saranno rese note le motivazioni legali complete e l’esito delle indagini giudiziarie, l’arresto di Warda Ahmed Souleymane resta un caso simbolico della tensione crescente tra potere politico e attivismo civico in Mauritania.
In Mauritania si stima che vi siano ad oggi tra i 140.000 ed i 600.000 schiavi. Il gruppo IRA fondato da Biram Dah Abheid nel 20028 conta una rete di circa novemila attivisti. Grazie all’esempio del suo fondatore IRA ha organizzato nel tempo sit-in non violenti davanti al ministero della giustizia, scioperi della fame e marce attraverso città e paesi di tutta la Mauritania.



