Social Network

Diritti umani

L’Agcom lancia il Codice di condotta per influencer: multe fino a 600mila euro

Pubblicato

-

Tempo di lettura: 3 minuti

Destinato ai content creator con almeno 500 mila follower su una singola piattaforma o con una media mensile di un milione di visualizzazioni, questo provvedimento introduce una disciplina fino ad oggi assente nel panorama digitale italiano.

di Laura Marà

Nel corso di una svolta normativa, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha firmato, il 23 luglio 2025 durante la riunione del Consiglio, il nuovo Codice di condotta per gli influencer rilevanti. Destinato ai content creator con almeno 500 000 follower su una singola piattaforma o con una media mensile di un milione di visualizzazioni, questo provvedimento introduce una disciplina fino ad oggi assente nel panorama digitale italiano.

Con questa misura l’Italia si posiziona tra i primi Paesi europei a equiparare i grandi influencer agli operatori televisivi, garantendo che chi ha vasta visibilità assuma una responsabilità editoriale nei contenuti pubblicati.

Principali obblighi del nuovo Codice

Gli influencer definiti rilevanti dovranno:

  • iscriversi entro sei mesi a un registro ufficiale Agcom, direttamente gestito dall’Autorità stessa;
  • garantire trasparenza nelle comunicazioni commerciali, con etichettature chiare delle sponsorizzazioni e dei contenuti promozionali, secondo il Digital Chart dello IAP;
  • evitare messaggi che ledano la dignità umana, promuovano razzismo o odio;
  • applicare standard elevati per la tutela dei minori e il rispetto del diritto d’autore.

Le sanzioni: cifre pesanti

Le infrazioni al codice saranno punite con sanzioni amministrative da:

  • 250 000 euro per violazioni generiche (ad es. mancata trasparenza o informazioni errate);
  • fino a 600 000 euro se la violazione riguarda la tutela dei minori.
  • Alcune fonti segnalano addirittura la possibilità, in caso di violazioni gravi e reiterate e rispetto alla produzione audiovisiva, di multe sino a 5 milioni di euro.

Critiche e vuoti della normativa

Il Codice non è passato all’unanimità: la Commissaria Elisa Giomi ha espresso voto contrario, lamentando assenze significative nel provvedimento, come la mancanza di previsioni contro il fake engagement (follower, visualizzazioni o commenti falsati), che gonfiano artificialmente la portata commerciale degli account digitali.

Advertisement

Analoghe riserve sono giunte da associazioni di consumatori come Codacons e UNCD. In particolare, viene criticata la soglia minima fissata a 500 000 follower, ritenuta troppo elevata, e l’esclusione automatica degli influencer che operano dall’estero anche se rivolti al pubblico italiano. Un altro punto dolente riguarda l’assenza di obblighi di trasparenza sui dati di engagement, fondamentale per limitare frodi nel marketing digitale.

Il contesto economico: numeri in gioco

Nel frattempo, un rapporto pubblicato da DeRev documenta i guadagni medi dei cosiddetti macro‑influencer (tra 300 000 e 1 milione di follower):

  • tra 3 500 e 7 000 euro per post su TikTok e Instagram;
  • fino a 13 500 euro per video su YouTube.

Una singola multa, anche se di “sole” 250 000 euro, rappresenta una quota significativa del reddito annuo di un creator in questa fascia. AGCOM stessa sottolinea che questa nuova normativa pone le basi per un equilibrio più maturo tra diritti degli utenti, libertà di espressione e responsabilità dei creator digitali.

Prospettive future

Fonti segnalano che la prima pubblicazione provvisoria del registro Agcom dedicato ai creator rilevanti è attesa entro ottobre 2025. Il provvedimento lascia aperti scenari di sviluppo normativo: un’estensione alle categorie di micro e nano‑influencer, l’introduzione di verifiche indipendenti sui dati di engagement, o la collaborazione obbligatoria con le piattaforme globali (Meta, TikTok, YouTube).

In sintesi, il nuovo Codice di condotta promosso dall’Agcom rappresenta un grande passo verso la regolamentazione del mondo dell’influencer marketing in Italia, anche se al momento interessa una quota ristretta di creator. L’efficacia sul lungo termine dipenderà dal monitoraggio, dalla capacità delle piattaforme social di cooperare e dall’evoluzione del quadro normativo.

Advertisement