Arte & Cultura
Intervista a Daniele Fischer
“Le case d’asta filateliche…Senza francobolli il mondo sarebbe meno bello!!”
Di Pierpaola Meledandri
Daniele Fischer, titolare dell’omonima storica “Filatelia Fischer”, in Via Torino 160-161-162, in Roma, è considerato un professionista serio, corretto e un profondo conoscitore in materia di francobolli, il cui nome in ambito filatelico è rispettato e stimato.
Sin da bambino Daniele Fischer, spirito vivace, curioso e ricercatore attento alle possibilità e prospettive culturali, artistiche e storiche del mondo dei dentelli, ha sempre amato collezionare francobolli e i suoi primi acquisti, vendite e scambi sono avvenuti nella cornice romana dello storico mercato di “Porta Portese”. Dal giugno 1982 gestisce il suo negozio di filatelia nel centro di Roma, con l’animo e l’entusiasmo dell’appassionato ed ha acquisito la capacità di attribuire valore e importanza ad ogni singolo francobollo, non solo in termini “monetari”, ma anche emotivi- affettivi, contagiando con il proprio genuino entusiasmo clienti e amici, scegliendo oggetti “ad personam” che hanno dato a ognuno la possibilità di rendere le proprie collezioni non solo uniche, ma espressioni vivide del proprio io. Collezioni in grado di trasmettere al solo guardarle una narrazione temporale, culturale, interiore: si, perché attraverso i francobolli si rendono vive memorie senza tempo e si allena e nutre lo spirito. La Filatelia di via Torino esiste dal lontano 1946 e nel tempo è entrata in contatto con una moltitudine di collezionisti in tutto il mondo, oltre ad aver pubblicato circa 150 cataloghi, fornendo una scelta ampia e pregiata.
Siamo alla nostra seconda intervista. La Sua attività si è sviluppata con le vendite su offerta. Può darci qualche delucidazione, per i lettori, sulla natura delle case d’asta?
Lo dice la parola stessa: “vendita all’asta”. C’è da evidenziare che le case d’asta esclusivamente filateliche, storiche e acclarate, non sono numerose, al contrario di molte case d’asta di altri generi: d’arte, mobili, automobili, antiquariato ecc., che hanno aperto anche una sezione filatelica. Lo hanno deciso sia perché i francobolli sono un campo “molto adatto” a questo tipo di scelta, per l’incontro della domanda e della offerta, sia perché il mercato filatelico si è via via trasformato rispetto ai vecchi standard e, ad oggi, la maggior parte delle transazioni del “mondo dei dentelli” avviene “on-line”. Ovviamente, il proliferare di altri settori filatelici in case d’asta “ibride”, fa sì che queste ultime non riescano ad offrire ai fruitori una competenza e una esperienza uniche, sedimentate in tanti anni di professionalità e presenza sul mercato, che garantiscono una migliore cura e assistenza ai collezionisti. C’è anche da dire che l’introduzione della filatelia nel mercato dell’arte ha attratto verso questa particolare forma di risparmio tanti amanti delle “belle cose” e il mercato filatelico si è allargato anche grazie a questo ampliamento della potenziale utenza. Noi siamo sempre presenti, attenti e disponibili verso ogni filatelico, non soltanto tra una battuta di martelletto e l’altra ma siamo per ogni collezionista una sponda, un riferimento professionale e costante. Ogni appassionato sa che presso la nostra sede di Via Torino può venire e troverà sempre gentilezza, disponibilità e esaurienti risposte alle sue esigenze, curiosità e interrogativi.
Quindi Lei oggi ha diversificato la Sua attività di vendita e consulenza, scegliendo la nuova modalità di vendita su offerta on-line?
Ho optato per il doppio binario, sia la vendita su offerta, sia la cura del collezionista (al dettaglio) che vuole essere accompagnato personalmente nelle sue scelte; l’asta è più impersonale, anche se, per scelta aziendale, per creare familiarità e un po’ di “marketing”, al fine di fidelizzare gli acquirenti, curiamo e completiamo gli acquisti all’asta con degli omaggi scelti sulla base degli interessi del singolo collezionista. Gli omaggi coniugano la qualità degli oggetti con i desideri del compratore, seguendo il criterio di personalizzare le collezioni di chi ci segue…. Inoltre può capitare – e capita – che nel tempo un collezionista, vuoi per mutamenti di scelte e gusto, vuoi per qualsivoglia altro motivo possa e voglia abbandonare determinati percorsi e settori, desiderando al loro posto approfondirne altri. Da noi in questi casi potrà sempre in qualunque momento riportare quanto acquisito in passato e scegliere, con la nostra consulenza o secondo i suoi nuovi gusti mutati, quanto può essere per lui più idoneo e gratificante al momento.
Potrebbe spiegare vantaggi e modalità dell’asta, tanto per chi vende, che per chi compra?
Sicuramente, chi compra ha la certezza, che essendoci altri collezionisti che vorrebbero quell’esemplare il prezzo di aggiudicazione rappresenta un successo, frutto della “rivalità” tra soggetti competenti che desiderano migliorare e/o completare la collezione con il pezzo mancante.
Chi vende, invece, quindi colui che mi ha investito della sua fiducia per mettere all’incanto la propria collezione, o pezzi della stessa, oppure quella che ha ricevuto in eredità, ha la certezza che il prezzo di base sia corretto e possa, grazie alla competizione fra gli appassionati collezionisti collegati, salire anche ben oltre i prezzi base. Gli utenti delle nostre vendite su offerta sono presenti sia su tutto il territorio nazionale che in molti paesi esteri, europei e non, e possono, tramite la piattaforma dedicata, effettuare le loro offerte pre-asta o seguire la vendita “live” e partecipare in diretta.
Le aste filateliche sono un fenomeno italiano o mondiale? Mi interessa una breve storia.
Le vendite all’asta esistono da millenni e risalgono all’antica Roma dove si vendeva tutto all’incanto, persino gli schiavi…. La prima asta filatelica risale al 18 marzo 1872 quando J. F. Scott compilò il primo catalogo d’asta filatelica. Quell’asta, che ebbe una risonanza mondiale, fu uno spartiacque nello sviluppo del collezionismo e segnò la nascita di un mercato specializzato e meglio organizzato. Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un innalzamento dell’età media dei collezionisti del settore filatelico, anche a causa delle nuove modalità di comunicazione che sempre meno utilizzano la posta, ma con il COVID e il “lock down”, la tendenza si è invertita e molti, compresi i giovani, hanno preso o ripreso a collezionare come sistema per passare il tempo in casa con qualcosa di appassionante e culturalmente stimolante. Inoltre, sempre come conseguenza del COVID, anche quelli di un “certa età”, hanno iniziato ad usare il computer, accedendo a tutto il mondo on-line dei francobolli. Con la nascita di piattaforme per le vendite all’asta e on-line, il mercato si è molto ampliato, così come la platea dei collezionisti interessati non solo alle rarità, ma anche ai francobolli più comuni, ma parallelamente si è ampliato il rischio di un’offerta con prezzi e qualità non verificati, rischio facilmente evitabile rivolgendosi a rivenditori noti.
Rispetto alla vendita diretta, nota richieste e offerte differenti?
A mio avviso potrebbe sembrare poco diverso, ma in realtà lo è molto. Nella vendita diretta al dettaglio c’è una maggiore cura del cliente, si instaura un rapporto personale di grande fiducia. Direi che a grandi linee ci sono due tipi diversi di collezionisti, quelli che vogliono parlare, prendere un caffè insieme, curiosi di conoscere, che chiedono e tengono alla qualità, ben sapendo che la qualità si paga un po’ di più, ma ripaga sempre nel futuro. Questa tipologia di compratore tende comunque a farsi guidare nelle scelte, avendo instaurato con il titolare, in questo caso me, un rapporto di naturale fiducia. E poi ci sono quelli per i quali è importante il prezzo, che “on line” è più contenuto proprio per i minori costi che il venditore normalmente deve sostenere, come costi di gestione dello “shop”, di personale dedicato, ecc.
Parlando in termini monetari, chi vende oppure chi si avvicina a questa modalità di acquisto vuole maggiori vantaggi e chi compra in asta è un cliente che “vuole risparmiare”?
Esistono entrambe le tipologie tra i frequentatori d’aste. C’è chi è alla ricerca di pezzi particolari e c’è chi vuole risparmiare, perché sicuramente nelle licitazioni si verifica un ridimensionamento dei costi: si possono offrire lotti a prezzi più appetibili rispetto alla vendita diretta. Questo fenomeno avviene ormai dappertutto, anche in altri settori: una camera d’albergo o un paio di scarpe “on line” costano meno, anche molto meno. L’eccezione è quando si incappa nel pezzo quasi introvabile, particolarmente raro ed appetibile e allora lì si scatena la lotta “senza quartiere”, che potrebbe portare il lotto ambito anche a superare di molto il suo valore di stima, con grande soddisfazione per chi quel pezzo lo aveva portato in asta per la vendita.
A Suo avviso, nel futuro panorama, ci saranno sempre nicchie per una clientela che desidera vivere le trattative come “rituali” da svolgere nei tradizionali negozi filatelici?
Per tutti i motivi già elencati, oltre che per ragioni di affezione, di consuetudine e di fiducia, ci sarà sempre, almeno lo spero, chi vorrà rapporti “personali”, anche se devo registrare che questa tipologia di collezionisti tende a diminuire in favore dell’altra. Questo è il motivo per cui le aste proliferano ed i negozi filatelici tendono a chiudere, come del resto accade per i negozi su strada di qualsiasi prodotto. Per arginare questo fenomeno occorrerebbero operatori altamente professionali e capaci di fornire al collezionista consigli e assistenza, colmando le sue eventuali carenze. Io ho sempre cercato di offrire questo ai miei clienti. Con ogni collezionista con cui entro in contatto, uso pazienza e desiderio di entrare empaticamente in sintonia. In tal modo, insieme riusciamo sempre a condividere l’entusiasmo, la gioia e il piacere delle scoperte, riuscendo anche a trovare magari proprio quell’esemplare mancante nella sua collezione da tanto tempo. Proprio per questo motivo che invito tutti gli appassionati a frequentare i negozi: la presenza sul territorio incrementa il numero di collezionisti e, di conseguenza, accresce il valore di mercato dei francobolli stessi.
Chi si approccia alle case d’asta ha una maggiore preparazione sul “campo” rispetto a chi passa in un centro di vendita non virtuale?
Non sempre vi è una reale contezza del reale valore di un pezzo, né le sue eventuali particolarità vengono sempre comprese e apprezzate da chi si approccia “on-line”. Chi è invece in grado di farlo sicuramente ha più “chance” di un colpaccio o di un affare. Sicuramente, la velocità della transazione e la modalità di connettersi da un PC sono sicuramente più attraenti e divertenti per il grosso pubblico, anche per chi ha meno competenza in materia (…e sono i più). https://www.filateliafischer.it/
Pierpaola Meledandri: Avvocato, patrocinante in Cassazione, civilista e amministrativista, con varie specializzazioni maturate nel tempo. Si è occupata di docenza per Sindacati, Ordini e Categorie professionali. Giornalista pubblicista dal 10 gennaio 2022, ha redatto numerosi articoli ed interviste, nel corso degli anni, su differenti riviste e periodici, su differenti tematiche, nonché ha collaborato in collettanea alla stesura di testi; in proprio si è dedicata a recensioni, introduzioni e presentazioni di libri.
