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Diplomazia parlamentare al lavoro – Parliamentary diplomacy at work

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di emigrazione e di matrimoni

Diplomazia parlamentare al lavoro

 di Antonio Virgili

La crisi ucraina ha innescato ampie ripercussioni geopolitiche, militari ed economiche che investono l’intero continente europeo. In un già fluido contesto del sistema internazionale, nel quale vanno emergendo e consolidandosi nuovi poli ed aggregazioni, le scelte di Mosca e Washington sembrano convergere in una logica di messa in crisi e di spartizione dell’Europa. Con ciò riproponendo, sia pure con modalità e scopi diversi, la logica della guerra fredda, il depauperamento delle potenzialità dei Paesi europei ed un maggiore controllo sugli stessi.  In tale scenario, il 3 ottobre si è svolto a Roma un importante incontro promosso dal Centro Studi Internazionali al fine di contribuire al dialogo tra Paesi europei per la soluzione di alcuni nodi critici. Il tema del convegno internazionale è stato “Il presente e il futuro dell’Ucraina. Il ruolo della Coalition of the Willing nel supporto all’Ucraina”. Sebbene la situazione Ucraina sia stata il focus tematico, è chiaro che gli interrogativi sul ruolo internazionale dell’Europa, della Unione Europea e dei Paesi europei ha sotteso molti aspetti.

L’evento, organizzato dal Centro Studi Internazionali (CSI) nell’ambito dell’iniziativa “Westminster Alliance for Ukraine” (WA4U) si è svolto presso la sede del Parlamento europeo, nella sala “Europa Experience”.    L’incontro, che è stato moderato da Emanuele Errichiello, vicedirettore del CSI e rappresentante italiano della WA4U, ha riunito rappresentanti parlamentari, esperti, accademici e diplomatici per discutere delle prospettive del conflitto e delle strategie per la stabilizzazione post-bellica.   I membri del CSI, tra cui il direttore Francesco Gaudiosi e il presidente Antonio Virgili hanno sottolineato il valore del dialogo e della cooperazione in un contesto geopolitico globale “sempre più interconnesso e fluido”, ricordando che “nessuna nazione europea, da sola, può affrontare sfide di tale complessità”. Posizione condivisa in più istanze anche dai promotori dell’iniziativa, Roger Casale – già deputato britannico – e Xhabir Deralla, attivista e giornalista.

Per l’Italia, presenti il Sen. Filippo Sensi e l’On. Emanuele Loperfido, i quali hanno ribadito il sostegno dei parlamentari italiani e il loro lavoro di sostegno all’apparato democratico ucraino, minacciato dalla Russia. Sulla stessa linea l’intervento di Francesco Tufarelli, DG della Presidenza del Consiglio, che ha inoltre sottolineato l’importanza del dialogo tra istituzioni, accademia e società civile nell’individuazione di proposte concrete.    Per la Gran Bretagna, Laurence Donaghy ha illustrato la posizione del governo britannico sul sostegno all’Ucraina e sulla necessità di una risposta europea coesa.

Tra i tecnici, il Gen. Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha osservato che “l’unica cooperazione europea realmente praticabile attualmente nel campo della sicurezza in Ucraina resta quella basata su sforzi nazionali coordinati”. Nona Mikhelidze (IAI) ha ribadito la difficoltà di un cessate il fuoco stabile, affermando che “la possibilità di un settlement nel conflitto, oggi, è solo un’illusione”. La Prof. Ida Caracciolo (Università “Vanvitelli”) ha delineato invece i limiti e i potenziali sviluppi legali della coalizione dei volenterosi.    Nel suo intervento conclusivo, Emanuele Errichiello ha richiamato la necessità per l’Europa di “agire in modo coordinato, coerente ed efficace sul piano della sicurezza”, in un momento in cui “il sistema globale è in riordinamento”.

Parliamentary diplomacy at work

by Antonio Virgili

The Ukrainian crisis has triggered wide-ranging geopolitical, military, and economic repercussions that affect the entire European continent. In an already fluid context of the international system, where new poles and aggregations are emerging and consolidating, the choices of Moscow and Washington seem to converge on a logic of destabilization and partition of Europe. In doing so, they are reintroducing, albeit with different methods and purposes, the logic of the Cold War, the depletion of the potential of European countries, and greater control over them.     In this scenario, on October 3rd, an important meeting was held in Rome, promoted by the Center for International Studies, aimed at contributing to dialogue between European countries to resolve some critical issues. The theme of the international conference was “The Present and Future of Ukraine. The Role of the Coalition of the Willing in Supporting Ukraine.” Although the Ukrainian situation was the thematic focus, it is clear that questions about the international role of Europe, the European Union, and European countries underpinned many aspects.

The event, organized by the Center for International Studies (CSI) as part of the “Westminster Alliance for Ukraine” (WA4U) initiative, took place at the European Parliament, in the “Europa Experience” room. The meeting, moderated by Emanuele Errichiello, deputy director of CSI and Italian representative of WA4U, brought together parliamentary representatives, experts, academics, and diplomats to discuss the prospects of the conflict and strategies for post-war stabilization.      Members of CSI, including director Francesco Gaudiosi and president Antonio Virgili, emphasized the value of dialogue and cooperation in an increasingly interconnected and fluid global geopolitical context, reminding that “no European nation, on its own, can face challenges of such complexity.” This position was also shared by the promoters of the initiative, Roger Casale – former British MP – and Xhabir Deralla, activist and journalist.

For Italy, Senator Filippo Sensi and Hon. Emanuele Loperfido were present, reiterating the support of Italian parliamentarians and their work in supporting the Ukrainian democratic apparatus, which is under threat from Russia. In the same vein, Francesco Tufarelli, Director General of the Presidency of the Council, emphasized the importance of dialogue between institutions, academia, and civil society in identifying concrete proposals.   For the United Kingdom, Laurence Donaghy outlined the British government’s position on supporting Ukraine and the need for a cohesive European response.

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Among the technical experts, Gen. Vincenzo Camporini, former Chief of Defense Staff, observed that “the only truly feasible European cooperation currently in the field of security in Ukraine remains that based on coordinated national efforts.” Nona Mikhelidze (IAI) reiterated the difficulty of achieving a stable ceasefire, stating that “the possibility of a settlement in the conflict today is nothing more than an illusion.” Professor Ida Caracciolo (University of “Vanvitelli”) outlined the limits and potential legal developments of the coalition of the willing.

In his concluding speech, Emanuele Errichiello emphasized the necessity for Europe to “act in a coordinated, consistent, and effective manner on security issues,” at a time when “the global system is in the process of reorganization.”

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