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Italiani nel Mondo

Davide Pinto e la Genesi di “Codename Medusa”: Un Inno all’Indipendenza Creativa tra Videogiochi e Cinema- Davide Pinto and the Genesis of “Codename Medusa”: An Anthem to Creative Independence Between Video Games and Cinema

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Davide Pinto e la Genesi di “Codename Medusa”: Un Inno all’Indipendenza Creativa tra Videogiochi e Cinema

 di Laura Marà

Davide Pinto, produttore, scrittore e sviluppatore di progetti visivi con base a Los Angeles, sta per lanciare il suo progetto: Codename Medusa. L’opera, un ambizioso ibrido tra videogioco e film è la dimostrazione di innovazione narrativa e manifesto dell’imprenditoria creativa indipendente nell’industria dell’intrattenimento.

Dalle Radici Italiane all’Eccellenza Accademica

Nato in Italia e trasferitosi negli Stati Uniti da bambino, Pinto mantiene un legame profondo con il suo Paese d’origine, in particolare con la Sicilia, dove risiedono i suoi familiari, ad Augusta. La sua vocazione per il cinema è maturata proprio da questa distanza, poiché l’arte cinematografica e i programmi televisivi rappresentavano l’unico strumento di connessione con la lingua e la cultura italiana, permettendogli di “sentirsi un po’ più vicini a casa”.

La sua formazione accademica si è svolta presso la USC (University of Southern California) School of Cinematic Arts, percorso affiancato da una costante pratica della scrittura creativa: durante gli anni della scuola, Pinto si è dedicato a scrivere un nuovo film circa ogni due mesi, accumulando un vasto corpo di opere non pubblicate che considera fondamentali per il suo miglioramento professionale.

Prima di dedicarsi al suo progetto attuale, Pinto ha lavorato su diverse produzioni di rilievo, inclusi progetti di animazione (Fairly and Friends, Mison NF), collaborazioni nel settore musicale, del vino e del cibo, e ha ricoperto ruoli esecutivi, come ad esempio un incarico presso la Disney. Tuttavia, la mancanza di progetti che celebrassero la lingua e la cultura italiana in un modo positivo e magico lo ha spinto a intraprendere la strada dell’autoproduzione.

Codename Medusa: Dettagli Tecnici e Innovazione Narrativa

Codename Medusa, il cui lancio è previsto per Natale, è un progetto singolare per la sua struttura ibrida. Definito come un mix tra un gioco e un film, la sua narrativa combina sezioni animate con segmenti in live-action. L’ambientazione è in Italia, caratterizzata da una storia parallela alla nostra, in cui coesistono magia, mostri e la tradizione culinaria italiana.

Pinto ha curato il progetto interamente in autonomia, scrivendo, dirigendo, realizzando i costumi e montando il tutto.  Egli stesso sarà l’attore protagonista di un progetto che ospiterà una delle “più grandi performance parlate” mai realizzate in un videogioco.

Al momento del lancio, il gioco sarà disponibile su Windows PC e Mac Apple Computer. Il giovane programmatore ha evidenziato l’importanza del supporto per Mac, una piattaforma spesso trascurata nel panorama videoludico. L’espansione a console come PlayStation, Xbox e Nintendo Switch è un obiettivo futuro, subordinato all’ottenimento di finanziamenti.

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Visione Etica e Prospettive Future

Pinto si posiziona come un sostenitore dell’iniziativa individuale e dell’autonomia creativa. Il progetto veicola un messaggio di speranza per i giovani che partono da zero e non dispongono di grandi capitali da investire. Egli sottolinea che non è indispensabile una grande compagnia o investimenti pubblicitari multimilionari per creare opere di successo, ma piuttosto è essenziale l’impegno costante e la passione. La promozione del gioco si basa sulla presenza a convention e sulla condivisione diretta di contenuti tramite social media.

Per quanto riguarda il futuro, Pinto intende garantire la longevità di Codename Medusa attraverso aggiornamenti stagionali (ad esempio, contenuti estivi con l’arrivo dell’estate). L’obiettivo è creare uno studio di videogiochi autofinanziato in Italia, sviluppare un sequel e continuare a produrre contenuti cinematografici che valorizzino la cultura italiana, confermando la sua aspirazione a operare nel mezzo tra l’industria videoludica e quella cinematografica.

Intervista a Davide Pinto a cura di Laura Marà

Dopo aver lavorato in un ambiente strutturato come Disney, cosa ti ha spinto ad intraprendere un progetto indipendente che richiede uno sforzo quasi totale in autonomia?

Ho sempre sognato di realizzare un progetto divertente sull’immigrazione. Lavorare alla Disney dopo aver studiato di recente il Project Management mi ha dato la mentalità per prendere in mano il progetto dei miei sogni che avevo sempre avuto in mente e tradurlo in un piano semplice che potevo realizzare. Credo che essere in grado di tradurre i miei sogni in piani mi abbia fatto uscire dalla paranoia autoindotta che mi ero creato e che mi limitava dal tentare di lanciare i miei sogni.

Come hai bilanciato gli elementi fantasy e soprannaturali (magia, mostri) con un profondo rispetto e omaggio alla cultura e alla cucina italiana, evitando la banalizzazione dell’ambientazione?

Volevo rendere il mondo familiare ma profondamente cambiato dal fatto che i mostri hanno coesistito al fianco degli umani nel corso della storia. Puoi mangiare cannoli, arancini, puoi far cadere una Vespa e guidare una mini-auto volante. Tutti gli elementi distintivi che rendono divertente una vacanza italiana ci sono, ma nel nostro mondo di mostri splendidamente caotico. Usare i mostri come metafora dei temi globali che stiamo cercando di toccare è molto potente per poter raccontare questa storia in un modo coinvolgente che può connettersi con qualsiasi giocatore.

Il gioco permette ai giocatori di imparare l’italiano. Quali meccaniche di gioco o elementi di design hai implementato per integrare efficacemente l’apprendimento della lingua all’interno della narrativa?

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Una delle parti più importanti dell’essere un immigrato è imparare la lingua locale. Per far sentire veramente i giocatori come un immigrato, ho aggiunto diversi esami di lingua nel gioco in modo che i giocatori possano imparare l’italiano, oltre a una lingua originale che ho scritto per il gioco, permettendo anche agli italiani di sentirsi immigrati e imparare una lingua giocando. Alcuni personaggi nel gioco parlano solo in italiano, quindi essere in grado di capire la lingua permetterà ai giocatori di esplorare più profondamente la storia di questo universo.

Essendo l’unico sceneggiatore, regista e attore del progetto, qual è stata la sfida più grande nell’assicurare la coerenza tra la visione cinematografica e l’esperienza interattiva del videogioco?

La storia viene sempre prima di tutto. Ci sono state volte in cui ho dovuto rimuovere funzionalità o elementi della storia perché entravano in conflitto con la sensazione di essere un immigrato sfortunato all’inizio del gioco. Imparare a fornire lentamente al giocatore elementi di gameplay e informazioni sul mondo per mantenerlo coinvolto è stata una grande sfida da risolvere, poiché tutti i giocatori giocano in modo diverso.

Data la sua passione per l’Italia, spera di usare il successo di Codename Medusa come catalizzatore per collaborazioni dirette con enti culturali o istituti d’arte italiani, promuovendo così la sua visione unica nel settore dei videogiochi?

Mi piacerebbe collaborare con artisti italiani per questo gioco e per i miei lavori futuri. Sarebbe un sogno lavorare con musicisti italiani per creare una colonna sonora per questo videogioco o collaborare con alcuni dei miei attori italiani preferiti per espanderne ulteriormente l’universo. Non c’è un’unica figura di riferimento o un sostegno internazionale che la cultura italiana fornisce per supportare le arti. Vorrei usare qualsiasi successo di Codename Medusa per creare una Comunità Internazionale di Italiani che si metta concretamente in contatto e aiuti la prossima generazione di artisti italiani – al momento non esiste nulla di simile e non c’è alcuno sforzo in tal senso nella cultura italiana.

Davide Pinto and the Genesis of “Codename Medusa”: An Anthem to Creative Independence Between Video Games and Cinema

di Laura Marà

Davide Pinto, a producer, writer, and visual project developer based in Los Angeles, is about to launch his project: Codename Medusa. The work, an ambitious hybrid between a video game and a film, is a demonstration of narrative innovation and a manifesto of independent creative entrepreneurship in the entertainment industry.

From Italian Roots to Academic Excellence

Born in Italy and having moved to the United States as a child, Pinto maintains a deep connection with his home country, particularly with Sicily, where his family resides, in Augusta. His vocation for cinema matured precisely from this distance, as cinematic art and television programs represented the only tool for connecting with the Italian language and culture, allowing him to “feel a little closer to home.”

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His academic training took place at the USC (University of Southern California) School of Cinematic Arts, a path accompanied by a constant practice of creative writing: during his school years, Pinto dedicated himself to writing a new film approximately every two months, accumulating a vast body of unpublished works that he considers fundamental for his professional development.

Before dedicating himself to his current project, Pinto worked on various notable productions, including animation projects (Fairly and Friends, Mison NF), collaborations in the music, wine, and food sectors, and held executive roles, such as a position at Disney. However, the lack of projects that celebrated the Italian language and culture in a positive and magical way pushed him to embark on the path of self-production.

Codename Medusa: Technical Details and Narrative Innovation

Codename Medusa, scheduled for launch at Christmas, is a singular project due to its hybrid structure. Defined as a mix between a game and a film, its narrative combines animated sections with live-action segments. The setting is in Italy, characterized by a story parallel to ours, where magic, monsters, and the Italian culinary tradition coexist.

Pinto personally managed the entire project autonomously, writing, directing, creating the costumes, and editing. He will also be the lead actor in a project that will feature one of the “greatest spoken performances” ever realized in a video game.

At the time of launch, the game will be available on Windows PC and Mac Apple Computers. The young developer highlighted the importance of support for Mac, a platform often overlooked in the video game landscape. Expansion to consoles like PlayStation, Xbox, and Nintendo Switch is a future goal, subject to obtaining funding.

Ethical Vision and Future Perspectives

Pinto positions himself as a proponent of individual initiative and creative autonomy. The project conveys a message of hope for young people starting from scratch who do not have large capital to invest. He emphasizes that a large company or multi-million dollar advertising investments are not indispensable for creating successful works; rather, constant commitment and passion are essential. The promotion of the game relies on attending conventions and directly sharing content via social media.

Regarding the future, Pinto intends to ensure the longevity of Codename Medusa through seasonal updates (e.g., summer content with the arrival of summer). The goal is to create a self-funded video game studio in Italy, develop a sequel, and continue to produce cinematic content that valorizes Italian culture, confirming his aspiration to operate in the intersection between the video game and film industries.

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Interview with Davide Pinto by Laura Marà

After working in a structured environment like Disney, what motivated you to pursue an independent project that requires an almost total effort in autonomy?

I always dreamed of making an entertaining project about immigration. Working at Disney after having recently studied Project Management gave me the mindset to take my dream project I always had in the back of my head and translate it to a simple plan I could accomplish. Being able to translate my dreams to plans I think got me out of the self induced paranoia I had placed on myself that limited myself from attempting to launch my dreams.

How did you balance the fantasy and supernatural elements (magic, monsters) with profound respect and homage to Italian culture and cuisine, avoiding the trivialization of the setting?

I wanted to make the world familiar but deeply changed by the fact that monsters have co-existed alongside humans throughout history. You can eat cannoli, arancini, you can knock over a Vespa and drive a flying mini car. All the trademarks that make a fun Italian vacation are there but in our beautifully chaotic world of monsters. Using monsters as a metaphor to global themes we are trying to touch on is very powerful to be able to tell this story in an immersive way that can connect with any player.

The game allows players to learn Italian. What gameplay mechanics or design elements did you implement to effectively integrate language learning within the narrative?

One of the most important parts of being an immigrant is getting to learn the local language. In order to make players truly feel like an Immigrant – I have added several Language Exams into the game so players can learn Italian as well as an original language that I wrote for the game – allowing even Italians to feel like immigrants and learn a language when playing this game. Some characters in the game speak only in Italian – so being able to understand the language will allow players to more deeply explore the story of this universe.

As the sole screenwriter, director, and actor of the project, what was the biggest challenge in ensuring coherence between the cinematic vision and the interactive experience of the video game?

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Story always comes first. There have been times where I had to remove features or story elements as they conflicted with the feeling of being a down on your luck immigrant at the start of the game. Learning to slowly feed the player gameplay elements and world information to keep them engaged has been a great challenge to figure out as all players play the game differently.

Given your passion for Italy, do you hope to use the success of Codename Medusa as a catalyst for direct collaborations with Italian cultural bodies or art institutes, thereby promoting your unique vision within the gaming sector?

I would love to collaborate with Italian artists for this game and my work going forward. It would be a dream to work with Italian musicians to create a soundtrack to this videogame or work with some of my favorite Italian actors to further expand the universe of this game. There is no international pride or figure heads of Italian culture when it comes to supporting the arts. I would love to use any success of Codename Medusa to create an International Community of Italians that actually reaches out to and helps the next generation of Italian artists – right now there is nothing like there and zero effort in the Italian culture.

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