Connect with us

Italia

Vigne nel carcere di Taranto con Cantine San Marzano

Published

on

Tempo di lettura: 2 minuti

[AdSense-A]

 

Francesco Cavallo “Questo progetto dimostra l’ulteriore impegno della nostra cooperativa in campo sociale e il legame profondo con il proprio territorio e i pugliesi”

senza-titolo-31

Insegnare un nuovo mestiere, quello del viticultore, per garantire un futuro migliore. È la possibilità che le Cantine San Marzano vogliono dare ai circa 10 detenuti della Casa Circondariale “Carmelo Magli” di Taranto, per un periodo di 3 anni. <<Questo progetto dimostra l’ulteriore impegno della nostra cooperativa in campo sociale e il legame profondo con il proprio territorio e i pugliesi, anche quelli più sfortunati, per cui la cantina sente una responsabilità personale>>. Sostiene il presidente di Cantine San Marzano, Francesco Cavallo, che ha siglato l’accordo con il direttore del carcere di Taranto, Stefania Baldassari, e il presidente del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo, Antonio Palmisano. La coltivazione, per la produzione di uva da vino, interesserà i terreni agricoli adiacenti alle mura della struttura circondariale tarantina, attualmente non produttivi. Tale attività avverrà con l’utilizzo di pratiche agricole tradizionali e con un limitato ricorso alla meccanizzazione, grazie a un percorso formativo sulle attività vinicole per il successivo, e qualificato, inserimento lavorativo dei detenuti in un territorio a forte vocazione enologica. Le bottiglie così prodotte creeranno un’etichetta originale e saranno commercializzate da San Marzano. Un progetto inserito all’interno di un più ampio programma di attività che comprende anche una scuola di sartoria, un catering di cibi precotti e la coltivazione di un orto, finalizzato ad incrementare il tasso di rieducazione dei detenuti attraverso il lavoro penitenziario.

Print Friendly, PDF & Email