Attualità
Kazakhistan,vertice a Palazzo Chigi: il Governo revoca l’espulsione Shalabayeva
Il premier Letta non ne era informato. Disposte indagini per accertare responsabilità
Roma, 12 luglio – Si infittisce il mistero sull’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva e della figlia di appena sei anni il 31 maggio scorso. Oggi in un vertice a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato tutti i ministri interessati e il Presidente Letta, è emerso che nessuno era stato informato dell’imminente atto che ha messo in serio pericolo la vita stessa della Shalabayeva. La donna infatti, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, esule a Londra dal 2009, appena espulsa dal nostro paese è stata fatta salire su un aereo privato che l’ha riportata in Kazakisthan, dove da un mese è agli arresti domiciliari insieme alla figlioletta. L’atto di denuncia internazionale sull’evidente violazione delle norme dei diritti umani divulgato dal marito Mukhtar Ablyazov, ha provocato l’immediato interessamento del presidente del Consiglio Letta che dopo il vertice ha provveduto alla “revoca del provvedimento di espulsione, che verrà immediatamente resa nota alle autorità kazake attraverso i canali diplomatici” con possibilità per Alma Shalabayeva di rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione. Il comunicato diramato della presidenza rende noto inoltre che “Resta grave la mancata informativa al Governo sull’intera vicenda, che comunque presentava sin dall’inizio elementi e caratteri non ordinari. Tale aspetto sarà oggetto di apposita indagine affidata dal Ministro dell’interno al Capo della Polizia, al fine di accertare responsabilità connesse alla mancata informativa”. E’ importante sottolineare, si legge ancora, “che il governo, colti i profili di protezione internazionale che il caso ha sollevato, si è immediatamente attivato, attraverso sia il Ministero dell’interno sia il Ministero degli affari esteri, per verificare le condizioni di soggiorno in Kazakisthan della signora e della figlia, nonchè a garantirle il pieno esercizio del diritto di difesa in Italia avverso il provvedimento di espulsione convalidato dal giudice di pace”.